<<Ma la smette questa troia?>> esclamò frustrato leggendo il messaggio.

<<Ops>> alzò gli occhi, ridendo maliziosamente.
<<Che c'è?>> gli domandai.

Si sedette davanti a me come se avesse un'idea in mente.
<<Non faccio nulla di quel che stai pensando, sappilo>> misi già le mani avanti.

<<Oh no mio ingenuo fratello, questa sarà un'idea che ti farà uscire vincente>> lo guardai sapendo già che quello che stava per dire era una cazzata.

<<Dimmi subito a cosa stai pensando>> lo esortai. Incrociò le mani sopra il tavolo guardandomi bene negli occhi. I suoi color ghiaccio, come nostro padre, i miei verde smeraldo, come nostra madre.

<<Colei che mi ha appena recapitato un messaggio non era altro che la tua dolce metà>> alzai il sopracciglio.
<<Fanculo, volevo sembrare un uomo di classe, non come voi rozzi barbari>> dopo un dito medio smise di fare il melodrammatico.

<<Quello che stavo provando a spiegarti è che Ashley mi ha scritto che tra due settimane ci sarà la sua prima gara e sarebbe bello se noi andassimo a fare il tifo per lei. Che ne pensate?>> anche se la domanda era riferita ad entrambi, era ovvio che gli dovessi rispondere io.

<<Perché dice sempre queste cose a te?>> gli chiesi però, pensandoci bene.
<<Perchè tu non gliele chiedi mai. Io invece sono il suo psicoterapeuta personale>> fece segno di togliersi la polvere dalla spalla.

<<O forse tu non ti sai fare i gran cazzi tuoi>> disse Cameron facendolo arrabbiare.
<<Ok scusatemi se la mia sola presenza vi mette in soggezione. Andrò altrove>>

<<Smettila di fare tanto l'uomo di classe e dimmi cos'altro ti ha riferito>> lo feci risedere.
<<Mi ha soltanto detto che è in Minnesota, ma secondo me è preoccupata perché pensa che i suoi genitori si ripresenteranno solo per vantarsene se va bene o farle di nuovo del male se ne rimangono delusi>>

<<Che giorno é?>> domandai ancora.
<<Credo venerdì o sabato, non ne sono certo>>
<<Potremmo però partire il venerdì così da perdere soltanto un giorno di scuola, dato che ci tieni particolarmente alla scuola fratellone>> annuii.
<< Ok, mi va bene>>

<<BINGO!>> urlò Noah alzando le mani al cielo.
<<Tu Cameron vieni ovviamente>> non gli lasciò altra scelta.
<<Si>> disse l'altro sospirando.

<<Ma è una sorpresa o sa già che andremo a vederla?>> chiese Cameron.
<<Ho già pensato io a tutto>> disse Noah. << Le ho detto che sarebbe stato bello, ma che avevamo già una partita di football e non potevamo saltarla>>
<<Scusa più banale del mondo>> scossi la testa.
<<Almeno io ho fatto qualcosa>> mi rispose a tono mio fratello.

<<In ogni caso dovete solo ringraziarmi e stare zitti>>
<<Si, hai perfettamente ragione>> lo prese in giro Cameron.
<<Bene, ora direi che raggiungerò il frigo, mi prenderò una birra e andrò dalla troia che mi aspetta>> ci illustrò i suoi piani Noah.

Presi il telefono per vedere i messaggi, ma uno mi lasciò perplesso.
<<Hai comprato qualcosa?>> domandai a Noah con la fronte corrugata.
<<Si, dei calzini e... una macchina per fare i popcorn. Perché me lo domandi? Credevo che tu non vedessi il mio ordine che ho fatto ieri con il tuo telefono>> fece il finto tonto.

<<Il pagamento è stato respinto>> gli dissi sempre più confuso.
<<Ma ho pagato con la carta di quel figlio di puttana>> ci guardammo, capendo entrambi che cosa stava succedendo.

Saudade Wherever I GoWhere stories live. Discover now