07 - La Cerimonia dello Smistamento

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«Giù la testa!» ci ammonisce d'un tratto il gigante, lacerando la densa quiete della notte con voce potente e fragorosa.

Senza farcelo ripetere due volte, abbassiamo all'unisono il capo, mentre raggiungiamo la scogliera, attraversando un fitto sipario di umida edera, dietro al quale si nasconde un passaggio. Ci infiliamo, quindi, in un tunnel buio e tetro, che ci conduce a una specie di porto sotterraneo.
Non appena i musi dei nostri battelli approdano sul ciglio della sponda, l'omone irsuto che ci fa da guida scende solerte dalla sua imbarcazione e, con gesti imperiosi, ci fa segno di imitarlo.

Obbedienti, lo seguiamo fino a un passaggio scolpito nella roccia della scogliera. Ben attenti a non scivolare, ci arrampichiamo incerti su per la scalinata, finché, ansanti e affaticati, non emergiamo al cospetto di un imponente portone di quercia.

«Ci siamo tutti?» ci domanda premuroso il gigante, abbracciando con il suo sguardo scuro e scintillante la piccola folla di studenti, tutti esausti e infreddoliti.

Accertatosi che il nostro gruppo sia ancora integro e privo di dispersi, la nostra mastodontica guida si volge verso la porta e, con pugno possente, batte tre colpi vigorosi contro il legno massiccio.

Il portone si apre un attimo dopo, rivelando sulla soglia l'alta figura di una donna, dai capelli neri, raccolti sulla testa in una crocchia impeccabilmente ordinata. In effetti, non posso fare a meno di notare quanto tutto nel suo aspetto sottolinei un ineccepibile rigore, a partire dallo sguardo aquilino e dall'espressione severa e intransigente con cui ci accoglie.

«Ecco, questi sono gli allievi del primo anno, professoressa McGonagall.» annuncia il gigante, all'indirizzo della strega.

«Grazie Hagrid» risponde la donna, rivelando così il nome della nostra possente guida irsuta, «Da qui in avanti li accompagnerò io. Voialtri, entrate e seguitemi!» ci ordina perentoria, spalancando ulteriormente il portone di quercia.

L'austera insegnante ci conduce, quindi, in quella che presumo sia la Sala d'Ingresso del castello. È una stanza immensa, delimitata da alte pareti in pietra, le quali sono illuminate dalle fiamme vivaci di numerose torce accese. Sollevo gli occhi e il mio sguardo percorre curioso i perimetri della sala; vengo colta da un immediato senso di vertigine e per poco non traballo sul posto, quando mi rendo conto di quanto alto è il soffitto, che a stento riesco a scorgere sopra di me.

La professoressa McGonagall ci concede giusto pochi istanti per godere della sontuosa vista della Sala d'Ingresso, prima di richiamarci all'ordine. Proseguiamo obbedienti dietro di lei, mentre l'eco dei nostri passetti incerti rimbomba grave per l'intero perimetro.

Entriamo, poi, in una seconda sala, molto più piccola e discreta, quasi sgombra. Qui, la severa strega che ci scorta arresta il passo, e lo stesso facciamo io e gli altri miei compagni del primo anno, radunandoci attorno a lei, pigiati come sardine.
Un senso di densa tensione si propaga per tutta la stanzetta, in attesa che la donna dallo sguardo aquilino ci dica cosa fare o dove andare.
Per istinto, getto una fugace occhiata a Severus, il quale mi è stato fedelmente accanto per l'intera durata del tragitto. La sola consapevolezza di saperlo al mio fianco è sufficiente a tranquillizzarmi, placando in parte l'agitazione che imperversa nel mio petto sin da quando siamo scesi dall'Hogwarts Express.

«Benvenuti a Hogwarts» esordisce con voce alta e solenne la professoressa McGonagall, catturando in un attimo l'attenzione di tutti i presenti, «Il banchetto previsto per l'inizio dell'anno scolastico avrà luogo fra poco, ma prima di prendere posto nella Sala Grande, sarete smistati nelle vostre Case. A Hogwarts esistono quattro Case: Tassorosso, Corvonero, Grifondoro e Serpeverde.»

Io e Severus non possiamo evitare di scambiarci un'occhiata nervosa, memori dei nostri discorsi in treno, riguardo la misteriosa selezione da affrontare. Ci mettiamo bene in ascolto, desiderosi di carpire dalle parole della professoressa qualche utile informazione che ci possa aiutare a scoprire in cosa consiste la prova che ci aspetta.

I was Lily EvansWhere stories live. Discover now