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×No one's pov ×

Era una notte buia, la pioggia scrosciava a terra fastidiosamente come se anche lei fosse inorridita de ciò che stava succedendo su uno dei tetti di quei pazzi altissimi.

La pioggia continuava a cadere incessantemente tanto che si poteva vedere un insegna rossa da una pozza d'acqua, ma quei ragazzi non se ne curarono.

Su quel tetto vi erano dei ragazzi.

Ma non erano lì per una semplice uscita tra amici o per fumare una sigaretta insieme.

Anzi.

"La mano" disse uno dei ragazzi, costringendo così il ragazzo dalla testa china a ubbidire.

Gli tirò il braccio con la forza.

"E questo? Volevi suicidarti?" Disse appena vide quelle due cicatrici sul suo polso.

"Nella lettera d'addio hai scritto che non puoi più vivere a causa mia"

"Mi dispiace"

Gli altri ragazzi che li stavano osservando si misero a ridere, umiliandolo ancora di più.

"Sfigato irrispettoso" disse con aria divertita l'unica ragazza presente su quel tetto.

"Bastardo, se ti trasferisci, ti rendi conto di che figura ci faccio? Ti ho mai messo le mani addosso?" Continuò il ragazzo.

"No, mai" rispose la vittima con tono impaurito.

"No, giusto" gli disse tirandogli i capelli.

"No"

"Ehi" disse voltandosi verso un altro dei ragazzi prendendo il suo ombrello, in un ordine muto, quasi come se si fossero parlati telepaticamente.

Il secondo ragazzo prese il suo posto sospirando, dandogli uno schiaffo.

"Stronzo" Continuò.

"Ti prego" lo supplicò in lacrime.

"Reagisci, reagisci ho detto! Stronzo" lo spinse facendolo cadere a terra.

"Basta. Basta" disse con tono stanco e esasperato.

"Ehi, Jin-su"

"Ti brodo basta!" Urlò il ragazzo, prendendo un pezzo di ferro, preso da un atto di follia e disperazione.

Quasi come se non potesse controllare ciò che stava facendo.

Gli altri continuarono a ridere, trovandolo ridicolo.

"Basta stronzate"

"Squilibrato"

"Guardati, stronzo"

Gli dissero deridendolo e buttandolo di nuovo a terra.

"Alzati"

"Ehi! Mi hai schizzato!" Urlò la ragazzo con tono infastidito.

"Merda"

"Che c'è? Sei impazzito?"

Continuarono a picchiarlo.

"Stronzo! Stronzo! Stronzo!"

Ripeté alternando le sue parole con dei calci.

Gli occhi del ragazzo steso a terra iniziarono a farsi più vuoti e rossi, l'espressione iniziò a cambiare e le vene a spuntare diventando nere.

"Okay, andiamo via" dissero quando il ragazzo si ritrovò di nuovo steso a terra.

Ma il suo corpoinerme al suolo, come se fosse stato controllato da un burattinaio invisibile, iniziò a muoversi, producendo rumori orribili.

Su alzò e correndo butto a terra uno dei ragazzi.

Gli altri continuarono a picchiarlo.
Buttandolo di nuovo a terra.

Ma questo non fermava la sua pazzia.
Infatti tornò in piedi subito dopo.

"Dai smettetela"

Preso dalla pazzia e da quella strana voce che gli gridava di ucciderti tutti, corse verso uno di loro, che di conseguenza si spostò.

Avendo mancati il ragazzo, però, continuando a correre si buttò dal tetto, cadendo rovinosamente sull'asfalto della strada vuota.

Subito dopo i ragazzi si affacciarono  con aria spaventata.

"Che c'è? Hai paura?"

"No, non ho paura" rispose con voce tremante.

"Sì certo"

Gli disse e se ne andò, l'altro lo seguì, ma non prima di aver lanciato un altro sguardo al corpo disteso in mezzo alla strada in una posizione semplicemente disumana.

Ma quello sguardo...

Quello che aveva intravisto nei suoi occhi...

No, in quello sguardo non c'era neanche un briciolo di umanità.

Non era umano, ne era quasi certo, ma allora...che cos'era?



Non siamo più vivi // Netflix SeriesWhere stories live. Discover now