Capitolo I Un disastroso inizio...

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Davide era annoiato a morte, erano settimane che non faceva che sforzarsi di leggere roba religiosa assurda, erano due giorni che leggeva una roba chiamata Libro di Eno, Econ no aspetta era Enoch ecco, non ricordava neanche un nome di quelli che leggeva, pareva un romanzo dark fantasy scritto male e non sarebbe stato poi male tutto sommato se non fosse per tutte quelle filippiche religiose e sul peccato di cui era intriso ogni sacrosanto dialogo, roba da tagliarsi le vene, peccato poi avesse pure sbagliato a comprare l'edizione, la traduzione era probabilmente fatta male sembrava che addirittura l'autore a parte a decorare ci avesse buttato del suo manco stesse riscrivendo lui quella roba antidiluviana, era dovuto correre su Wikipedia più volte per cercare di capire se fossero davvero andati in quel modo i fatti. La storia parlava di questo Eco, no era Ero, no Enoch giusto, che aveva un paio di contatti con l'altissimo che gli mandava angeli ogni due giorni, principalmente gli inviava sempre un fissatone fanatico di nome Uriel, unico nome che era riuscito a ricordare più o meno insieme al boss dei cattivi Semeyaza, il quale capeggiava un gruppo di angeli che aveva portato a convertirsi al male convincendoli a riprodursi come conigli sulla terra e sperperare figli qua e là e nel mentre insegnare agli uomini cose "peccaminose" a tempo perso e a quel punto dio scazzato con il mondo e gli umani e gli angeli "peccatori" qua e là annegò tutti e tutti schiattarono tranne Noé e family, mentre gli angeli caduti cattivi erano tutti finiti imprigionati sotto terra, o buttati nell'inferno o da qualche parte a soffrire, THE END. Sospirò spalmandosi sulla poltrona guardando il soffitto, era fuori corso, aveva 25 anni ed era uno studente pigro e svogliato ecco cos'era, ma era in brutte acque i suoi genitori lo avevano minacciato di cacciarlo di casa e tagliargli i fondi se non si fosse impegnato a finire almeno gli studi, certo una cosa facile, come no! Era stato miseramente bocciato a Letteratura latina medievale, due volte, così quest'anno aveva deciso di cambiare esame, non fosse che poi aveva finito per rovinarsi l'esistenza mettendo Storia delle religioni, e sarebbe andato tutto bene se la professoressa non fosse stata una fanatica di religione cristiana manco fosse il papa in persona, quindi a tutti era toccato un tema biblico... voleva seriamente soffocarsi... la sua camera era un disastro non metteva in ordine da un tempo indeterminato e ora che era impegnato a scrivere di Salomone, Noè e company le cose erano ancora peggio, sembrava un campo di battaglia. Fu sera molto lentamente, quando si svegliò dal coma, aveva passato ben due ore a fissare una macchia sul muro pensando alla storia di un anime che era riuscito a vedere di notte invece di concentrarsi, sbatté le palpebre girando le pagine di quel libro maledetto, tanto neanche era accettato nella bibbia da quei quattro scemi di preti, aggrottò la fronte e si sistemò gli occhiali sul naso, si i tipici occhialoni brutti e spessi. Improvvisamente sentì urlare sua madre per la cena e immediatamente si tirò su non fosse che poi inciampò miseramente nel filo della luce... sboom, era il suo THE END stavolta, dannato Enon!

Quando Davide riaprì gli occhi pensava di essere ancora nel suo inferno di camera, pronto ad andare a gustarsi un'abbondante cena, e dire che forse avrebbe dovuto perdere qualche chilo invece, stava diventando sempre più sciatto, brutto, flaccido e largo anche, ma era l'era del body positive quindi chi diavolo se ne fregava, la luce comunque era così forte che non vedeva una ceppa di niente, dio santo avrebbe davvero dovuto cambiare la lampada della camera era davvero troppo accecante o forse ora era diventato ceco per la botta in testa, quando gli occhi iniziarono ad abituarsi alla luce vide un posto... sbatté le palpebre, si strofinò gli occhi, provò a guardare di nuovo, ma cos'era sta roba tutta dorata, sotto di lui c'era una specie di materiale lucido e bianco pareva marmo, spalancò gli occhi e si guardò era vestito con una toga bianca e dei sandali dorati che salivano intrecciati fino al ginocchio tipo vecchio Socrate ai suoi tempi d'oro di gioventù, le gambe che vedeva erano candide, lucide, muscolose e prive di qualsiasi peluria, iniziò a sudare :<< Azazel! Alzati Dio ci ha chiamati per illuminare il nostro cammino con le sue parole!>> disse una voce, Davide alzò lo sguardo e nel suo campo visivo entrò un ragazzo molto bello e delicato vestito con la stessa toga bianca alla greca dell'a.C. con una cinta d'oro alla vita e le gambe fuori :<< Az... Az che? Chi? No, scusa mi sa che hai sbagliato persona...>> borbottò alzandosi e si strofinò di nuovo gli occhi, no non era possibile.... Non stava mica... dietro quel tizio c'erano delle ali da pennuto! :<< Azazel che cosa dici? È ovvio che sei Azazel! Dai vieni vieni!>> disse ridente :<< No... scusa... amico... che... che cazzo hai dietro le spalle?>> bofonchiò stordito traballando mentre il giovane lo trascinava :<< AZAZEL! Che modi impropri stai usando per esprimerti? Davanti a Dio!>> sbottò improvvisamente indignato, Davide lo guardò strabuzzando gli occhi, no, aspetta, no. Azazel chi era? Non era quel pirla che veniva imprigionato chissà dove mentre quello annegava tutto? Quello lì cattivo della storia... il minion di quel boss cattivo quel Sam, Sema ah Semeyaza! Davide iniziò a sentirsi svenire mentre portava una mano alla fronte guardò le sue meravigliose mani dai contorni spigolosi e le dita lunghe, si quelle mani che i protagonisti dei libri avevano fatte con lo stampino, la mano da super figo, bella, ossuta dalla pelle candida, Davide sbatté le palpebre, dov'erano finite le sue dannate e maledette brutte mani tozze! Intanto l'esserino pimpante l'aveva trascinato in una specie di enorme varco, nuvole e luce erano ovunque, una voragine si apriva nello spazio circolare dove si erano raccolti una miriade di super bellissimi tizi piumati ad aspettare chissà cosa :<< Ah Azazel! Daniele! Finalmente siete arrivati!>> gridò a gran voce l'ennesimo bell'imbusto dai boccoli dorati che gli ricadevano aggraziatamente fino alle spalle, alto e muscolo con il naso dritto, le labbra dai contorni definiti, la pelle lucida e due enormi occhi azzurri che aveva sottobraccio un altro uomo, quando si girò Davide non riuscì a non fissarlo, tutti lì parevano usciti da un libro di fantasia o un romanzo rosa, tutti perfetti come scolpiti da Michelangelo in persona, erano così privi di qualsiasi difetto e avvenenti da apparire irreali, poi Davide si rese conto che effettivamente erano in un libro quindi erano irreali, comunque quell'uomo era per una spanna buona ancora più bello degli altri per quanto fosse possibile, la luce che emanava era la più luminosa di tutte, le ali più grandi e ampie, aveva degli armoniosi mossi capelli bianchi come la neve che gli ricadevano sciolti lungo la schiena fino alla vita e brillavano come diamanti, il viso delicato era diafano e definito, la pelle candida come petali di gigli senza la minima imperfezione, gli occhi dalla palpebra cadente erano placidi e del colore del sole all'alba, le ciglia bianche contornavano gli occhi dandogli una nota di delicatezza e gentilezza, le labbra soffici e rosate erano piene dai contorni morbidi, era molto più magro dell'altro ma la sua definizione muscolare era tale da lasciare indietro quei tipici culturisti fissati che si imbottivano di proteine giorno e notte e non mangiavano carboidrati, pareva un dio greco, si scostò dall'appiccicoso macho dicendo :<< Semeyaza ti ho detto diverse volte di smetterla di toccarmi.>> la sua voce come il suo aspetto era celestiale, profonda, calmante :<< Uriel! Mio caro, perché devi sempre essere così scontroso?>> disse gioviale il mac... aspetta com'è che l'aveva chiamato il dio greco? SEMEYAZA?????? Ahk! Era lui, dannato boss cattivo, Davide si riscosse, il sudore gli imperlava la fronte e le mani che gli tremavano miseramente, si sentiva le gambe mollicce e la nausea :<< Semeyaza lascia stare l'arcangelo Uriel.>> disse una dolce voce e da dietro i due bell'imbusti uscì una graziosa donzella bionda dai tratti androgini, anche lei era bellissima, il viso squadrato, gli occhi azzurri e la chioma bionda e mossa, sembrava uscita da un quadro rinascimentale :<< Gadriel! Sei la luce che illumina il mattino!>> disse Semeyaza gioviale con fare lascivo alla giovane che lo guardò male ribattendo :<< L'unica luce che illumina il mattino è Dio!>> rispose lei incrociando le braccia davanti al petto. Davide roteò gli occhi, no, maledetto playboy e poi diamine sentire dal vivo le filippiche religiose era anche peggio che leggerle! Per Dio... si mise una mano sulla faccia, non si era però accorto, nel suo nervosismo terribile, che due occhi non l'avevano lasciato neanche per un secondo, improvvisamente sentì un brivido lungo la schiena e alzò lo sguardo incrociando gli occhi con il dio greco, immediatamente distolse lo sguardo agitato :<< Tutto bene?>> chiese le folte sopracciglia aggrottate, Davide impallidì così tanto che la sua faccia era diventata dello stesso colore delle piume delle loro ali :<< Ah... sì... tutto b-bene.>> balbettò cercando di sorridere strofinandosi nervosamente un braccio, era palesemente in stato di shock, ci mancava davvero poco che andasse in iperventilazione o peggio avesse un attacco di diarrea per l'ansia che gli era venuta! Dannata ansia! Era la stessa cosa quando doveva andare a fare gli esami, non faceva che consumarsi sul gabinetto la mattina della prova! Improvvisamente le chiacchiere cessarono e tutti gli angeli si inchinarono mentre una luce accecate discese, Davide si guardò in giro nervosamente e fece come loro anche se non capiva che stesse succedendo :<< Miei figli.>> si sentì una voce tuonare, Davide spalancò gli occhi dal terrore sussultando orripilato, cazzo era Dio! Merda! Cazzo! Perdono, perdono, dannate parolacce maledette! Perdono, Dio misericordia! Pensò miseramente inginocchiato e tremante :<< Oggi, in questo giorno deciderò quale dei miei figli mandare sulla terra ad osservare le mie creazioni! Sulla terra i peccati serpeggiano tra i miei figli peccatori, domani chiamerò chi andrà a vigilare sulla terra, pace figli miei.>> disse scomparendo, Davide non riuscì a fare a meno di pensare che era ripetitivo, miei figli di qua miei figli di là, tremò di nuovo e si mise a recitare un Padre Nostro cercando di ricordarlo nel tentativo di chiedere perdono per la sua impudenza, ma che poi li sentiva o no i loro pensieri?! Ma chi lo sapeva, meglio prevenire e chiedere perdono, diamine lì esisteva davvero il Creatore! Ormai sudava così tanto che gocce di sudore avevano iniziato a cadergli dalla fronte :<< Azazel... fratello che ti prende?>> domandò la voce di Mr. Playboy-cattivo :<< Nulla!>> esclamò Davide nel panico e quando alzò la testa una delicata mano dai contorni marcati con un fazzoletto bianco gli asciugò delicatamente la fronte, Davide si pietrificò, Uriel accanto a lui gli stava gentilmente pulendo il viso con la fronte aggrottata, l'espressione da funerale, Davide arrossì miseramente, che figura di merda! Prese il fazzoletto e si strofinò la faccia con violenza :<< Sarà stata la presenza di Dio.>> disse Gadriel guardandolo con apprensione, Davide gli sorrise forzatamente :<< Grazie.>> borbottò verso Uriel senza ritornare il fazzoletto :<< lo lavo.>> bofonchiò mostrandogli il fazzoletto e distogliendo velocemente lo sguardo, sempre più angeli si stavano unendo al gruppetto, accanto a Gadriel era sbucato una piccola fanciulla dai tratti delicatissimi e il viso tondo così carino da sembrare un cucciolo di volpino di Pomerania, così delicata da sembrare senza spigoli, Davide scosse il capo e si alzò velocemente, c'era troppa gente bella là, barcollò, Semeyaza sembrò volerlo afferrare per un braccio ma Davide ne scansò la presa inorridito :<< No, sto bene, sto bene.>> borbottò con un altro sorriso forzato prima di fuggire letteralmente via, corse e corse senza sentirsi stanco o avere il fiatone e dire che se l'avesse fatto con il suo vero corpo sarebbe stato già spalmato a terra in un angolo con l'asma, i suoi passi erano veloci ma più correva più serrava i denti, dovette però improvvisamente fermarsi perché davanti a sé si ritrovò una voragine di cielo che lo separava dall'altra parte della "città celeste", quelli davanti a lui sembravano essere i quartieri contenenti gli alloggi, forse, rinchiudersi nella propria stanza sarebbe stata una grande idea per il momento, così cercò di muovere vagamente le ali sulla schiena per cercare di alzarsi in volo, riuscì a sollevarsi di qualche metro goffamente svolazzando di qua e di là incapace di mantenere una linea dritta, era così goffo e instabile che nello spazio fra una nuvola e l'altra non fece in tempo ad arrivare dall'altra parte prima di cadere a picco, cercò di afferrare sconvolto e terrorizzato il marmo o quello che era sulla nuvola sospesa ma scivolò in basso, morire così cazzo! Inaspettatamente non continuò a cadere si sentì afferrare immediatamente, guardò in alto, era Uriel, che gli lanciò un'occhiata con volto inespressivo e lo poggiò sul pavimento, Davide era bianco come un cencio si mise una mano sul volto poi sospirò, perlomeno ora era salvo, Uriel non gli disse nulla e andò via immediatamente :<< Grazie!>> gli urlò dietro Davide guardandolo volare via, rimase seduto sul pavimento per un po' con sguardo perso poi alzò gli occhi, non riusciva a capacitarsi di quello che era successo, non poteva credere seriamente di essere trasmigrato in quel posto! In quel libro terrificante dalla trama rimaneggiata così penosa! Ma poi sul serio??? Ma nella realtà queste cose non accadevano! Non era in un libro! Cioè ora lo era ma nella realtà queste cose non sarebbero dovute accadere... che confusione, ma che fare ora? Che soluzione logica poteva esserci a una cosa simile? Forse stava sognando, si, probabilmente si era addormentato sul libro e ora era in quel mondo "incantato" pieno di fanatici religiosi e penne, ora, quando si sarebbe svegliato però? No, perché era decisamente un incubo! Non c'era altra spiegazione a una tale disgrazia. Si guardò intorno spaesato, dovunque bellissimi tizi e tizie con aureole, si quelle dorate e carucce che mettono ovunque nelle chiese, e ali piumate, chi con due o più ali, svolazzavano qua e là ridendo e pregando Dio, accecante! In più di un senso. Si pizzicò forte un braccio nel tentativo di svegliarsi ma non servì a nulla, rimase a guardare con sguardo vuoto davanti a sé. Allora, se davvero fosse trasmigrato come sembrava, per prima cosa doveva calmarsi e cercare di pensare lucidamente, incrociò le gambe e fece un profondo respiro poggiando le mani sulle ginocchia, per prima cosa doveva ricordare la trama, ora lui era Azazel e quindi praticamente era uno dei cattivi... insieme a tutto quel gruppo di persone che ronzava intorno a quel playboy affamato e che dunque erano destinati tutti a fare una fine orribile, mentre la parte buona era Uriel e company, era scontato da che parte sarebbe dovuto correre a mettersi ai ripari! Non aveva idea della misura delle sue capacità nel fermare Semeyaza e gruppo, si strofinò le tempie agitato. Ma era inutile pensarci ora, la prima cosa che doveva fare adesso era ambientarsi e capire come funzionasse in quel posto prima di creare sospetti ovunque, non aveva la minima idea del comportamento solito di Azazel, né sapeva che cosa facessero quegli angeli nel tempo libero o in generale che cosa facessero sempre... era seriamente così impossibile.... Quasi quasi avrebbe trovato più facile e piacevole ripetere per la sesta volta l'esame di letteratura latina e rivedere la faccia arcigna e terribile della malefica prof che bocciava sempre tutti almeno due volte anche se andavi bene e che per un anno era stata il suo incubo peggiore che quello che stava vivendo in quel momento! E dunque che cosa avrebbe dovuto fare ora??? FUCK!

Author, change the plot!!!On viuen les histories. Descobreix ara