Parte 3/3

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L'insettoide tirò su la zip della felpa e poi osservò la sua immagine riflessa nello specchio elettronico. Era bello tornare a indossare degli abiti normali.

Prese un respiro profondo. Era finalmente arrivato il grande giorno. Gli restavano ancora da scontare due anni, ma non li avrebbe trascorsi in carcere. Il codice penale riconosciuto dalla Polizia Galattica offriva ai detenuti la possibilità di scontare l'ultimo terzo della loro pena come agenti di supporto sotto la sorveglianza di un ispettore, e lui era stato riconosciuto idoneo per questa opportunità. Tale circostanza era espressa nell'articolo 103 e per questo i detenuti che ne usufruivano venivano definiti "Codice 103", ma in realtà quasi tutti preferivano usare il soprannome di "Cani da Caccia".

In ogni caso non era stato facile ottenere l'abilitazione: aveva dovuto studiare e sostenere gli stessi esami che venivano richiesti agli agenti normali, inoltre aveva dovuto sottoporsi allo Psycho-Test – abbreviazione di Psychological-Test – ossia un esame piuttosto invasivo dove uno specialista si connetteva con la mente del soggetto e ne indagava completamente la psiche, nel caso specifico per verificare la sua effettiva volontà di rimediare ai propri errori. Durante lo Psycho-Test era impossibile nascondere i propri pensieri, i propri ricordi e le proprie emozioni, e proprio per questo ne era stato vietato l'utilizzo salvo esplicita accettazione da parte del soggetto.

Sentì bussare alla porta. «Tetsubara, sei pronto?»

«Eccomi.»

L'insettoide aprì la porta e i due secondini lo condussero verso l'uscita.

«Mi raccomando Taiga, non voglio più rivedere la tua brutta faccia.» si raccomandò il più basso con un sorriso.

«Non ti preoccupare, nemmeno io voglio rivedere i tuoi baffetti.» gli assicurò l'insettoide in tono disteso.

L'agente più alto aprì la robusta porta blindata che chiudeva la zona dei detenuti e Taiga sentì il suo cuore accelerare i battiti. La sua nuova vita stava per cominciare.

Prese un bel respiro e varcò la soglia, trovandosi così nella hall della prigione. Se l'era immaginato tutto più spettacolare, ma anche quella semplicità riuscì a scaldargli il cuore.

Si guardò intorno e non ci mise molto per vederla. In quei quattro anni la ragazza bionda che lo aveva arrestato si era trasformata in una giovane donna, una giovane donna col grado di ispettore. Sarebbe stata lei a tenerlo d'occhio per i successivi due anni.

Anche lei lo vide e subito si alzò per andargli incontro. «Ciao Taiga, sei pronto? Abbiamo già un incarico.»

«La seguo, agente Domino.»

La poliziotta fece un gesto di stizza. «Naah, chiamami Samantha. E usa il tu. Mi fai sentire vecchia!»

Lui non riuscì a nascondere un mezzo sorriso. «D'accordo... Samantha.»

I due lasciarono la prigione e salirono sull'hovercar di servizio, diretti verso il loro primo incarico.

Taiga osservò il cielo attraverso il parabrezza. Era un po' nuvolo, ma in quel momento gli appariva comunque bellissimo.

Lanciò uno sguardo al suo ispettore. Era stata proprio lei a volerlo come suo Cane da Caccia, e per questo non l'avrebbe mai ringraziata abbastanza. Grazie a lei sarebbe diventato un uomo migliore. Già si sentiva un uomo migliore.

"A me fa più paura la fame che l'inferno."

Ma ora non doveva più avere paura.

Note dell'autore

Questa ministoria anticipa un altro racconto, Protezione e Giustizia, dove i protagonisti sono Taiga e Samantha.

Emrad Al'Asah, il capo della banda sfuggito all'arresto, è presente anche in ArMa - 1 - La piccola incantatrice e nella raccolta di ministorie Bandiera Nera.

Scopri di più su questi e tutti gli altri personaggi, visita tncs.altervista.org!


Peccato e Redenzione [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora