19 - Spiare relazioni tossiche: check

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Dopo un ultimo clamoroso applauso la direttrice del circo riapparve in mezzo alla pista. Le braccia aperte calorosamente. Un sorriso allegro e soddisfatto.

- L'incanto è finalmente giunto al termine signori e signore, ladies and gentlemen. Vi auguro una piacevole serata. Se volete potete visitare la tenda della cartomante, il tiro al bersaglio, la casa degli specchi e a mezzanotte in piazza si esibiranno due dei nostri acrobati in mirabolanti giochi di fuoco. Vi aspettiamo.

La platea proruppe in un altro applauso e lentamente la gente cominciò ad uscire dal circo. Chuuya sorrise in direzione di Dazai, entusiasta.

- Beh direi che ci restano ancora numerose cose da fare, cosa dici? Dopo hai voglia di accompagnarmi a parlare con Natsuo?

- Certo.

Dazai sorrise distrattamente, aveva lo sguardo corrucciato perso tra la folla. Chuuya dopo una rapida occhiata nella direzione in cui Dazai stava guardando si rese conto che stava fissando il nobile che aveva ricevuto la rosa rossa da Gogol. Una strana e istintiva sensazione gli strinse lo stomaco, ma appena l'ipotesi che quello che sentiva si potesse paragonare a gelosia apparve nella sua mente, scacciò via la sensazione.

- Cosa stai guardando?

- C'è un tizio che conosco e non riesco a capire cosa accidenti ci fa qui.

- Vuoi andare a chiedergli?

- Sei stupido, Chuuya-kun? Vorrei, ma ricordi che sono qui illegalmente? È amico di mio padre. Se dovesse vedermi sarebbe la fine.

- Giusto, giusto. Allora andiamocene.

Chuuya indicò l'uscita opposta rispetto a dove si trovava il tipo, ma Dazai scosse la testa e lo fermò.

- Il fatto che non posso parlargli personalmente non vuol dire che io non possa indagare standomene ben nascosto. È strano che sia in un posto del genere, c'è qualcosa che mi puzza.

- Non sono io, giuro.

Scherzò Chuuya e Dazai si lasciò scappare una risata, pensando che quando quel nanerottolo se ne usciva con frasi del genere era davvero ridicolo.

- Seguiamolo.

Dazai prese Chuuya per il polso e si intrufolò tra la gente dietro quell'uomo. Uscito dal tendone il nobile, diversamente dal flusso della folla, non tornò verso la piazza, ma fece il giro del tendone inoltrandosi tra le diverse carrozze adibite come abitazione temporanea degli acrobati e degli artisti.

Chuuya assottigliò gli occhi.

- Dove sta andando?

Mosse le labbra senza emettere alcun suono, ma Dazai comprese comunque la sua domanda, scosse le spalle senza risposta.
Man mano che si allontanavano dal fulcro dei festeggiamenti la luce diminuiva e un buio sempre più consistente ad ogni paso avvolgeva i due giovani. Ad un certo punto, dietro uno stravagante carro il nobile si fermò.

- Ehi, basta nasconderti, so che sei qui.

Chuuya sobbalzò, forse erano stati scoperti, ma prima che potesse muoversi o dire qualcosa Dazai lo fermò e gli premette una mano sulla bocca. Il marchese ci mise un secondo a capire che il nobile non stava parlando con loro, ma con qualcuno nascosto nell'ombra dall'altra parte del carro.

- Ah, Dosto, il mio caro Dosto. Siete sempre così freddo, tesoro.

Il prestigiatore apparve da dietro il carro facendosi avanti con il mantello chiaro che spiccava nel buio della sera e gli ricadeva morbido sulle braccia aperte e con un sorriso sulle labbra smagliante.

- Cosa volete?

Chiese rude il nobile.

- Volevo solo rivedere un vecchio amico. Perchè siete venuto a vedermi sta sera, Dosto?

Abisso - SoukokuKde žijí příběhy. Začni objevovat