xvii.

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17. ❲ 𝙰𝙱𝙾𝙻𝙸𝚁𝙴 𝙶𝙻𝙸 𝙰𝙳𝙳𝙸𝙸 ❳



"Buongiornissimo!" gridò a squarciagola qualcuno entrando nella mia stanza.

"Che ore sono?" mi strofinai gli occhi mentre mi mettevo a sedere sul letto.

"Le nove del mattino" mi informò una voce femminile.

"Oh mio Dio, ho dormito così tanto?!" balzai in piedi e subito mi fiondai nell'armadio cercando qualcosa da mettere. Avevo decisamente sforato il solito orario.

"Mi mancherai tantissimo" disse Belly con voce flebile. Mi girai verso di lei per poi avvicinarmi.

"Anche tu" ci abbracciammo
"Dai abbiamo ancora una giornata da passare insieme" mi staccai facendole l'occhiolino.

"Vero" sorrise
"Beh ti aspetto giù, stanno facendo tutti colazione" mi avvisò mentre si incamminava verso l'uscita della camera.

"Mi preparo e scendo anche io" annunciai gettando in aria i vestiti che non mi garbavano quel giorno.

Finito il restauro, scesi al piano di sotto e andai in cucina. Sembrava tutto perfetto:
Susannah e Laurel che parlavano animatamente mentre cucinavano delle crêpes, Belly che cercava di evitare di essere colpita dai cereali lanciati da Jeremiah e Conrad con Steven che ballavano imitando un valzer, o meglio una parodia di un valzer.

"Buondì" varcai la soglia e tutti si girarono verso di me salutandomi.
Conrad subito venne nella mia direzione e mi prese per mano facendomi volteggiare.

"Giorno bellezza" mi stampò un veloce bacio sulle labbra, cogliendomi di sorpresa.

Jeremiah fischiò, gli lanciai uno sguardo omicida; Susannah gioì entusiasta; Belly invece ci guardava con la bocca aperta, avevo dimenticato di raccontarle tutto ciò che stava succedendo col ragazzo. Ops.

Dopo quel momento in spiaggia ci eravamo avvicinati sempre di più, ovviamente i litigi sempre presenti ma subito venivano sostituiti da una riconciliazione.

"Ti senti un ballerino oggi?" ridacchiai rammentando alla coreografia improvvisata insieme a Steven qualche attimo prima del mio arrivo.

"Ballerino triste, oggi è l'ultimo giorno che ti avrò fra i piedi" mise il broncio andando verso sua madre.

Presi dal frigo un bel succo di frutta e lo portai a tavola, mi andai a sedere accanto alla ragazza mora.

"Ecco a te" Susannah mi portò il piatto con all'interno due crêpes ripiene di cioccolata e burro di arachidi.

"Grazie mille" le mimai un bacio e cominciai a mangiare.

"Preparati che abbiamo organizzato una piccola festa d'addio strepitosa" annunciò Jeremiah. Storsi il naso alla parola addio.
Non mi piacevano gli addii, per niente. Per me potevano essere aboliti.

"Addirittura d'addio, guardate che torno in patria mica vado verso una condanna a morte" risi bevendo un goccio di succo d'arancia.

"È che ci mancherai troppo, pel di carota" si lamentò Jer facendo annuire tutti. Mi scappò un sorrisino e lo sguardo finii su Conrad che guardava un po' maluccio il fratello, supposi per il nomignolo che aveva utilizzato.

"A che ora hai il volo?" domandò Belly.

"Stasera alle otto e mezza" risposi tra un boccone e un altro.

"Perfetto"

Finii la mia colazione tra qualche chiacchiera e qualche sguardo fugace con Conrad, che si trovava al lato opposto della cucina. Sparecchiai e nel mentre tutti avevano finito di fare colazione.

𝐊𝐢𝐬𝐬𝐢𝐧𝐠 𝐢𝐧 𝐭𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐨𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭 ┊𝘾𝙤𝙣𝙧𝙖𝙙 𝙁𝙞𝙨𝙝𝙚𝙧Where stories live. Discover now