Il Cosmedìen

164 29 334
                                    



I ragazzini seguirono le indicazioni trovate lungo i corridoi e poco dopo si trovarono davanti all'entrata della stanza dei tesori. 

Erano sul punto di entrare, quando si resero conto che nella sala c'era già qualcun altro.

«Svelami il tuo segreto, Ebanister» disse una voce sibilante, «non hai altra scelta! È il tuo maestro che te lo ordina».

Dal fondo della sala non si riusciva a vedere chi vi fosse, ma si intravedevano le ombre di due figure proiettate sulla parete; una era quella di un uomo incappucciato con una bacchetta nelle mani e l'altra quella di un vecchio gobbuto appeso come una marionetta ai fili di un bilancino. 

I ragazzini si inginocchiarono velocemente per non farsi scorgere e rimasero silenziosi all'ascolto.

«Parla, Ebanister!» gli ordinò la voce ora tagliente. La mano del mago si alzò e i fili iniziarono a strattonare il corpo del povero vecchio come fosse un elastico.

«AAAHHH!» Il suo grido straziante si diffuse per tutta la biblioteca.

«Dove sono, ho detto!» tuonò lo stregone, colpendo il vecchio sul volto. «Vuoi fare il duro, vero? Allora giochiamo al tuo gioco» quindi agitò la bacchetta e i fili del bilancino si tesero ancora di più.

«AAAHHH!» le ossa dell'uomo iniziarono a scricchiolare. «AAAHHH! Basta, vi prego» lo supplicò.

«Parla ora e ti sarà risparmiata la vita!»

«Va bene... va bene... sono... sono... sono...» disse il vecchio ormai stremato.

«Ehi! Tu!» Peter si sollevò in piedi e si rese conto di puntare la sua bacchetta contro il direttore generale.

Il mago si voltò di scatto e guardò spiazzato il ragazzino in fondo alla stanza.

«Cosa ti salta in mente?» sussurrò Michael che cercava di tirarlo giù. «Sei forse impazzito? Quello lì è come minimo cintura nera di stregoneria. Ti farà a pezzettini piccoli, piccoli, piccoli».

«Michael, non possiamo permettere che i maghi neri mettano le mani sui chimerium!» gli rispose Peter pronto a esplodere un incantesimo.

«Cosa pensi di fare?» domandò l'uomo ghignando. «Vorresti, forse, fermarmi?»

«Già, questo è il piano... LINGUA COLLOSAM!» gli urlò contro Peter.
Quindi, roteò la bacchetta e gli scagliò l'incantesimo; decine di lingue partirono rapide dalla punta dell'asticina, avvolgendo lo stregone da testa a piedi come i tentacoli di un polpo e immobilizzandolo.

«Presto! Andiamo a liberare quel povero vecchietto!» disse Peter correndo.

«D'accordo! Ma già so che me ne pentirò amaramente» esclamò Michael, seguendo a malincuore il fratello.

«Dobbiamo cercare un sortilegio che ci aiuti a liberarlo!» disse Peter inginocchiato ai piedi del nonnino, mentre sfogliava come un ossesso le pagine del testo magico.

«Ti conviene fare in fretta!» gli consigliò il fratello che osservava lo stregone liberarsi lentamente dalle lingue collose.

«Ecco! Incantesimi di liberazione...» Peter lesse ad alta voce. «Per la rottura di una magia punitiva lanciata da un altro stregone, consultare il tomo numero tre dell'enciclopedia. Accidentaccio!»

«Peter, fa' qualcosa!» lo incitò Michael agitato.

«Ra-Ragazzo!» lo chiamò il vecchio Ebanister con un fil di voce.

Dralon e l'Avventura nel Mondo ContrarioWhere stories live. Discover now