Il libro che parla

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«Senta» intervenne Peter agitato, «non abbiamo tempo di spiegarle. Ci deve far entrare e chiamare la polizia... ADESSO!»

«Senti tu, ragazzino! Se non filate via di corsa, la polizia IO la chiamo per davvero» rispose l'uomo indirizzandogli minaccioso la luce della sua torcia. Quindi, richiuse con una tripla mandata il portone e si allontanò, borbottando qualcosa sui genitori scriteriati che andavano in giro di notte con i figli a fare stupidi scherzi.

«Mortali afere taffero prutto carattere!» disse il postino, continuando a guardarsi nervosamente alle spalle.

«Cosa facciamo adesso?» chiese Kate con le mani sui fianchi.

«Foi profare ti entrare et io antare fia!» disse l'omone arretrando.

«Come andarsene?» esclamò Odilde. «Ci vuole lasciare, qui da soli, con questa rogna tra le mani?»

«Ma ha promesso a Egot di aiutarci e proteggerci da qualunque pericolo!» disse Michael.

«Quezto non ezzere correcto!» lo contraddisse Grimalion. «Io promettere Egot ti portare foi a testinazione e proteccere turante viaccio. E io afere fatto ciò!» quindi con un potente fischio richiamò a sé il suo biciclo magico.

«Ma non ce la faremo mai da soli!»

«Io tispiacere taffero ma...» disse il postino passandosi un avambraccio sulla fronte e saltando agilmente sul sellino. «Ora tifentare pericoloso per Mortimer. Strecone nero fenire in ogni momento e... sssswip!» si passò l'indice sul collo come se fosse la lama di un coltello. «Per pofero Grimalion etzere niente più ta fare!»

«Almeno, ci aiuti a entrare!» gli propose Peter. «Ci faccia arrivare all'interno della biblioteca e poi sarà libero di andarsene per la sua strada. Va bene?»

Grimalion sembrò pensarci su un attimo e poi, senza proferire parola, infilò la mano guantata dentro la sua consumata borsa da viaggio.

«Cosa sta facendo?» sussurrò Michael nell'orecchio del fratello.

«Non ne ho idea».

«Secondo me, non ha capito bene la domanda» disse Odilde, guardando l'uomo quasi con compassione. «Fate provare me... ehm... herr Mortimer, kartoffeln sind gut und...»

«Ah-Ah... afere trovato!» esclamò l'uomo con in mano un grosso pomello di argento. «Io zapere ti afere mezzo ta qualche parte!» disse porgendo l'oggetto a Peter.

«Ehm... gr-grazie tante, suppongo!» disse esitante.

«Non etzere ti che!» rispose Grimalion, iniziando a pedalare via. «Con quezto occetto incantato foi entrare dofe folere. Ma io raccomantare... quanto finire, foi le tare intietro a Grimalion. Noi intezi, ja?» li ammonì l'uomo. «In pocca al maco nero! E zperare ti rifedere noi un'altra folta» quindi il simpatico scampanellio del suo biciclo si fece lontano e la sua grossa sagoma scomparve nella nebbia.

«Come pensate che funzioni?» chiese Peter rigirandosi il pomello nelle mani.

«Forse, nel libro che ci ha dato Egot troveremo qualcosa» consigliò Odilde.

«Giusto!» esclamò Michael che non vedeva l'ora di usare un po' di magia.

«Kate, cerca nel libro un incantesimo che faccia riferimento a un pomello e che ci faccia entrare nella biblioteca!»

«Come fatto!» rispose la bambina sedendosi per terra con il librone sulle gambe. «Eccolo qui!» esclamò euforica. «CAPITOLO IV – Incantesimi e pozioni di entrata, inizio e partenza – preparazione: fate sciogliere un pomello di argento in un calderone di rame sufficientemente profondo e mettete a cuocervi 200 ml di saliva di pipistrello, un cucchiaio di olio Vesuvio, 3 baffi di Opossum in letargo, 13 foglie di Tasso Barbasso, un cucchiaio di sciroppo mucodibruco e...»

Dralon e l'Avventura nel Mondo ContrarioWhere stories live. Discover now