Estratto Pt3

2 4 1
                                    


Nel frattempo a Città del Vaticano, la giornata stava trascorrendo tranquillamente. Il Papa aveva appena finito la messa dal balcone di fronte alla folla di fedeli e adesso si stava riposando. Naesh stava pigramente giocando alla Playstation quando il suo cellulare squillò e lo costrinse a mettere in pausa: era Alexandros.

« Pronto Naesh? Sono Alexandros, ti parlo da Urborg, appena sotto Londra. Senti mi è giunta notizia da alcune delle mie sentinelle che i protesizzati stiano cambiando comportamento. Sono stati avvistati dei gruppi nei pressi di tutte le maggiori città. Ho pensato di avvertirvi, state all'erta e controllate con le telecamere va bene? ».

« Certo, va... » Naesh non riuscì a finire la frase che una voce da basso rimbombò in tutto il palazzo. La voce gridava una sola parola: nemici. « Aspetta in linea Ale, credo che siano già arrivati» gli disse Naesh dopodiché pronunciò qualche parola sottovoce. In un attimo, tutte le più grandi città del mondo vennero avvolte da una sfera protettiva. « Questo impedirà a chi è fuori di entrare » disse Naesh con voce soddisfatta.

« Devi sempre fare lo sborone eh? » lo prese in giro il nano sorridendo. « Io ho ancora delle cose da finire qui e poi devo passare dalla Regina. Manderò dei miei uomini a controllare che all'interno delle tue sfere non vi siano azioni di guerriglia. Teniamoci aggiornati ».

« Come sempre caro amico » gli rispose Naesh, dopodiché tolse la pausa alla console e riprese a giocare. Nel frattempo chiamò Ganji per ragguagliarlo e scoprì ben presto che il ragazzo era già informato dell'attuale situazione; anche a Parigi, infatti, si era attivata la sfera protettiva e si potevano vedere i primi protesizzati che cercavano di entrare ai confini della città. Ganji si chiese quanta energia ci volesse per tenere attivo un incantesimo del genere e si chiese quanto dovesse essere concentrato e focalizzato Naesh su di esso, non immaginando che al momento l'eroe stava giocando a Crash Bandicoot. Quando riattaccò, Naesh e gli altri se ne tornarono in albergo e aspettarono le venti, quando finalmente s'incontrarono con Gascoigne. Non appena l'uomo li vide chiese immediatamente delle spiegazioni sulla sfera, ma i ragazzi dissero di non saperne niente. Era una bugia e l'uomo lo capì immediatamente, ma decise comunque di non insistere. Al tempo stesso li informò che le televisioni di tutto il mondo erano impazzite e aggiunse che se fosse continuato così sarebbe iniziata una vera e propria caccia alla ricerca delle persone impazzite che tentavano di entrare nelle città senza riuscirvi. Per il momento i cinque decisero di non pensarci e andarono oltre. Presi i documenti e le autorizzazioni, al gruppo venne presentato Emmanuel Karell, la guida che il vice sindaco aveva promesso loro. L'uomo si mostrò molto alla mano: era alto, aveva dei muscoli potenti e da come parlava sembrava anche intelligente. Gascoigne disse loro ancora una volta di essere prudenti dopodiché li lasciò andare. Senza perdere un minuto, si fecero accompagnare a un'entrata per le tristemente famose Catacombe. L'uomo li portò di fronte a un pozzo: il suddetto pozzo si rivelò essere in realtà una delle entrate e, dopo aver aperto un cancello in verticale con un grosso mazzo di chiavi, i sei esploratori furono finalmente all'interno del dungeon. La prima cosa che colpì i nostri eroi (eccezion fatta per l'esploratore che già la conosceva) fu la puzza che emanava quel luogo. Il fetore sprigionato da milioni e milioni di ossa tuttora in via di decomposizione faceva venire loro le lacrime agli occhi. Tutto intorno a loro giacevano scheletri di qualsiasi tipo e forma ma un particolare di essi balzò subito all'occhio dei ragazzi.

« Emmanuel, come mai tutti questi scheletri sono senza testa? » chiese Barlok incuriosito.

« Beh, per colpa dei ladri di teschi » rispose prontamente l'uomo che poi proseguì.

« Durante gli anni 100 D.R., gli studenti francesi di medicina erano soliti venire qua a rubare i teschi degli scheletri per studiarli. Ovviamente già allora era una pratica illegale e perseguibile per legge ma ciò non ha fermato i più intrepidi e questo ne è il risultato » disse facendo un cenno con la mano in un gesto molto teatrale.

Il Tempo degli Dei - Il Viaggio di GanjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora