Sospirai. -E quindi? Che hai letto di così compromettente?-

-È inutile che cerchi di rigirare la frittata. Lo hai ammesso-

-Voglio solo sapere cosa hai letto, non sto negando nulla-

-Non le ho mica risposto!-

Pensava ancora che fosse una lei. -Lucia...-

-Mario- mi interruppe e sollevò il mento in segno di sfida. Si sbarazzò della tazza ed ero certo che lo avesse fatto per non cedere all'impulso di lanciarmela contro. -L'hai lasciata?-

-Non ancora-

-Che cazzo stai aspettando? Sai quanto ci metto a fare le valige e tornare dai miei con i bambini?-

-Oggi sono stato con loro. Non ho avuto tempo-

-E ieri, e il giorno prima? E prima ancora di farti un'amante! Dannazione! Hai pensato a loro, prima?-

Mi circondai il busto con le braccia. -Sì-

-Non si direbbe proprio-

-Mi sono innamorato- sussurrai. Il ceffone arrivò subito dopo. Sollevai lo sguardo sul suo viso e la sorpresi con gli occhi colmi di lacrime. -Mi dispiace...-

-E sei ancora innamorato?-

-Che importanza ha? Ti ho già detto che chiuderò questa storia e...-

-Ha importanza, invece!- urlò. Le feci cenno di abbassare la voce, indicando il corridoio, ma lei mi spinse di lato e mi superò, fermandosi davanti l'ingresso della stanza. -Credevo che fosse solo una scopata. Qualcuno con cui stavi cercando di riempire i vuoti che avevo lasciato io...-

-Lucia, tu non hai colpa di nulla...-

-Inceve pensavo di sì! Credevo che ti fossi trovato qualcun altro perché ultimamente avevo lavorato troppo. E i bambini e i casini di tutti i giorni. Mi hai fatta sentire in colpa, che cazzo!-

Le lacrime le rigavano il viso, portandosi sulle guance i rimasugli di trucco che le si erano sciolti in rivoletti sottili e scuri. Si asciugò malamente con una mano.

Mi dispiaceva vederla a pezzi, sapere che si era sentita causa del mio tradimento.

Mi dispiaceva averla ferita e aver innescato in lei pensieri pieni di sensi di colpa.

Non era giusto.

-L'unico colpevole, qui, sono io-

Scosse la testa. -Ti sei innamorato-

-Ho sbagliato tutto nella mia vita, a cominciare dal sposarmi con te-

Mi fulminò con lo sguardo. -Addirittura- sibilò.

-Non è come pensi- mi affrettai ad aggiungere.

-E come sarebbe allora? Sai pure quello che penso?-

-So che quello che ho detto può averti fatto pensare che mi fossi pentito di averti sposato per chissà quale tua mancanza, ma non è questo che intendevo, mi sono espresso male-

Si morse un labbro, compì un passo in avanti, poi un altro ancora. -Io ti amavo. E, porca puttana! Sono ancora innamorata di te! Non mi sembra che tu abbia dovuto fare chissà quale sacrificio accontentandoti di me!-

-Non mi sono accontentato di te. Te l'ho detto! Mi sono espresso male. Ti ho scelta tra le varie donne per tanti motivi...-

-Tra le varie donne... vedi sto cazzo di Casanova!-

-Mi stai fraintendendo ancora!-

-Sei tu che non sai più che pesci pigliare. Ti stai arrampicando sugli specchi e con cazzate una peggio dell'altra!- urlò. -Sei immaturo. E stupido. E continui a giustificarti quando non c'è un cazzo da giustificare!-

Avevo il cuore a pezzi. Stavo incassando una pugnalata dopo l'altra, senza riuscire a impormi nella discussione, a trovare abbastanza coraggio per smentire le sue parole.

-Dici che non è colpa mia, ma poi parli scaricando addosso a me tutte le colpe!-

Mi sentivo esplodere.
Un dolore sordo, al centro del petto.

-Sei un vigliacco! Non sei buono come marito e sicuro anche la tua amante prima o poi se ne accorgerà! Non vali un cazzo di niente e non ti voglio neppure nella vita dei miei figli!-

Esplodere.
Stavo per esplodere.

-Che esempio potrebbero mai prendere da te? Dovrebbero imparare come fare a distruggere una famiglia e come comportarsi da cazzoni senza spina dorsale...?!-

-Sono gay!- urlai.

Lucia si zittì di colpo. Mi fissò per qualche secondo, con espressione scettica. -Come, gay?-

-Mi piacciono gli uomini-

Sgranò gli occhi. -Così, di punto in bianco...!-

-Sono sempre stato gay. Era a questo che mi stavo riferendo prima. Ti ho scelta. Anche se non sono mai stato attratto dalle donne, ma tra tutte ho scelto te-

-Hai scelto me- disse con tono lapidario. -Hai scelto me!- e stava già urlando di nuovo. -Noi abbiamo due figli!-

-Sono gay, non sterile-

-Sai che cazzo mi frega che non sei sterile! Abbiamo fatto sesso!-

-Non stiamo parlando di sesso...-

-Sì, invece-

-No! Perché il sesso e l'amore sono due cose diverse! Mi può venire un'erezione anche senza amore-

-Ed è questo che sono stata io per te? Un'erezione?!-

-Adesso stai esagerando-

-Sei tu che continui a sparare stronzate senza renderti conto delle assurdità che ti escono di bocca. Siamo stati insieme vent'anni. Non un giorno, non due anni. Vent'anni!-

-E io non sono mai stato felice-

Lucia strinse le labbra in una linea sottile e i suoi occhi tornarono a riempirsi di lacrime. -Sei egoista-

-Perché amo un uomo? Tu mi hai sposato perché mi amavi. Io ti ho sposata perché non volevo perdere la mia famiglia. Sai bene che persone erano. Sai come la pensavano, sono argomenti che di rado venivano fuori con loro, ma quando succedeva era lite sicura perché non ammettevano neanche che si potesse parlare di omosessualità. E mi sono costretto a una vita a metà. Sono sempre stato infelice con te, ma non perché eri tu, ma per tutto quello che ho sempre desiderato e di cui mi sono privato, obbligandomi a essere quello che gli altri volevano- la voce mi si fece tremula e dovetti fermarmi.

Mi stupiva che Lucia non avesse più avuto voglia di continuare a urlarmi addosso, che fosse rimasta immobile e con gli occhi gonfi di lacrime a fissarmi.

In silenzio.
Il suo silenzio aveva un peso.
Il peso di tutte le mie colpe.

Mi sentivo esplodere.

Iniziavo a udire il rumore inconfondibile del mio mondo che si sbriciolava. Deglutii. -Adesso mi sono innamorato. Adesso sento che potrei essere felice. Ma te l'ho promesso: ti ho promesso che lo avrei lasciato e che sarei rimasto con te, con i bambini-

Si umettò le labbra con la lingua e distolse lo sguardo da me. -Adesso, però, sono io che non ti voglio più con me-

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