5 - Vipera in fuga

Start from the beginning
                                    

- Avresti voglia di accompagnarmi, Chuuya-kun?

Sì.

- Visto che insisti tanto... Solo se offri tu.

- Scommetto che i soldi non sono un problema né per me, né per te. Ma siccome sono io il più ricco tra i due, credo sia mio dovere pagare.

- Ehi, chi ha detto che sei tu il più ricco.

Chuuya incrociò le braccia e malgrado le sue proteste lo seguì ben volentieri verso il bar, presero posto in un tavolino da due all'esterno. Uno di fronte all'altro.

Sul tavolo c'era un giornale lasciato lì per caso e un pulito posa cenere. Chuuya ordinò il tanto agognato cappuccino con croissant mentre Dazai ordinò un caffè espresso con una pastina alla crema. Il servizio fu particolarmente rapido, evidentemente ai clienti importanti e ricchi come erano loro due veniva fornito solo il miglior servizio.

- Dunque, duca, cosa hai detto a quella povera ragazza per farla indignare così tanto?

- Hm. Povera ragazza un corno. Le ho solo proposto di compiere un suicidio di coppia, le stavo appunto domandando se preferisse l'impiccagione o l'affogarsi quando lei si è arrabbiata. Non le capisco le fanciulle, oggigiorno.

- Credo che se avessi proposto a me una cosa del genere ti avrei picchiato dieci volte più forte.

- Eddai, dovresti essere dalla mia parte, Chuuya-kun.

Il cameriere arrivò con la colazione e posò il cibo sul tavolo sotto lo sguardo silenzioso dei due giovani, poi se ne andò augurandogli buon appetito.

- Non ti ho visto in giro in questi giorni, Chuuya-Kun. Hai avuto da fare?

- Non sai quanto. Ormai i miei sono perennemente nella loro casa di villeggiatura alle Canarie e sono io che devo occuparmi di ogni singolo affare. Firmare carte e spedire lettere.

- Capito, ho capito. Risparmiami pure la lista. Potrei venirti a trovare ogni tanto. Giusto per distrarti dal tuo lavoro.

- Finché sei tu che vieni a trovarmi non mi lamento, duca.

- Beh, se un giorno non ho voglia di venire personalmente, manderò i miei servitori a rapirti e portarti da me.

- Sei un maniaco inquietante, te lo hanno mai detto?

- In effetti sì, diverse volte anche.

- La cosa non mi stupisce affatto, a dire il vero.

Dazai nascose la sua risata dietro la tazza di caffè che teneva in mano. Chuuya si domandò come avesse preso quella brutta abitudine di nascondere sempre il suo sorriso scosso dalle risate.

Lo sguardo di Chuuya, in un momento di imbarazzato silenzio, cadde sul giornale abbandonato sul tavolo e senza volerlo irrigidì le spalle. Dazai seguì il sguardo e lesse il titolo della prima pagina del giornale ad alta voce.

- Strega bruciata pubblicamente al rogo per aver incantato un uomo. Londra.

Sotto il titolo c'era un disegno in bianco e nero di una donna legata ad un palo, avvolta dalle fiamme, che gridava disperata mentre la folla attorno a lei applaudiva. Finito di leggere e di osservare il disegno Dazai alzò uno sguardo interrogativo su Chuuya.

- Va tutto bene, Chuuya-kun?

- Sì, solo che... Pensavo che i casi di pena di morte con l'accusa di stregoneria fossero diminuiti di parecchio. Invece ho letto un articolo simile anche la settimana scorsa. Speravo l'umanità fosse riuscita a superare questa assurdità.

- L'umanità è uno schifo. Comunque ho notato anche io che nel corso dell'ultimo anno la caccia alle streghe è tornata di moda, se di moda si può parlare, ma non ne conosco il motivo.

- Nemmeno io. Va beh... Non importa, speriamo solo che questa follia finisca.

Dazai approfittò della distrazione di Chuuya per rubargli un morso di croissant con un'espressione birbante, sporcandosi la guancia di cioccolata. Nel vederlo così sorridente e col viso impiastricciato come un bambino Chuuya scoppiò a ridere di gusto dimenticandosi per un po' del giornale.

- Sei un idiota enorme, Dazai.

- Grazie.

- Ti sembrava un complimento?

- Ti sembrava un grazie serio?

- Ma stai zitto e beviti il tuo caffè, deficiente.

- Piano con le parole, guarda che ho abbastanza potere per farti arrestare.

- E io ho le conoscenze per farti ammazzare, quindi Dazai, sta zitto e mangia.

Dazai scoppiò a ridere prima di addentare la sua colazione.

A. A

Beh, che dire, sarà la prima di molte colazioni insieme. (:

Abisso - SoukokuWhere stories live. Discover now