Fuori - merce

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⚠️IMPORTANTE⚠️
Tengo a scusarmi con voi per la lunga assenza, ma in questo periodo sto studiando come una matta per vari motivi, quindi spesso ho poco tempo per scrivere, scusate ancora!
Detto questo, vi lascio alla lettura! 🔅

"Tu non ti sei mai arresa...vero t/n?"
Il volto di Ray si corrugò alla vista di alcune cicatrici che fuoriuscivano dalla manica della mia camicia.

Non può essere.

Perché ha appena detto... il mio nome?
Ero sempre riuscita a ragionare a sangue freddo, l'unica volta in cui ho provato ad aprire il mio cuore, anche solo l'istante in cui mi è arrivato il pensiero: era il preludio di una disfatta totale.

Non devo farmi prendere dalle emozioni.

Chi lo fa, muore.

L'assassinio di James ne era stata la prova.

Come posso pensare, anche nella più remota parte del mio cervello, che lui abbia il, seppur minimo, sentore della mia esistenza.

Il mondo esterno rende davvero pazzi.

Questo presentimento, deriva davvero dal cervello, o dal cuore?

È doloroso, è atroce, tieni duro t/n... fra poco non sentirai più niente.

Non risposi.
Era arrivato esattamente dietro di me, ero seduta su una sedia, costellata da libri e varie scartoffie; all'appartenenza potevo sembrare in una posizione naturale, ma la mia mente era tormentata dai pensieri più assurdi.

Il modo in cui impugnavo la penna affidatami da James, era innaturale: ormai le mie nocche avevano assunto lo stesso colore dei miei capelli.

Sentivo la sua presenza come un peso sovrastante su di me: il suo respiro, l'unico suono che riempiva la biblioteca.

Era rimasto lo stesso.

Dopo un silenzio che sembrò protrarsi all'infinito, parlò:
"Guardati, dai l'idea di essere la persona più tranquilla del mondo, l'impugnatura della tua penna, ti si atrofizzerà il polso se continui ancora per un po'."

Ora non avevo più dubbi: lui era perfettamente consapevole di chi fossi, non sapevo come fosse accaduto, ma alcune volte bisogna affidarsi alle sensazioni.
Le sue capacità d'osservazione erano a dir poco strabilianti: chi mai si sarebbe accorto dell'analogia tra il colore delle mie nocche, con la colorazione dei miei capelli quando l'unica cosa ad illuminare la grande biblioteca era una flebile candela?
Infondo ci eravamo promessi che non ci saremmo mai separati, ed eccoci di nuovo qui.

T/n si voltò verso Ray e si alzò in piedi, era ironico il contrasto tra le sue ciocche albine, raccolte in una coda ordinata; rispetto ai capelli arruffati e scuri come il carbone della persona di fianco a lei.
Il viso della ragazza era pallido, inespressivo, illuminato dalla luce della flebile candela, al tempo stesso sul suo viso vi era una luce oscura: rifletteva tutto il male del mondo a cui era stata sottoposta.

Ray rifletteva la stessa oscurità sul suo volto.
Schiuse la bocca e dopo istanti che sembrarono secoli, schiuse la bocca da cui ne uscì un debole sussurro: "Sei cambiata".


Fattoria di Grace Field - terzo stabilimento - 01:05 a.m. 23 settembre 2041

"Non era tra gli accordi prestabiliti spedirla!" Sbraitò Ray, spostandosi fece cadere dalla scrivania di fronte a lui i miei documenti di riconoscimento; Lei lo guardava con un volto inespressivo.

Ray era dotato di un sangue freddo, ma gli capitava spesso di perdere il controllo, mi divertiva questa parte di lui.

Con la stessa espressione facciale, Isabella parlò: "E' una sorpresa anche per me, mi è stato riferito dal rapporto di questa sera: dato che T/n è dotata di capacità cognitive davvero insolite, le verrà riservato un trattamento speciale."

"Neverland" - TPN - rayxreaderМесто, где живут истории. Откройте их для себя