The Avengers

34 2 2
                                    

Stavano per arrivare gli Avengers.

Ottimo.
Sei idioti infilati in tutine succinte, accompagnati da elmi ridicoli e tante belle parole vuote almeno come le loro teste. Tranne Stark, lui lo rispettava, prendeva atto del suo ingegno e intelletto. Insomma, almeno qualcosa di brillante lo aveva realizzato. Oh poi c'era Capitan America, il biondo ideale per la tua pubblicità sul dentifricio. Lo divertiva molto quell'uomo, ancora convinto che la giustizia fosse una scienza nelle corde dell'umanità, piccolo ingenuo. A seguire c'erano Occhio di Falco e la Vedova Nera, i due amichetti d'infanzia con troppi traumi non superati alle spalle che li facevano sbandare dinanzi ad ogni suo trucchetto. D'intrattenimento, certo, ma stancavano facilmente dopo un paio di battute. Ah e ovviamente lui. Già, LUI.
Il bestione Banner, la testa di rapa che lo aveva brutalmente schiaffeggiato contro un pavimento per ben sette volte. Dico SETTE.
Al solo ricordo un brivido di freddo scese lungo la colonna vertebrale del dio degli inganni, prontamente fermato dalla mano dell'ultimo -nonché più sexy- degli idioti. Thor.

Si sapete Thor, figlio di Odino, erede di Asgard, dio del tuono e blah blah. Loki si chiese perché le loro presentazioni dovessero durare sempre così tanto, insomma a chi gliene fregava a chi fossero nipoti, figli, affiliati etc. Era noioso. Ma, a quanto pare, quell'introduzione sfarzosa piaceva molto al fratello perché la ripeteva ogni volta. 

Thor quella mattina era, nello specifico, particolarmente raggiante: aveva raccolto i capelli in una coda bassa dietro la nuca, aveva sostituito all'uniforme degli abiti civili e si era stampato in viso un sorriso così largo da far invidia ad uno squalo. Loki l'osservava di sottecchi, percepiva piccole scintille scaturirsi dalle dita per l'eccitazione, lo capiva anche da come spostava impercettibilmente il peso del corpo da un piede all'altro. Immaginava, il dio minore, che fosse questa la sensazione che si provava nell'accogliere degli amici in casa propria. Beh, non che lui potesse capirlo perché amici non ne aveva mai avuti. Però era più o meno ciò che sentiva quando i cuochi finalmente gli servivano il cibo dopo una giornata sfiancante passata a palazzo, con Odino. Ad ogni modo, se ciò rendeva felice suo fratello, si sarebbe comportato bene. Avrebbe sorriso a quei babbei, si sarebbe contenuto con le battutine e...proprio mentre finiva il suo elenco mentale da manuale del bravo fratellino, li vide. Stavano entrando nei giardini del palazzo, in fila come degli scolari. Ridicoli. Uno sbuffo gli sfuggì dalle labbra e subito l'ombra di Thor avanzò sulla sua.

-Loki-

Oh cielo. Quel tono non presagiva niente di buono.

-sí, adorato fratello?-

Ma subito il sopracciglio alzato dell'altro gli fece capire che no, non era il momento per fare battutine, così si limitò ad un cenno del capo e lasciò che Thor proseguisse.

-te ne prego, comportati bene. Se solo gli dessi una possibilità scopriresti che non sono così male, con qualcuno potresti addirittura andare d'accordo-

Stavolta fu il turno del moro di inarcare il sopracciglio. Insomma, passi il "comportati bene", passi anche il "dare una possibilità" -ma ha capito con chi sta parlando?- ma addirittura andare d'accordo beh, qui ci si sta sbilanciando un po' troppo.

-è importante per me-

E questo bastò a sciogliere il cuore di ghiaccio del piccolo illusionista. Le sue labbra si arricciarono in un tenue sorriso e gli occhi di Thor si accesero di una luce azzurrina quando capì che Loki si sarebbe sforzato di tollerarli. Per lui.

Proprio in quel momento il saluto del soldato più in forma d'America s'intromise tra loro, catturando lo sguardo del maggiore che si allontanò subito dalla sua figura. Si salutarono tutti calorosamente, tra pacche sulle spalle come le scimmie e sorrisoni a trentadue carati.

-vi ricorderete sicuramente di mio fratello, Loki-

Improvvisamente il gelo piombò sulle loro facce e l'aria si tese come corde di violino. Se non lo avesse promesso a Thor, Loki si sarebbe beato di quel momento, assaporando con gusto e ironia gli sguardi di difficoltà degli ospiti. Invece si limitò a un mezzo inchino, come da etichetta, e ad un cordiale benvenuto.

-benvenuti ad Asgard, sarete stanchi, Thor vi accompagnerà nella sala da pranzo dove si terrà il banchetto in vostro onore-

Riuscì a scorgere un lampo di gratitudine attraversare gli occhi del fratello e questo bastò a sopperire l'umiliazione che si era appena auto-inflitta.

-oh ehm quando dici "vi" accompagnerà e non "ci" accompagnerà è perché tu non ci delizierai della tua presenza? Per così dire-

Oh sì, decisamente quello che avrebbe detto lui se fosse stato al posto di Tony Stark. Ma, poiché quel posto non spettava a lui, lasciò cadere quel principio di discussione e scosse la testa.

-i miei impegni me lo impediscono, confido lo stesso che passerete una piacevole giornata. Con permesso-

Detto ciò si dileguò senza lasciare a nessuno il tempo di replicare. Avrebbe aspettato il mattino seguente, quando Thor sarebbe stato nuovamente suo. Solamente suo.

-uau- Tony -è maturato-

• • • • • • •

Il mattino seguente giunse più lentamente di quanto Loki si fosse aspettato. Non era un buon segno, lui e Thor stavano passando troppo tempo assieme, tempo che sembrava non scorrere mai lontano da quelle mani grandi e calde. Il dio degli inganni scosse la testa e si affrettò a lasciare le sue stanze, giusto in tempo per vedere la navicella degli idioti abbandonare il palazzo. Ed eccolo lì, l'oggetto dei suoi desideri, con gli stessi abiti del giorno prima -che non avesse dormito?- e un'espressione malinconica a corrucciargli i lineamenti perfetti. Loki storse la bocca, suo fratello e i suoi soliti sentimentalismi.

-oh andiamo, prometto che ti lascerò un' illusione a forma di Cap sul cuscino tutte le sere okay? Purché non ti metta a piangere come un bambino-

E a dispetto di tutto ciò che il moro aveva immaginato, si ritrovò tra le braccia del maggiore in un attimo.

-grazie Loki, so quanto sia stato difficile per te trattenerti dal rispondergli a tono-

Il più piccolo boccheggiò per qualche secondo, mentre rifletteva sulle doti del più grande di riuscire a lasciarlo senza parole in svariate occasioni.

-oh per cortesia levati di dosso, puzzi di alcool, ma quanto avete bevuto?-

In tutta risposta Thor lo strinse ancora di più a sé, leggendo tra le righe della sua risposta le parole che Loki non sarebbe mai riuscito a dirgli. E rimasero così, abbracciati sotto il primo sole del giorno, due fratelli che avrebbero fatto di tutto l'uno per l'altro.





🛸My Space🛸
Sssalve, ho provato a dare un linguaggio diverso a questa terza stesura, spero possa risultare ironica in qualche modo o, almeno, di compagnia
Stay safe
MM.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Jul 06, 2022 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

BrotherhoodWhere stories live. Discover now