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Ciao, mi chiamo Kelia.
Non voglio presentarmi in modo dettagliato, penso che questo foglio, su cui scrivo, imparerà a conoscermi di conseguenza alle azioni che descriverò su di esso. In realtà dovrei usarlo per disegnarci sopra "la Venere" di Botticelli ma, mi arrendo ancor prima di iniziare..
Ritornando a ciò che stavo dicendo..
Spero soltanto che, questo foglio, non si aspetti che io sia una ragazza diversa dal solito, perché, anzi, sono una persona fin troppo normale che segue spesso la massa e si comporta come tutti gli altri anche se, da loro, vengo definita strana.
Un banale esempio? Fumo.
Se ve lo state chiedendo, come immagino sia, mi riferisco a coloro che leggeranno queste parole e cioè, la storia di una ragazza complicata, la risposta è no, la mia famiglia non sa che io fumo anche se, nelle nostre condizioni economiche, non potrei permettermelo.
Mio padre ed i miei tre fratelli guadagnano davvero poco, a causa del loro lavoro esiguamente retribuito. Di solito, non metto piede nelle faccende economiche della mia famiglia ma, in questo caso, il problema colpisce anche me, in prima persona e sono costretta ad interessarmene. I pochi soldi guadagnati ci costringono a pagare l'affitto in rate aggiuntive e, sempre più spesso, sento i miei genitori litigare, ed io, presa in considerazione solo quando si ha bisogno di un aiuto, appoggio mio padre.
Pur non avendo un buon rapporto con lui, lo apprezzo e lo stimo perché, giorno dopo giorno, fa enormi sacrifici per supportare la famiglia.
Mia madre, invece, è solo una parassita. So che è brutto dirlo, ma è così. Vive, ormai, nell'alcol e fuma più di un pacchetto di sigarette al giorno. Dove prende i soldi? È triste rispondere a questa domanda dicendo che, la maggior parte delle volte, li ruba. Comprendo che ha avuto una vita difficile ma, ha delle responsabilità nelle mani che non considera affatto. Da giovane era una prostituta e aveva iniziato anche a drogarsi, ora va in un centro di cura per disintossicarsi al meglio, anche se, fortunatamente, non fa uso di droghe come in quei tempi.
La reputazione di mia madre, ha recato anche ai miei amici dei pregiudizi verso di me. Loro, solo perché lo era lei, mi deridono ogni giorno, chiamandomi, spudoratamente "puttana", e vi assicuro, che, per una ragazza che frequenta il quarto anno di liceo non è affatto bello. Mi rattrista molto tutto ciò. Io non sono una "puttana". Non andrei mai a letto con ragazzi casuali.. Ed, in realtà, non ho mai avuto un rapporto con nessuno. Ma, la cosa più triste, è che io considero queste persone definendoli "amici". So bene che non lo sono ma.. Sono le uniche persone che conosco. Si arrabbiano, mi usano, mi maltrattano e, ancor peggio, promettono di esserci per poi abbandonarmi. Ed io, come un idiota, ci sto male. Ma, la verità, è che la vorrei, una vera amica. Una di quelle con cui puoi parlare, confidarti, scherzare senza essere giudicati. Una di quelle che sai resteranno per sempre perché, in fondo, non ti hanno mai abbandonato. So di sognare troppo ma non mi interessa, è l'unica cosa che mi resta da fare. Ed ora, durante la lezione di arte, sognerò un'amica perfetta.

dammi il cuoreOnde as histórias ganham vida. Descobre agora