Qualcosa di inaspettato.

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Artista Fanart: Shiba

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Ode alla mia beta @MoonSuckerlove per aver sofferto insieme a me nel revisionare questa One Shot. XD

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Eren Jeager non credeva che, pur essendo sposati, si potesse provare qualcosa come la solitudine. Eppure, era così che si sentiva: da qualche mese, suo marito Reiner Braun era sempre assente. Sebbene avesse provato, all'inizio, quando aveva smesso di tornare per cena, ad aspettarlo alzato tutta la notte, seduto su una poltrona nel salotto della loro modesta casa, non riusciva mai a sentire il marito rincasare e di questo ne era certo visto che ogni mattina si ritrovava nel grande letto matrimoniale, ma il posto accanto a sé era tristemente vuoto al suo risveglio; credeva però che almeno durante la notte gli fosse rimasto accanto e che fosse uscito presto senza svegliarlo.

Aveva provato diverse volte, anche nei brevi momenti in cui durante la giornata si sentivano per telefono, a chiedergli i motivi di quelle dolorose assenze e Reiner aveva sempre accampato futili scuse, a cui Eren non aveva mai creduto. Nonostante si conoscessero da pochi anni, comprendeva molto bene suo marito e capiva quando gli mentiva. Aveva persino pensato che qualcun altro avesse preso il suo posto, ma Eren sapeva quanto fosse difficile rompere la corazza di un uomo con un carattere così coriaceo, quindi aveva scartato del tutto quell'idea. Soltanto lui era stato così folle da innamorarsi di uno come Reiner; molto spesso glielo avevano fatto notare anche i suoi amici.

Nonostante tutto, in quelle lunghe ore che passava da solo nell'intimità della loro casa, si chiedeva se fosse possibile innamorarsi ogni giorno della stessa persona. Vista la situazione in cui credeva che si trovasse il loro matrimonio, Eren avrebbe voluto odiarlo perché lo trascurava a quel modo, ma irrimediabilmente non ci riusciva. Alla fine, era giunto alla conclusione che, l'amore che si era fatto spazio dentro di lui piano piano, ai tempi in cui ancora si stavano conoscendo, fosse più forte che mai e dovette arrendersi all'evidenza che non potesse farci niente per troncarlo. Era irrimediabilmente convinto che, se lo avesse lasciato, la mancanza di Reiner sarebbe stata ancora più opprimente di come fosse già.

Doveva aspettarselo in fondo, che nemmeno il matrimonio sarebbe stato facile, proprio come il loro incontro. Eren lavorava da diverso tempo come educatore in uno degli orfanotrofi di Shiganshina, una delle tante province del Wall Maria. Quel giorno gli era stato comunicato che sarebbe arrivato un nuovo collega, che lo avrebbe dovuto affiancare per rendere così meno pressante il suo lavoro, considerato che i bambini che gli venivano affidati stavano aumentando di numero.

Il loro primo incontro non fu uno dei più facili, visto che Reiner era ostile nei confronti di Eren; conosceva bene per fama il nome degli Jeager, dato che il padre Grisha era uno stimato dottore, e credeva pertanto che Eren fosse soltanto un figlio di papà, viziato e capriccioso. Eren pensava che se avessero vissuto in un altro tempo, in un epoca in cui avesse imperversato la guerra, loro sicuramente sarebbero stati acerrimi nemici. Ma ci fu qualcosa in Reiner che incuriosì Eren: con i bambini sembrava mutare in tutt'altra persona e, nonostante i loro continui battibecchi, non mancò di farglielo notare un giorno in cui erano rimasti da soli, per chissà quale strano motivo.

- Però, devo ammettere che sei bravo con i bambini. – Gli disse Eren sinceramente, gli occhi smeraldini puntati su di lui, e stranamente per la prima volta nessuno dei due sembrava avere intenzioni offensive verso l'altro.

- Mi piace aiutare chi si trova in difficoltà. – Rispose Reiner alzando le spalle, come se quello che faceva fosse una cosa del tutto normale per lui.

Ti regalerò Paradis.Where stories live. Discover now