Capitolo primo

2 0 0
                                    

Non ricordavo che fosse così bello, pensò Jessika di primo acchito, lei che nella sua testa era convinta che il sesso fino a venticinque anni facesse letteralmente cagare. Di fianco a lui Davide ansimava lentamente, il suo petto si alzava e si abbassava come un uccellino mingherlino che si libra in volo per la prima volta nel cielo del mattino. Pian piano gli occhi di lei cominciarono ad abituarsi al buio della camera, sentiva le gambe tremolanti e il corpo in fiamme, la bocca secca, aveva bisogno di una boccata d'aria. Pian piano si fece strada tra i loro vestiti buttati per terra, spalancò la finestra e si mise a fissare le macchine giù in strada, piccole formichine di metallo che si dimenavano nel traffico notturno. Lui si accese una sigaretta alla menta, Jessika sorrise tra sé e sé, pensando "sigarette alla menta, questo l'avevo dimenticato". Si stiracchiò la schiena e con le movenze di un felino allungò il braccio verso una mensola e afferrò un pacchetto di Camel dalla sua borsetta, odiava quella borsa perché le ricordava di quando per i suoi quattordici anni sua madre aveva preferito regalarle una borsetta anziché il biglietto per il concerto di Marco Mengoni. Spense la sigaretta sul davanzale e gattonò fino a Davide, con le mani cominciò a contarli quei due peli sul mento che lui con orgoglio chiamava barba. Sospirò e rise, quindici anni ed era felice

Come la notteWhere stories live. Discover now