Conoscendo Donato De Santis

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Donato è stato lo chef personale di Gianni Versace, ma lui non ha dimenticato le sue origini, nel suo programma ha mangiato carne macinata cruda, ricordando come da bambino sua mamma gli dava questa carne al ritorno da scuola. Cresciuto in Puglia, questo ambasciatore della gastronomia italiana nel mondo, cucina con passione da 40 anni ed è proprietario del ristorante Cucina Paradiso a Buenos Aires. Dal 2018 è "Cavaliere della Repubblica Ordine della Stella D'Italia". In quest'epoca del politicamente corretto Donato ci appare come un uomo autentico. Lo ringrazio per aver accettato gentilmente di rispondere a queste domande:

Qual è il segreto della tua cucina, che sarebbe come dire della tua personalità?

D: La parola "ricetta" in cucina, ti fa capire che esiste un percorso da seguire e certe norme, ma anche un po' di audacia, esperimento, intuizione e fantasia. Come i medici. La parte empirica è importante così come quella accademica. Nel fare la "mia" cucina ho scelto di prendere un cammino diverso, diciamo anche "controcorrente", cioè ho scelto di andare a scovare le cose che ormai non facciamo più, perché ritenute fuori moda o surclassate. Alle prime armi con la cucina (anni '70) ero super avant-garde, addirittura scelto come il miglior commis di cucina d'Italia (ma anche il 2do migliore al mondo), poi sono cresciuto sotto le ali di Georges Cogny a Piacenza, quando le stelle Michelin valevano davvero tanto e si ottenevano con tanto sforzo. Quindi la mia cucina è fatta di queste esperienze ma in definitiva punta soprattutto ad offrire un'esperienza non solo nel palato ma anche nell'emotività. Quindi sapori naturali, colori, verdure, ortaggi, frutti di mare, poca carne, panificato con lieviti naturali e tanta tanta tradizione.

La dieta mediterranea ha ottenuto dall'Unesco il riconoscimento di Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. Che ne pensi ?

D: Quando si parla di dieta mediterranea mi viene un po' da sorridere in quanto si tende a generalizzare qualcosa che sta in piedi da sola da qualche millennio. Gli americani hanno coniato questo termine pensando di aver scoperto...il mediterraneo mentre noi avevamo scoperto l'America. Ma bando ai giochi di parole, credo che la dieta mediterranea vada mutando dal Marocco a Beirut e da Marsiglia alle Lipari passando per la Sardegna, la Spagna, la Puglia ed il Peloponneso, questo si sa. Mi da terribilmente fastidio il fatto che non si sia riconosciuta la Cucina Italiana e che sia stata messa nel sacco "generico" di quella mediterranea, ecco cosa penso.   CONTINUA

Intervista a Donato De SantisWhere stories live. Discover now