capitolo 5

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Pov Ertan
Usciamo da quella casa, ma poi torno indietro.
<< dove vai?>>
<< entra in macchina ora arrivo>>
ascolto il discorso della ragazza e ne rimango stupito, si vedeva che quella ragazza voleva bene a suo padre nonostante i mille motivi per non farlo.
Non avevo paura che la ragazzina poteva scappare, d'altronde aveva capito quali sarebbero state le conseguenze, ho visto nei suoi occhi una scintilla, quella della paura.
Mi butto sul letto e ripensando alla ragazza dagli occhi verdi mi addormento
     *il giorno dopo*
La sveglia suona e mi alzo controvoglia, dopo essermi preparato scendo giù, e insieme a Karl ci dirigiamo subito a casa Locks.
Entriamo senza nemmeno bussare e troviamo il padre della ragazza dormire sul divano con una decina di bottiglie di birra attorno, basta un occhiata per capire che il mio amico sta pensando la stessa cosa, un uomo del genere può solo far schifo, nulla di più.
La porta della cucina è socchiusa e da lì proviene una dolce voce, mi avvicino ed entro, la ragazza canta una canzoncina mentre prepara qualcosa ai fornelli, e non posso non pensare a quanto è bella.
Mi avvicino senza fare rumore, come fa una preda con i suoi prescelti, le poggio le mani sui fianchi e sussulta
<< mi hai spaventa>> si mette una mano sul petto.
<< che stai cucinando?>> le chiedo
<< pancake e crepes, è l'unica cosa che è rimasta in casa e poi pensavo che..>> si blocca
<< pensavi?>> alzo un sopracciglio
<< che una buona colazione migliora la giornata, anche se non so quanto questa può migliorare..>> abbassa lo sguardo
<< che decisione hai preso>>
esita qualche minuto, poi alza lo sguardo e lo punta nei miei occhi, erano occhi stanchi i suoi, occhi di chi ne ha passate tante, di chi è stanco di essere preso in giro.
<<verrò con te, non posso perdere anche lui,non ho più nessuno>>gli occhi le si fanno lucidi, avvicino una mano e la poso sul suo collo, al gesto chiude gli occhi quasi impaurita, levo la mano subito e riapre gli occhi terrorizzata.
<< se farai quello che ti dirò starai bene, e non ti farò mancare nulla>> annuisce debolmente
<< mhh che buon profumino chi ha cucinato queste delizie?>> Karl entra in cucina, lo fulmino, avrei voluto studiarla ancora
<< io-o>> la ragazza fa un sorriso e le sue guance si tingono di rosso
<< a saperlo prima Eth l'avrei presa io come moglie>> ride e mi pietrifico
<< come moglie?>> Elle si gira a guardarmi spaventa e io fulmino nuovamente il mio amico
<< nulla di importante ora mangiamo che ho fame>> liquido il discorso cercando di distrarla.
"ciao papà ti voglio bene, ho scelto te ancora una volta" scrive su un bigliettino che lascia sul divano, proprio accanto a lui.

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