I'm Not Worth It

7 0 0
                                    

Buon salve!! Questa è una Flash-fic che ho scritto tre anni fa, quando ero ancora nel mio turbine di droga chiamato: Sense8 e che non so perché non ho mai pubblicato qui.
Perché sono scema a quanto pare.
Comunque, quello che ho fatto e stato mettere per iscritto i pensieri di Wolfgang sulla sua vita e sul rapporto con sua madre Irina.
Mi aveva colpito molto la loro storia e volevo fare un omaggio al loro rapporto madre/figlio.
Non aspettatevi cose dolciose...qui a casa di zia regna una sola monarchia: l'angst.

Wolfgang amava immensamente sua madre, ma non poteva fare a meno di ricordarla con doloroso affetto.

Non desiderato era stato partorito dalla paura e dalla violenza, e lei lo aveva amato nonostante tutto. Oltre la sofferenza della memoria, oltre il peccato che portava il suo volto.

Lei era il suo angelo di vetro, così i suoi occhi di fanciullo la ricordavano. Bella e troppo fragile, tanto che suo padre, una volta per tutte, era riuscito a romperla in mille pezzi.

In un corpo umano si può riparare una crepa, ma quando queste diventano troppe da contare, nulla si può più ricomporre e allora tutto diventa freddo e putrefatto.

Wolfgang era nato così, a metà fra il paradiso e gli inferi.
L’unione dei due non aveva potuto che generare un mostro.

Era un guerriero solitario con l’anima bruciata dalla nascita, e una voragine nel petto talmente profonda da non poter essere colmata.

Reietto di terra e di cuore non poteva pretendere di più da quella vita, marcia e corrotta dalle fondamenta, come era stato il regno di suo padre e dopo ancora quello di suo zio.

Lui che era figlio del peccato.
Figlio di sua sorella.
Figlio di un altro mostro.

Col tempo aveva imparato a farsi scudo con la deformità invisibile che si trascinava dietro, ma come tutto nella vita, anche quel marchio esigeva un prezzo.
E il conto salato da pagare era stata la solitudine.

Lo aveva accettato con muto silenzio, in un lento divenire.
Dopo tutto nessuno ama i mostri, nessuno si fida dei criminali.
E lui più di tutti non meritava di essere salvato.
Più di tutti non meritava di essere amato.

Ma se proprio doveva vivere in quell’inferno sulla terra, allora si sarebbe guadagnato quel diritto mancato lottando con le unghie e con i denti.

Se non ci fosse riuscito, allora la morte sarebbe stata meritata. Perché mai si sarebbe perdonato di morire come un debole, e a quel punto sarebbe stato meglio non esistere affatto.

Come il fuoco chiama il fuoco e il sangue chiama sangue, inevitabile era la via che avrebbe percorso. Da mostro quale era aveva infine compiuto il gesto più estremo.

Ricordava ancora l’odore acre di alcool e benzina che gli riempivano le narici. Una scintilla si accese e non servì altro.
La macchina prese fuoco sotto suoi occhi mentre suo padre era accasciato dentro svenuto.
Non era che un ragazzino.

Non si pentì mai di quel gesto, al contrario nelle notti più tristi si condannava, per non aver avuto il coraggio di farlo prima. Il re era caduto e gli inferi avevano finalmente accolto la sua anima avariata.

Wolfgang non poteva pretendere più di questo, era il mostro e non l’eroe.

Ma nonostante tutto, nonostante il dolore, nonostante la rabbia, amava ancora immensamente sua madre.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Feb 03, 2022 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

I'm Not Worth ItWhere stories live. Discover now