Seguii il "comando" di James ed entrai in cucina.
"Quali sono le condizioni"dissi con un tono più insolente.
"Allora non sei così innocente come sembri. Se avrete una figlia dovrà chiamarsi Dorea come me, tu non metterai in ridicolo mio figlio intesi."
"Certo".
"Guarda che ho capito che tu lo sposi per i soldi".
"Non é vero!"uscii di fretta e mi diressi verso l'auto.
Come si permetteva di insinuare una cosa del genere!
Ricordai che era James a guidare.
"Guarda chi si vede".
"Bellatrix?".
"Ti prego non dire così non sono lei.
Non ci siamo ancora presenate io sono Andromeda".
"Piacere. Scusami ma vi assomigliate".
"Tranquilla non sei la prima, io sono una dei Black traditori".
"Ah allora sei come tuo cugino".
"Certo ma sono fuggita diversi anni fa con Ted. Vedi quell'uomo laggiù con i capelli castani con in braccio una bambina con i capelli rosa".
"È suo marito?".
"Esatto ed è anche lui un nato babbano, non hai niente di cui temere" mi sorrise e se andò.
Decisi di tornare alla festa avrei fatto qualsiasi cosa per James!

~James~

Camicia babbana, pantaloni babbani.
"Madre, Padre, stasera non mi fermo per la cena, vado a incontrare i miei futuri suoceri".
Senza neanche ascoltare ciò che mi dicevano mi smaterializzai davanti a casa Evans.
Uno strano uomo dall'aspetto robusto mi sorrise mentre puliva lo specchietto di quella che sembrava una nuova auto.
Si avvicinò a me toccandosi i suoi baffi neri.

"Tu devi essere il fidanzato della sorella di Tunia".
"Sì esatto".
"Detto fra noi - guardò la strada e poi si avvicinò a me sussurrandomi - Tunia mi ha detto che sua sorella è strana, sono successi diversi problemi durante la loro infanzia inoltre - si avvicinò di più - non frequenta neanche la scuola perché è...fuori dal normale. Volevo che tu lo sapessi".
"Che assurdità sono queste? La tua fidanzata è la peggior bugiarda babbana che abbia mai sentito".
"Ah allora sei come lei un pazzo".

In quel momento la porta si aprì prima che potessi incominciare a prenderlo a pugni.
"Benvenuti" il signor Evans ci squadrò da capo a piedi e ci fece cenno di entrare.
La tavola era imbandita di ogni genere di prelibatezza babbana.
Lily scese dopo Petunia.
Petunia mi squadrò con strani occhi sognanti.
"Ciao amore"dissi avvicinandomi a Lily.
Porsi le mie labbra sulle sue quando lei mi fermò.
"Non qui" fece cenno a suo padre.
"La cucina è ottima Signora Evans" cercavo di elogiare pienamente le sue straordineraie capacità culinarie anche per farmi accettare nella famiglia.

"Veniamo a noi, che lavoro penserete di svolgere?" chiese il Signor Evans.
"Io incomincerò a lavorare in un'azienda. Vome può vedere dalla mia nuova auto ho un sacco di soldi e Tunia non si deve preoccupare" disse Vernon per poi guardarmi.
"Io invece vorrei fare Auror, con questo ruolo potrei sia far parte del ministero che insegnare in una scuola prestigiosa" molti rimasero perplessi per questo Lily intervenì.
"Papà gli Auror sono come dei -poliziotti- del nostro mondo. Chiudono in una prigione magica coloro che commettono dei crimini".
Lily mi prese la mano.
"Si guadagna molto facendolo?"chiese il padre di Lily.
"Potremmo considerarlo una delle cariche piú impartanti del mondo della magia dopo il ministro. Inoltre io possiedo talmente tanti soldi per poter non far lavorare fino alla morte i miei tris-tris-tris-tris nipoti".
La faccia di Vernon sbiancò.
"Immagino che tu non sappia neanche guidare una macchina".
"Pensi che con i soldi che ho non avrei potuto fare un semplice corso di guida?".
"Almeno io non mi vanto dei miei soldi".
"Lo sai vero che ti stai vantando della tua stupida auto da quattro soldi".
"Lo sempre detto che i maghi erano pazzi".
"per caso sai prevedere il futuro? Forse è da una settimana che sai l'esistenza di noi ignorante".
"Almeno io sono più bello di te".
A quello parole scoppiai in una fragolosa risata.
"Tu, con quei baffetti da finto adulto saresti più bello di me?".
"James ora basta"mi supplicò Lily e feci come aveva detto.
"Ti fai zittire dalla tua ragazza sei davvero patetico".
"Dove hai vissuto finora, nel neolito? Mai sentito parità dei sessi?".
"Almeno io non mi faccio comandare, scusa Tunia e meglio che vada.".
"Vernon ti prego"lo supplicò lei ma lui uscì di casa.
"Lily non ti voglio più vedere e non ti inviterò mai e poi mai al mio matrimonio"disse Petunia prima di uscire.
Mi rivolsi verso Lily ma non c'era più.
"Con permesso".
Salii le scale ascoltando da dove proniva il rumore della porta sbattuta.

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