97 Ancora mi vuoi

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Non lasciarti andare, non ora. Crolleresti e lo sai anche tu. Noi siamo qui a posta per te. Spero che la nostra amicizia sia abbastanza per risollevarti dall'ennesimo amore mandato in fumo dal destino. - Andrea.

La sera arriva e così esco dalla mia dependance e mi incammino per quel sentiero sterrato che conduce alla villa e qui, fuori dall'ingresso, è parcheggiata la famosa motocicletta di Catia. La porta è aperta, quindi entro senza farmi troppi problemi e mi ritrovo immersa in un intrico di corridoi che mi ricordando tanto gli incroci nei quiz della patente. Se non avessi sentito le voci di Riccardo e Catia, probabilmente non avrei saputo orientarmi, ma i loro discorsi mi guidano tra quelle stanze come un navigatore per delle strade sconosciute. "Deve essere dura per lei." Dice Catia. "Certo che lo è, ma non dobbiamo farglielo pesare. Noi siamo qui per distrarla, per aiutarla a rifarsi una vita." Risponde lui mentre la lama di un coltello si sente urtare contro la superficie del tavolo da cucina. "Gli amici servono a questo."
"Quindi mi raccomando Catia, non farla sentire a disagio. Tu comportati come se lei fosse sempre stata qui, come se non fosse mai partita."
"Puoi stare tranquillo."
Io tossisco per annunciare di essere arrivata, e forse anche un po' per far capire loro che ho sentito il discorso che stavano facendo.

"Ginny!" Catia si lancia contro di me e mi stringe in un abbraccio, forse il più forte che mi abbia mai dato. "Come ti senti? Stai bene? Sai che farei qualsiasi cosa per te, quando hai bisogno non esitare a chiamarmi." Riccardo, alle sue spalle, sbuffa e la richiama. "Ti avevo detto di essere discreta." La rimprovera lui. Catia mi guarda aspettando ancora le risposte alle sue domande. "Sto bene." Mi limito a dire. Fortunatamente la nostra conversazione viene interrotta dall'arrivo di Andrea. "Dov'è la mia migliore amica? Dov'è?" Quando mi vede si blocca. Esita per alcuni secondi, fermo lì sulla soglia della cucina. I suoi occhi si perdono un attimo nei miei, come a voler cercare la felicità che stavo vivendo, ma questa, ormai, sembra essersi dissolta. L'abbraccio caloroso di Andrea mi riporta indietro di qualche anno, e lì, tra le sue braccia, il mio dolore sembra aver trovato un po' di conforto.

Seduti a tavola a mangiare, a Catia viene la brillante idea di videochiamare con il pc Josh e Melissa, nonostante il fuso orario. Loro rispondono e in quel momento realizzo che il gruppo è finalmente insieme, di nuovo. In fondo, non è cambiato molto. Certo, ora Josh, Riccardo e Andrea sono persone di successo, con dei lavori importanti. Sono persone che nella vita ce l'hanno fatta solamente con le loro forze. Ma cos'altro è cambiato?
Certo, siamo tutti maturati. Melissa e Josh sono cresciuti tanto da avere la loro famiglia adesso. Dopo il matrimonio la loro vita è cambiata in meglio. Il primo figlio ha tre anni e la mia amica è incinta per la seconda volta ora, è al quinto mese. Forse lei e Josh sono quelli che sono cambiati di più, sono cresciuti più di tutti noi, e lo hanno fatto più in fretta.
Ma in realtà tutti quanti siamo cambiati. Le esperienze, le relazioni, ti trasformano, così come ti trasforma l'amore e soprattutto il dolore.

Il giorno dopo, stanca di restare a casa a non fare nulla, decido di andare a fare un giro in città e vedere tutti i cambiamenti che sono stati apportati. Il mio vagare senza meta mi conduce inevitabilmente al Blue Flower, l'ex Giaguaro. Il locale era cambiato già cinque anni fa, quando tornai in vacanza con Melissa, Josh e Alec, ma ora è stato ristrutturato quasi completamente. L'arredo è dettagliato, minimal, ogni piccolo dettagli è stato scelto con cura. Ma la mia mente è troppo impegnata per fare caso alla struttura e all'arredamento, già, perchè la mia attenzione viene attirata da lui.

"Ginny?" Nemmeno lui crede alla sua visione. Io accenno un sorriso, uno dei più sinceri fatti finora. "Manuel Locatelli?" Mi stringe in un abbraccio. Manuel e io avevamo stretto una gran bella amicizia qualche anno fa, e anche dopo essermi trasferita in America avevamo continuato a sentirci anche se sporadicamente, così come con Federico Chiesa. Sono stata fortunata a trovare amici come loro, non mi hanno abbandonata né dimenticata dopo la mia rottura con Barella. Poi, con il tempo, come è ovvio che sia, abbiamo iniziato a sentirci sempre meno. Manuel e Fede non sono mancati nemmeno al matrimonio di Josh e Melissa, questo dimostra quanto sia stata importante la nostra amicizia.
"Che ci fai qui in Italia?" Mi domanda squadrandomi da capo a piede. "E' una lunga storia." Mi limito a dire. "Dai, vieni. Nella sala accanto c'è l'intera squadra." Manuel mi afferra per il braccio, con delicatezza, e mi strascina in un'altra stanza del locale, una stanza che l'ultima volta non c'era. "Vedo che con il tempo non avete cambiato bar." Al suono della mia voce, i calciatori italiani si voltano a guardarmi. I loro volti sono pieni di gioia e di ammirazione. "Questo posto rimarrà sempre il solo e l'unico." Chiesa viene a salutarmi mentre gli altri bisbigliano sulle possibili cause di un mio ritorno. "Sai, me lo sentivo che saresti tornata. Il mio oroscopo parlava di un ritorno dal passato, e stranamente anche quello di Nico. A proposito, dov'è?" Federico si guarda intorno in cerca del suo migliore amico. "Dai Fede, lasciali vivere le loro vite. Oramai è passato troppo tempo." Spinazzola mi posa un braccio sulle spalle e mi fa l'occhiolino. "Anche perchè Nicolò è andato via poco fa. Non è era destino, e non lo è ancora adesso, mi dispiace Federico, ma hai interpretato male il movimento degli astri." Lo prende in giro Florenzi, che minacciato dagli sguardi dei suoi compagni si sente in obbligo di aggiungere: "Dico solo che Ginny ha sofferto tanto a causa di Nico, lo sappiamo tutti. E se la storia deve ripetersi, allora è meglio che non si incontrino più." Alessandro Florenzi, per quanto possa aver avuto poco tatto, ha ragione. Non sono tornata qui per Nicolò, sono tornata qui per me stessa. "Non fingere di capire Ginevra come se fossi suo fratello solo perchè tu e Catia siete inseparabili." La loro amicizia con il tempo è andata avanti. In America, quando facevo qualche videochiamata con Catia, capitava spesso che ci fosse anche Florenzi e per questo anche io e lui ci siamo avvicinati molto nonostante la distanza.

Still you want me~ Nicolò BarellaWhere stories live. Discover now