4. 𝘢𝘳𝘳𝘪𝘷𝘪

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Sorrido guardandomi in torno, il padiglione esterno è esattamente, sin nei minimi dettagli come lo abbiamo progettato io e mia madre.
Mancano meno di dieci minuti all'arrivo di tutti gli invitati.
Daphne ed io siamo state veloci nel prepararci, una volta indossati i vestiti abbiamo pensato al trucco e ai capelli , o meglio lo ha fatto lei, perché io non ne sono capace. Per quanto riguarda i capelli, per lei, sono raccolti in uno chignon perfetto mentre, io, li ho semplicemente lasciati ricadere leggermente mossi sulle spalle; mentre per il trucco ha fatto ad entrambe una base normale, come la nostra carnagione, mentre il resto è completamente diverso: per lei ha usato degli ombretti chiari quasi bianchi per smorzare il colore scuro del vestito parole sue una linea perfetta di eye-liner e il suo immancabile rossetto rosso, mentre per me è stato un po più complicato perché dato un'intromissione di mia madre che voleva farmi truccare di verde ogni costo cosa che a Daphne non è piaciuta affatto così, innocentemente cercando un'altra via ho proposto di usare degli ombretti rosati, e si sono decise entrambe, linea di eye-liner perfetta anche per me e un rossetto leggermente più chiaro.
Mio padre è arrivato a casa con trenta minuti di ritardo dal lavoro, ma nessuno di noi gli ha dato molto peso dato che ci mette veramente poco a prepararsi.
"Madre smettila di importunare questo povero ragazzo." Riprendo velocemente mia madre che stava rifacendo e sistemando il papillon al cameriere almeno per la quinta volta. Lei smise immediatamente girandosi verso di me, lasciando così occasione al ragazzo per fuggire. Le sorrisi avvicinandomi per poi darle un bacio sulla guancia.
"Andrà tutto bene, ma Daphne?"
"Non ne ho idea non la vedo da prima." Annuisco prima di allontanarmi da lei, avvicinandomi all'uscita sud del padiglione e qui la trovo, di fatti appoggiata con la schiena ad una delle colonne in marmo, mi avvicino ulteriormente a lei, ma il rumore dei tacchi mi tradisce rivelandole la mia presenza, così da farla girare verso di me.
"Va tutto bene?" Lei, per risposta si limita ad annuire, le prendo la mano stringendola, lei ricambia la stretta e allora colgo l'occasione per tirarla leggermente indicandole cosi nostra madre che è stata appena affiancata da nostro padre.
Sbuffa un sorriso lasciandosi trascinare fino a loro, neanche il tempo di scambiare qualche parola tra di noi che il cameriere ci avverte dell'arrivo di due famiglie.
"Le famiglie Parkinson e Zabini." Annuncia, guardandosi alle spalle per poi aiutare le tre donne in vestiti da sera stupendi. Io e Daphne ci avviciniamo ostententando calma, raggiungendo poi Pansy e Blaise che si sono gia distaccati dai loro genitori.
"Felice diploma signorina." Dice Blaise facendo un piccolo inchino, che ricambio con una riverenza. "Anche tu ce l'hai fatta, eh." Riprende il discorso procurando una risata da parte delle altre due ragazze facendomi alzare gli occhi al cielo.
Pansy al contrario si limita a lasciarmi un bacio sulla guancia, per poi appoggiare la testa sulla mia spalla.
"Daphny hai fatto un lavoro stupendo con tua madre." Si complimenta con mia sorella, ma lei scuote la testa accennando un sorriso.
"In realtà ha fatto tutto Astoria con nostra madre." A questo punto la ragazza dai capelli neri come la pece mi sorride maggiormente.
Noto però uno sguardo strano tra quei due, complicità, che c'è sempre stata, ma non poi a tal punto da cercare di far scontrare volontariamente le proprie mani.
"Allora mi congratulo con te, Lady, per l'ottimo lavoro svolto." Questa volta è Blaise a ridere, scuotendo la testa.
Blaise è sempre stato al nostro fianco, più per mia sorella, ma anche per me non so bene il perché. Ma ci conosce, mi conosce. E sa bene che non ho mai puntato veramente allo stile di vita della lady, soprattutto perché penso di non esserci portata.
"Avete detto Astoria e Lady nella stessa frase?" Chiede una voce alle nostre spalle, ci voltiamo quanto basta per notare Theodore Nott in tutta la sua bellezza incorniciata da un bellissimo abito fatto su misura e una cravatta verde.
"Si fa strano come dire Theodore e intelligenza nella stessa frase, non è vero?" Chiede Blaise ironico avvicinandosi all'altro ragazzo della compagnia mettendogli più un braccio intorno alle spalle. Li guardo e mi guardo in torno notando solo adesso che la sala si è riempita di persone.
Eravamo troppo assorbiti dai nostri discorsi? Certo che però non erano poi così intelligenti o interessanti.
"Vi portiamo al nostro tavolo." Dice Daphne, durante la sistemazione avevamo pensato, che noi, Theo, Pansy, Blaise e Draco saremmo stati allo stesso tavolo. È brutto doverlo ammettere, ma non ho mai avuto rapporti veri con i purosangue della mia età, crescendo sempre con gli amici di Daphne a torno per me è stato molto difficile quando hanno iniziato a frequentare Hogwarts, poiché non potevo vederli così spesso come ero stata abituata.
Rangiungiamo il tavolo e ci sediamo, lasciando libero solo un posto: quello alla mia sinistra.
Mentre a partire dalla mia destra ci sono: Daphne e Blaise, il fatto che siano vicini è solo una strana coincidenza, Pansy e Theo, mentre quello alla mia sinistra è per Draco.
Un cameriere si avvicina comunicandomi, con discrezione, che gli unici a mancare sono i Malfoy, annuisco, e lascio gli altri parlare, mentre torno verso il Manor.
Nessuno si sarebbe accorto della mia assenza per qualche, breve, istante.
Arrivata all'ingresso noto delle sagome arrivare dal lungo viale. Via via che si fanno più vicine riesco a distinguerle: Narcissa in uno splendido abito nero, elegante ma non esagerato, Lucius e Draco.
"Signori Malfoy, quale piacere." Dico sorridendo a tutti e tre, mentre loro continuano ad avvicinarsi a me.
Il volto di Narcissa si apre in un sorriso mentre accelera leggermente il passo, mi avvicino anche io e mi stupisce quando la donna mi abbraccia e la stringo a mia volta.
"Signora Malfoy." Dico a bassa voce, come in un sussurro, e lei mi stringe ancora un po prima di lasciarmi andare.
"Scusa il ritardo." Nella sua voce c'è molta commiserazione, allora scuoto la testa allontanandomi da lei, prendendola poi a braccetto.
"Avete fatto bene a fare ritardo, così sarete scortati direttamente dalla sottoscritta." A questo punto la signora Malfoy accenna una risatina, in genere questi tre odiano il ritardo per cui non penso ci sia nessun problema per qualche minuto.
"Ha già qualche idea per il futuro, signorina Greengrass?"
"Lucius!"
"Stia tranquilla, Narcissa, suo marito ha fatto una domanda giusta. Per il momento vorrei viaggiare." Dico con tutta sincerità mentre entriamo nell'ambiente della festa, dove sono ancora tutti o quasi tutti in piedi, a parlare ed aggiornarsi delle novità tra di loro, il signor Malfoy non commenta si limita ad un silenzio assenso.
"Se volete vi accompagno al vostro tavolo." La stretta di Narcissa si fa più ferrea intorno al mio braccio e lo prendo per un gesto di assenso e allora li porto fino al tavolo dei miei genitori.
Solo adesso Narcissa si stacca da me cercando il suo segnaposto e mi sorride una volta seduta.
"Grazie Astoria."
"Grazie mille, signorina."
Sorrido ai due coniugi che stavano per iniziare a parlare con i genitori di Pansy, guardo Draco facendogli cenno con il capo di seguirmi, senza dire ancora nulla, si limita a seguirmi mentre lo conduco al nostro tavolo.
Tutti i presenti al nostro tavolo si limitavano a parlare e a ridere tra loro.
Una volta seduta a tavola e accerchiata dai miei amici sorrido facendo sfiorare il coltello con il calice, e in questo momento la musica parte e i camerieri iniziano a portare le pietanze.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 12 ⏰

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