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Era sempre il solito sogno, qualche volta il finale era diverso. Max baciava quelle labbra che desiderava ardentemente, toccava quel corpo che lo faceva eccitare con poco e poi veniva o rifiutato con disgusto oppure ricambiato. Il risveglio era sempre il solito: matido di sudore con un'erezione tra le gambe. Il cuore batteva a mille e le coperte erano arrotolate in fondo al letto. Decise di alzarsi e andare a bere. La casa era avvolta dal silenzio, si sentiva l' anta di qualche vicino sbattere contro il muro a causa del vento. Guardò l' ora e si, decise che non sarebbe ritornato nel letto perché avrebbe finito per toccarsi e no, non aveva voglia o meglio, la voglia ce l' aveva, ma il sentimento che avrebbe sentito dopo non lo entusiasmava più di tanto. Sotto il getto dell' acqua, Max penso' che doveva seppellire i suoi desideri, ma anche tormenti nell' angolo più buio del suo cuore. L' acqua aiutò e dopo essersi vestito, ando' in cucina a preparare la colazione. Sua sorella adorava i suoi pancakes e decise di farli non solo per lei, ma anche per il suo migliore amico.

Sua madre Laura entro' in cucina e con una carezza sui capelli gli diede il buongiorno. "Come mai già sveglio?" chiese. Il figlio rispose con una scrollata di spalle. "Vai da Seth?" continuò la madre. "Si, vado a svegliarlo" sorrise Max.

Il suo amico si sarebbe preso un colpo a vedere Max già in piedi e in orario. Dopo aver salutato la madre, prese il necessario e con il casco in testa, partì per andare a svegliare quel pigrone di Seth. La casa del suo amico era a poca distanza dalla sua e la conosceva a memoria, per questo dopo aver parcheggiato la moto, alzo' il vaso e trovo' le chiavi.

Dopo aver chiuso la porta, Max si diresse nella camera di Seth. Come sempre il suo amico era al centro del letto matrimoniale con le coperte ai piedi e la schiena rivolta verso il soffitto. Gambe e braccia erano aperte in una posizione a stella. Quasi gli venne da ridere a Max, ma si trattene... Seth aveva il sonno leggere e non voleva svegliarlo così. Gli passò per la mente di svegliarlo con una secchiata d' acqua, ma poi conoscendo Seth, lo avrebbe costretto a cambiare le lenzuola...odiava le lenzuola super piegate che Seth si ostinava a tenere. Così si avvicinò al viso dell' amico e cercò di non pensare al suo sogno... chissà cosa avrebbe detto Seth se glielo avesse raccontato. Gli spostò una ciocca di capelli scuri dalla fronte e Seth aprì subito gli occhi. Sbatte' un paio di volte le palpebre e poi sorrise, ancora con metà viso schiacciato sul materasso.

"Ciao" sussurro' "Ehi" rispose Max ancora in piedi. "Come mai già sveglio?"chiese Seth. Max sorrise e gli saltò addosso. Seth con la sua risata cristallina riempì la stanza. "Volevo fare la lotta con il mio migliore amico" rispose Max sopra Seth. Questi sorrise di nuovo e si chiese come mai Max non riusciva a tenere un po' di distanza tra loro. Era come se Max non conoscesse il concerto di "spazio privato"; se si sedevano su una panchina le loro gambe dovevano toccarsi così come quando erano in un bar, non si sedeva mai davanti a lui, ma sempre di fianco, sempre a toccarlo. "Spazio personale?" chiese Seth. "Antipatico" rispose Max rotolando e posando la testa sul materasso. "Dimmi che hai portato la colazione" piagnucolo' Seth alzandosi. Max con i gomiti puntellati sul letto, guardo' la figura dell' amico e sorrise" Certo che si!"

"Ok, allora cosa ci facciamo qua in camera?... Andiamo a mangiare!" sorrise Seth.

Alla vista dei pancakes, Seth quasi saltò in braccio all'amico... quasi perché il nostro Seth era molto restio al contatto.

Mentre Max lo guardava non riusciva a non pensare al suo sogno...o forse incubo? Perché sapeva, con certezza disarmante, che Seth non avrebbe approvato. Sarebbe cambiato qualcosa? Probabile. L' avrebbe perso per sempre? Forse. Seth era così strano che Max amava questo lato di lui. Era timido ma allo stesso tempo così sfacciato, così diretto che faceva male senza rendersene conto. Era così buono che Max non l' aveva mai sentito parlare male di nessuno ed era così timido, così tanto, che Max era quasi il suo unico amico.. e di questo ne andava molto fiero!

Lui invece era una "bomba ad orologeria" gli diceva sempre Seth. Era amico di tutti e allo stesso tempo di nessuno; l' unica persona a contare nella sua vita era Seth che con il suo sorriso, l' aveva subito conquistato. "Oggi pranzi con la tua ragazza?" chiese Seth mentre si avvicinavano al cortile della scuola. "Perché? Vuoi fare qualcosa nella pausa pranzo?" ribatte' Max con un sorriso divertito. "Max sei senza speranze" rise Seth " e comunque oggi no, non salteremo le ultime ore... non posso permettermi di fare troppe assenze!" continuo'.

"Certo,disse il secchione"

"Ehi non sono un secchione" protesto' Seth "Mi piace solo studiare" e Max rise di gusto. il suo amico era così, così... "Amoreeee" entrambi si girarono al suono della voce della ragazza di Max. Quest'ultimo sbuffo' e guardo' Seth, il quale divertito, disse"Amore??" "Già a quanto pare mia ama" rispose Max. "E tu la ricambi?" Seth lo guardò e Max sorrise "Ti sei fumato una canna senza di me? Sai che non amo nessuno". Seth scosse la testa divertito. Max ai suoi occhi era pieno di sole, una bomba, ma aveva il cuore un po' indurito. Aveva tantissime ragazze ai suoi piedi, ma non costruiva mai niente di serio con nessuna. Sapeva che per Max lui era importante, perché ogni tanto, quando dormivano insieme, sentiva sussurrare un "Ti voglio bene" a cui Seth rispondeva con un "Lo so" per poi scoppiare a ridere.

"Pranziamo insieme?" chiese Seth. "Ovvio che si" rispose Max "Appena riesco a liberarmi..." ma non finì la frase perché una ragazza dai capelli biondi ricci gli saltò addosso. Inizio' a parlare, ma Max non stava ascoltando. Aveva occhi solo per Seth; la sia figura di spalle, con la sua camminata così sicura e le sue gambe così.. dio, le sue gambe erano la cosa che lo eccitava di piu'. Eh già, Seth era il suo sogno, l' amore della sua vita, peccato che quest'ultimo nemmeno lo sapesse.

Sotto pelleWhere stories live. Discover now