Capitolo 3

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mi sveglio all'odore di legna bruciata. Sono passati due mesi dall'inizio dell'apocalisse.

ormai le cicatrici ricoprono i nostri corpi e soprattutto quelli dei cacciatori: io, Tommaso e Michele che una volta a settimana andiamo a caccia e dobbiamo combattere contro le bestie.

abbiamo scoperto il loro punto debole: le zampe.

se si taglia una zampa a una di queste bestie, per qualche motivo muoiono sul colpo mentre la testa ricresce.

oggi è mercoledì, giorno di caccia.

mi sveglio e mi preparo, penso di fare colazione ma...cambio idea e poi mi dirigo a prendere le mie armi.

in questi ultimi mesi, con tutta questa attività fisica sono dimagrita molto, anche in faccia e quindi ora non è poi così male guardarmi allo specchio. Mi sono tinta i capelli di nero, non solo perchè non mi piaceva il colore ma perchè almeno posso mimetizzarmi meglio. i vestiti li abbiamo recuperati durante una "spedizione" il mese scorso al centro commerciale, ho recuperato più vestiti che potevo e 2 volte a settimana scortiamo Karim e Kamila al pozzo per lavarli. 

Aida è incaricata non solo della cucina, cosa che è molto brava a fare, ma anche di curare le ferite e di farci i cazziatoni.

la cosa che dice più spesso? "te l'avevo detto"

mi allaccio le scarpe e esco tenendo in mano la mia arma e ci incamminiamo verso il bosco.

il supermercato è stato completamente svuotato e sono rimasti solo cibi scaduti.

per le strade ci sono molti cadaveri, di mostri e bambini.

alla vista di un bambino che avrà avuto 4 anni, morto sull'asfalto mi pizzicano gli occhi.

-AIUTO- 

qualcuno in lontananza urla chiedendo aiuto.

non è una voce familiare.

-Michi, Tommy, andate voi a caccia oggi, io vado a vedere cosa succede-

M: -ok-

T: -ti prego fai attenzione-

S: -certo! a dopo-

mi allontano

-AIUTOO- 

ancora la stessa voce.

la seguo e questa mi porta a vedere uno dei mostri intento a raggiungere due bambini che stanno in piedi sopra un muro di circa 4 metri.

-BAMBINI COSA CI FATE SOPRA QUEL MURO?!-  urlo io

-AIUTACI TI PREGO- urla la più grande dei due

mi avvicino e attiro l'attenzione del mostro.

si sta avvicinando a me

poi un rumore, un ruggito 

e il mostro scappa via.

mi avvicino ai bambini e dico loro di buttarsi uno alla volta nelle mie braccia.

ubbidiscono 

prendo il più piccolo in braccio e la più grande per mano e mi incammino verso casa.

siamo quasi arrivati

davanti all'ingresso metto giù il più piccolo e lascio la mano alla più grande per invitarli ad entrare.

dal cielo cadono dei fiocchi di neve neri.

-ma che cazzo sta succedendo- dissi io

appena uno dei fiocchi mi tocca la mano sento un dolore fortissimo e mi si forma un buco nella pelle

-ENTRATE TUTTI SUBITO- dico rivolta ai bambini

Tommy e Michele, appena tornati dalla caccia, sentendomi urlare corrono alla porta solo per assistere ad una delle scene più tremende che io abbia mai visto.

mentre io sono riuscita ad entrare in casa, guardo i due bambini che non riescono a muoversi mentre urlano, si dimenano e piangono dal dolore. quei due poveri bimbi che indossavano solo una canottiera, ora sono pieni di buchi su tutte le gambe e le braccia. li tiro in casa ma è troppo tardi. 

non la smettono di lanciare urla di dolore mentre piano piano la loro pelle delle mani, della faccia, delle gambe e di tutto il resto del corpo si scioglie come se fosse gelato lasciato al sole.

le lacrime sgorgano fuori dai miei occhi e un urlo mi rimane intrappolato in gola. 

stanno soffrendo

-UCCIDILI! ORA! NON FARLI SOFFRIRE!- mi urla Aida

ha ragione

li sto solo facendo soffrire.

prendo un coltello e li accoltello prima uno e poi l'altra.

l'urlo che prima era intrappolato fuoriesce insieme alle lacrime. 

devo vomitare

corro in bagno e faccio rovesciare la mia anima nel gabinetto

appena smette di nevicare, portiamo i resti dei loro corpi in giardino e li seppelliamo

non sò neanche i loro nomi

la notte non dormo, è tutta colpa mia.

mi viene ancora da vomitare e quindi torno in bagno e poi rimango lì seduta sul pavimento a piangere

Aida arriva e mi abbraccia.

passo lì la notte. a piangere.

questa giornata è stata dolorosa, il mattino dopo lo sarebbe stato ancora di più.

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⏰ Last updated: Jun 08, 2022 ⏰

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La fine del mio mondoWhere stories live. Discover now