Comprendersi

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Il giorno dopo Izuku uscì molto presto da casa: aveva promesso che sarebbe stato puntuale, e soprattutto non voleva incontrare Kacchan. Il detective Naomasa lo aspettava nel suo ufficio, e quando il giovane arrivò si misero subito al lavoro. Era completamente diverso dal riempire scartoffie, e Bakugou era nel torto marcio, e non solo perché il termine che aveva usato era offensivo, ma anche perché il lavoro da detective era tutt'altro che quello di un comune poliziotto "raccatta-villain", che arrivava sulla scena del crimine quando ormai il cattivo di turno era stato sistemato. Midoriya e Naomasa passarono tutto il giorno a scovare delinquenti, a cercare coloro che erano sfuggiti agli eroi, a interrogare testimoni e sospettati e infine a stilare rapporti: di quest'ultima parte Izuku non si sarebbe mai liberato. Finì molto tardi di lavorare, ed era veramente stanco: d'altronde era passato dallo stare dietro una scrivania per scrivere al correre di qua e di là.

Quella sera Bakugou tornò per primo: si aspettava che il suo coinquilino avesse cucinato per sé per poi ritirarsi in camera, invece non era rientrato affatto. Rimase sorpreso, però questa era la sua occasione, stavolta avrebbe cucinato lui. Si mise subito all'opera: avrebbe voluto preparare del Katsudon, che ricordava essere il piatto preferito di Deku, anche se non era sicuro lo fosse ancora, ma l'orologio segnava le 23 ed era decisamente troppo tardi per una pietanza così elaborata, e decise allora di preparare qualcosa di più leggero.

Izuku rientrò proprio quando Kacchan ebbe finito di cucinare.  Da quando aveva lasciato la stazione di polizia non faceva altro che sbadigliare, era sfinito, e l'unica cosa che avrebbe voluto in quel momento era una doccia, anche se sperava di non addormentarsi sotto l'acqua. Aveva persino dimenticato cos'era successo la sera prima, o meglio, era talmente stanco che non aveva la forza di pensarci. Quando entrò in cucina vide che Bakugou aveva cucinato anche per lui, aveva persino apparecchiato per due: cosa stava a significare? Che lo avrebbe aspettato per cenare? Era confuso, e sicuramente glielo si leggeva in faccia perché il suo amico gli disse:

«Ho visto che non eri ancora rientrato, ed essendo tardi ti ho preparato qualcosa da mangiare. Ora sbrigati, prima che si freddi.»

Deku si sedette e iniziò a mangiare.  Non parlava, non sapeva cosa dire, e la stanchezza di certo non aiutava.

«Sembri molto stanco.»

«Lo sono. Sai, forse per voi eroi è una cosa da niente, ma per noi gente comune "raccattare villain" stanca parecchio.»

Lo sguardo di Izuku era freddo, ma non guardava chi aveva di fronte bensì il suo piatto.

«Non lo penso davvero quello che ho detto ieri sera, volevo fare una battuta.  Mi sono reso conto dopo che non faceva affatto ridere.»

«No, infatti.»

«Deku, io-»

«Non ti preoccupare Kacchan, ti sei fatto perdonare con questa cena.  Era veramente buona, grazie.»

Il giovane dai capelli verdi guardò il suo amico e sorrise lievemente, non perché non avesse voglia di sorridergli, ma la stanchezza era veramente tanta.

«Scusami Kacchan, ma ho bisogno urgentemente di una doccia e poi di andare a dormire. Domani mi aspetterà una giornata come questa, se non peggiore. Grazie ancora. Buonanotte.»

«Non devi ringraziarmi.  Voglio solo non avere debiti con te. 'notte.»

Izuku non rispose, si limitò a salutare nuovamente con la mano. Era più forte di lui: non importava quanto stronzo potesse essere Kacchan, non riusciva mai a rimanere arrabbiato con lui.

Passò un mese dall'inizio della convivenza dei due, durante il quale, senza rendersene conto, avevano iniziato a ricucire un rapporto spezzato da tempo.  Non erano ancora tornati amici come quando erano bambini, ma stavano decisamente costruendo le basi per farlo. Quando avevano dei momenti liberi li passavano in casa: nessuno dei due aveva voglia di uscire, preferivano entrambi riposarsi e godersi quegli attimi di pace. All'inizio si chiudevano ognuno nella rispettiva camera, poi dopo che un pomeriggio Bakugou vide Deku guardare uno dei suoi film preferiti, iniziarono a passare il tempo a loro disposizione insieme: a volte guardavano film, altre parlavano e basta. O meglio, Izuku faceva il terzo grado a Bakugou su come fossero gli eroi famosi con cui aveva collaborato. Inoltre, ormai era diventata abitudine per chi rientrava prima a casa, cucinare per l'altro. Spesso riuscivano a mangiare insieme, ritrovandosi a raccontarsi a vicenda ognuno della propria giornata di lavoro. Quando era Bakugou a raccontare, Deku aveva ogni volta una faccia meravigliata e lo riempiva sempre di complimenti. A Katsuki in realtà non dispiaceva affatto, anzi, lo rendevano felice, ma il suo orgoglio gli impediva di mostrarlo; così diceva spesso frasi come "non c'è bisogno che ti complimenti ogni volta", "non mi interrompere" e altre espressioni simili. Quando invece era Izuku a parlare della propria giornata, Kacchan rimaneva sbalordito dalla forza d'animo di quel ragazzo, di come niente lo potesse buttare giù; inoltre, aveva compreso quanto il lavoro da detective non fosse affatto semplice.

Non sono mai riuscito a odiartiWhere stories live. Discover now