Nella sua testa rimbombava l'illusione che Cheryl ricambiasse ciò che lei sentiva, anche se piccolo, minuscolo, microscopico,
tanto non sarebbe diventato più di questo.

Non s'era manco accorta che la rossa aveva già acceso il motore e già era sulla strada.

"Te la cavi"

"Quante cazzate che dici"

"Dove mi stai portando?"

"Sono così dolce da far decidere a te"

"Leccaculo"

"Decido io?"

"Ho voglia di pancake"

"Pop's sia"

Toni sorrise debolmente sotto il casco, mentre l'altra sorrideva soddisfatta, come se il suo intento fosse far cedere Toni.

Non sapeva in che guaio si stava cacciando.

Toni cacciò il telefono dalla tasca.

"Metto delle canzoni, hai qualche preferenza?"

Era un modo per conoscersi meglio no?
La curiosità era a mille da entrambe le parti, volevano farsi mille domande, ma le paranoie e la paura, e anche un po' di timidezza le frenava.

"Mah in realtà ora come ora no, scegli tu"

"Va bene ma non ti lamentare se non ti piacciono."

Cheryl non ascoltava il genere di Toni, mentre Toni ascoltava anche il genere di Cheryl, ma quella situazione era piacevole a prescindere, quindi la musica a malapena si sentiva.

Arrivarono da Pop's e finalmente mangiarono, Cheryl si era ripresa del tutto.

"Indovino eh, ti piace il rosso quindi prenderai il frullato alla fragola"

Tentò Toni.

"Mi cadi in basso, ciliegie ovviamente"
Disse Cheryl con fare superiore.

Ridevano.

Dentro di loro avevano la sensazione di aver trovato una persona giusta, non avevano mai approcciato così velocemente con qualcun altro.

Pensare che non si sopportavano.
Sempre i soliti pregiudizi.
Poi si nascondono persone davvero belle.

In quella mattinata scoprirono tante cose dell'altra, ad esempio la passione di Cheryl del tiro con l'arco, che incuriosiva Toni ancora di più e viceversa la passione del box di Toni.

Un po' del loro passato...

"Hai qualche fratello o sorella?"

Caló il silenzio, non solo nella voce di Cheryl, ma il silenzio negli occhi, quello che nessuno era mai riuscito ad interrompere.

Quanto tempo ancora dovrà aspettare?
Qualcuno ci riuscirà mai?

Toni se ne accorse

"Ho sbagliato qualcosa?"

Classico per Toni, anche un piccolo gesto può scatenarle l'inferno dentro, e questo le portava a molti problemi, soprattutto a relazionarsi con le persone.

Il pensiero che non doveva chiederle se avesse sbagliato era così errato per lei.
Così banale, ripetitivo, pesante, noioso.

Se fosse stata pesante?

"Tranquilla, sono figlia unica, mio fratello gemello si chiamava Jason, è morto, ma non sembri conoscere tanto Riverdale, infatti una qualsiasi altra persona avrebbe riconosciuto il mio cognome"

Si stava confidando?

Per quanto fosse presto, le amicizie che nascono così sono sempre le più affascinanti.

Ma potrebbero finir male, arrivare a un punto in cui non si parla più.
Quasi sempre.

"Diciamo che non conosco tanto la città perché non esco in tutte le zone o robe del genere, ma tranquilla se non ti va di parlare."

Gli occhi trasmettevano la sicurezza, la pace, sussurravano di potersi fidare.

"affidati a me" ripetevano.

Cheryl poteva perdersi in quei occhi, così semplici, ma così complessi.
Potrebbe giurare di capire un'intera personalità da un solo sguardo.

"Facciamo un gioco"

infatti.

"Devo avere paura rossa?"

"Un po'"

"Avanti corro il rischio"

"Guardiamoci negli occhi, poi diciamo le personalità, il carattere che pensa una dell'altra"

Toni rimase un po' sorpresa dalla proposta, ma accettò.

Poggiarono entrambe i gomiti sul tavolo incrociando le braccia.

E cominciarono a guardarsi, vagando dentro gli occhi dell'altra, scavando in ogni angolo della camera che intravedevano.

Muovendosi, cambiando un po' posizione per l'imbarazzo.

Potevano davvero capirsi dagli sguardi?

"Ti domandi tante cose eh?"
Se ne uscì Cheryl.

Era un trucco di magia? Com'è possibile capire ciò, faceva psicologia? Studiava il corpo umano e la sua mente?

"Sei una persona che si arrende sia facilmente sia difficilmente, dipende dalle situazioni, sai proteggere, accogliere tutti"

Si stava basando anche un po' su quello che aveva conosciuto oggi.

"Io dico che tu sei una di quelle ragazze da serie tv, usano il solito carattere da stronza per nascondere la loro verità"

Si continuarono a guardare soddisfatte, capendo che entrambe avevano capito una piccola parte di loro, da un solo sguardo.

Era assurdo.

E quegli sguardi erano sensazionali.

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