Capitolo 3

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Quella notte Giulia aveva dormito poco. Quando Chiara aveva finito di raccontarle la breve serata trascorsa con il compagno di corso, lei non se l'era sentita di farle la domanda che le premeva sulla lingua da quando aveva visto Sangiovanni attraverso lo spioncino, finendo però a ripensare a quel breve incontro finché la sua mente, esausta, non si era arresa al sonno. Erano anni che non lo vedeva, da quando l'estate fra la seconda e la terza superiore si era trasferito a Vicenza, città natale della madre, perché al padre era stato offerto un importante posto in banca. Da quel momento, non le era più capitato di vederlo, né durante le feste né durante l'estate, ma aveva un'idea generale di quello che stesse facendo in quella nuova città attraverso le storie e le foto che postava, che mostravano un adolescente che si stava godendo la sua giovane età fra banchi di scuola, feste e di tanto in tanto qualche ragazza. Quelle che, scorrendo la home di Instagram, le apparivano abbracciate a lui erano tutte piuttosto carine e lui sembrava aver trovato l'amore in particolare con una ragazza, Giorgia. Non sapeva se quella sua idea fosse vera, dal momento che non aveva mai provato a chiedere nulla al riguardo alla sua migliore amica, ma, più in generale, non aveva fatto domande su di lui, così come neppure lei ne parlava. Quando si era trasferito era diventato un fantasma nelle loro vite. Non che fosse una figura costante, dal momento che frequentava un liceo diverso dal loro e non avevano lo stesso giro di amici, ma un paio di serate estive le avevano trascorse a fare il karaoke in un chiosco sul mare e Giulia lo batteva sempre quando durante le vacanze di Natale si riunivano per giocare a carte. Non lo reputava veramente suo amico, conosceva troppo poco di lui, ma ancora non riusciva a comprendere come fossero arrivati a non parlarsi per tutto quel tempo. Nel bel mezzo della notte cercò entrambi i suoi profili Instagram, cercando di scoprire qualche dettaglio sulla sua vita degli ultimi anni, ma quello in cui lo seguiva sembrava inutilizzato da tempo e quello artistico aveva quell'unica foto. Decise di seguire Sangiovanni prima di poggiare il telefono sul comodino e tentare di prendere sonno.

Il mattino seguente, però, il quesito che l'assillava dalla sera prima non sembrava voler abbandonare la sua mente, ragione per cui, quando Chiara fece il suo ingresso in cucina, fu la prima cosa che Giulia le chiese.

"Come mai non mi hai detto nulla di Giovanni? O forse lo dovrei chiamare Sangiovanni, non so cosa preferisce"

La bionda si fermò sulla porta, osservando l'amica che se la stava prendendo con i cereali nella tazza nel tentativo di farli ammorbidire con il latte. Proseguì all'interno della stanza, recuperando il necessario per preparare la sua colazione, mentre cercava un modo per darle una spiegazione senza farla arrabbiare.

"Non lo so – sospirò – Voglio dire, lo so, però..." esitò.

"Però?" la incitò Giulia, masticando una cucchiaiata di cereali. Chiara prese posto di fronte a lei, osservandola negli occhi, incitandola con i suoi gesti a smetterla di mangiare.

"Ti ricordi cosa mi avevi detto poco prima che lui si trasferisse?" le domandò. Quella domanda le riportò alla mente il giorno che Chiara era andata a danza con la notizia del trasferimento del cugino.

Giulia si stava riscaldando, nell'attesa che la lezione iniziasse e, soprattutto, che Chiara la raggiungesse. Erano le ultime lezioni prima del saggio di fine anno e l'eccitazione iniziava a farsi sentire nell'aria, ragione per cui anche Giulia stessa non vedeva l'ora di poter iniziare a provare. La bionda la raggiunse poco prima dell'ingresso dell'insegnate, trafelata per l'evidente corsa che aveva fatto per arrivare in tempo.

"Oh, tutto bene?" le chiese immediatamente la più grande. Non era il massimo della puntualità, ma quando si trattava di danza Chiara era sempre in perfetto orario.

"Sì, cioè no. Giovanni si trasferisce" sganciò la bomba.

Giulia rimase qualche secondo in silenzio, cercando di elaborare l'informazione. Tuttavia, prima che potesse dare una riposta, l'insegnante fece il suo ingresso e portò la classe all'ordine. Quella notizia la tormentò per tutta la lezione, ostacolandola nel riuscire al meglio durante quella che doveva essere una delle prove più importanti e portandola a ricevere numerosi rimproveri. Quando la lezione finì e le due raggiunsero lo spogliatoio, Chiara la osservò, notando lo strano atteggiamento che aveva avuto durante quelle ore. Non era da lei avere la testa fra le nuvole mentre danzava.

paper rings || sangiuliaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant