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19. ❲ 𝙶𝚄𝙸𝙳𝙰 𝚃𝚄𝚁𝙸𝚂𝚃𝙸𝙲𝙰 ❳



"Siano invocate tutte le creature celesti!" gioii saltellando sul posto.

"Sorpresa riuscita con successo" applaudirono.

"Non ci credo. No!" li fermai
"Questa è tecnologia avanzata e voi siete degli ologrammi. Non è così?" misi la mano davanti alla bocca.

"Ti sbagli, siamo qui in carne ed ossa" disse entusiasta Belly, e in quel momento capii il comportamento strano della videochiamata.

"Che c'è, non ci inviti ad entrare?" domandò Jeremiah.

"Vi serve l'invito? Siete dei vampiri?" li guardai di sottecchi per poi scoppiare a ridere e mi spostai facendo cenno di entrare in casa mia.

Man mano che facevano il loro ingresso li abbracciavo uno per volta: prima Belly, poi Jer, Steven, Laurel e infine Susannah. Conrad era l'ultimo e non vedevo l'ora di salutarlo.
Fino a quel momento avevo visto solo il suo faccino sorridente, in lontananza dietro tutta la marmaglia di persone.

"Hai una bellissima casa" Susannah si congratulò abbracciandomi.
Ringraziai e finalmente, eccolo che varcò l'ingresso.

"Cappello e sciarpa non ti donano, meglio il costume da bagno" lo presi in giro incrociando le braccia al petto. Sorrise avvicinandosi.

"Mi sei mancata anche tu Norry" gli buttai le braccia al collo stringendolo forte.

"Alloggerete qui, vero?" domandai mentre ero ancora stretta a lui.

"In realtà..." iniziò Susannah per poi essere interrotta.

"Non accettiamo un no come risposta, ne abbiamo già parlato" i miei genitori ci raggiunsero e fu la donna di casa a parlare facendo l'occhiolino alla bionda.

"Quindi avete architettato tutto a mia insaputa... bene, me lo segno!" mi scansai da vicino il ragazzo e li osservai facendo la finta offesa.

Nonostante ciò ero contenta lo stesso.
Erano lì, sorpresa o non sorpresa loro erano lì ed io non potevo essere più felice di così.

"Finalmente ci incontriamo!" mia madre salutò calorosamente Susannah per passare poi anche a Laurel e ai ragazzi; stessa cosa fece mio padre concentrandosi e squadrando i fratelli Fisher. La sua faccia era davvero buffa mentre cercava di capire chi tra i due fosse Conrad.

"Eleanore, vuoi accompagnare gli ospiti nelle camere? Tieni questa è la disposizione" l'uomo dopo il cessare dei saluti, attirò la nostra attenzione porgendomi infine un foglietto.
Si erano proprio impegnati.

"Certo, seguitemi" agitai le braccia in alto e se avessi avuto una bandierina rossa l'avrei sventolata, mi sentivo molto una guida turistica.

Uscimmo in giardino per recuperare tutti i bagagli, io ne presi due per aiutare e quando ci ritrovammo con più valigie che persone, fummo pronti per dirigerci alle camerate.

"Questo piano dispone di due bagni, uno qui" indicai la prima stanza sulla destra non appena arrivammo al piano superiore
"E un altro infondo al corridoio" indicai in lontananza un'altra camera.

Accompagnai prima Susannah e Laurel nella loro stanza.

Passai poi alla camera dei ragazzi formata da un lettino singolo e un divano che una volta aperto diventava anch'esso un letto matrimoniale.

"Sei portata per fare queste cose" ridacchiò Conrad.

"Ha ragione" acconsentì Jeremiah.

"A questo proposito, in questi giorni vi porterò a visitare Londra. Non accetto obiezioni" sorrisi notando tutti d'accordo.

𝐊𝐢𝐬𝐬𝐢𝐧𝐠 𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐨𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭 ┊𝘾𝙤𝙣𝙧𝙖𝙙 𝙁𝙞𝙨𝙝𝙚𝙧Where stories live. Discover now