perché sei qui?

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20:00 p.m.


Tutte le esperienze fatte durante le relazioni passate ci fanno sviluppare dei meccanismi di difesa, in parole povere, è come se ci mettessimo molti strati di vestiti, se qualcuno si toglie il primo strato, tu ti svesti completamente, ti metti subito a nudo, mostri il tuo cuore, i tuoi sentimenti, e tutto quello senti dento, ma così risulti accessibile, e per l'altro perdi di fascino, devi fare le cose alla pari, quando l'altra persona si toglie uno strato anche tu puoi togliertene uno, e solo se ci sono le condizioni puoi togliere il secondo e così via finché non siete nudi entrambi, solo così ogni cosa ha il suo valore, solo così è bello.
E ricorda chi si spoglia per primo perde.

Il soffitto era così interessante che rimasi a fissarlo per svariati minuti mentre sentivo mia moglie parlare al telefono.
"Sì mamma, siamo appena rientrate dall'ennesima riunione importante. Tutto bene, come al solito." disse gironzolando in camera e mi misi a pancia in giù, appoggiandomi sui gomiti, era appena uscita dalla doccia e sia lei che io, avevamo ancora i capelli umidi.
Mi morsicai il labbro inferiore mugugnando e come al solito, la desideravo più di ogni altra cosa.
Ma la questione era diversa.
Ero semplicemente grata ad averla nella mia vita e l'amavo da morire, il nostro matrimonio procedeva a gonfie vele e il nostro amore cresceva notevolmente.
"Maca sta bene, è qui." disse sdraiandosi al mio fianco e salutai mia suocera che era una donna amorevole.
"Uscite dopo?" ci domandò curiosa e feci spallucce, eravamo qui tecnicamente per lavoro dato che eravamo entrambe donne d'affari nella stessa società e avevamo prolungato la cosa per altri due giorni, giusto per il fine settimana.
Tutto calzava a pennello.
"Vedremo." disse Zulema pensandoci un pochino e volevo fare qualcosa di diverso, divertirmi e svagarmi parecchio.
"Ci sentiamo domani allora, buonanotte ragazze e divertitevi." disse con un tono di voce malizioso e risi mentre la mora terminava la chiamata, appoggiando il telefono nel comodino.
Un secondo dopo mi spalancò le gambe e si mise in mezzo, cercando le mie labbra baciandomi con passione.
"Quei coglioni ti stavano fissando come ebeti, ancora non hanno capito che sei mia cazzo." borbottò gelosa riferendosi ai miei colleghi e allacciai le cosce attorno alla sua vita, mentre intrufolavo le mani sotto alla sua maglia.
La sua lingua si intrecciò con la mia e gemetti ad alta voce, sbottonò velocemente la mia camicia e sorrisi.
"Sei arrabbiata?" dissi con un tono di voce eccitato e l'amavo da morire quando aveva quel broncio stupendo addosso.
"Sono incazzata nera." sussurrò sganciando gli ultimi bottoni e sotto non portavo nulla, facendola sussultare.
"Usciamo? Vorrei andare in un locale e poi sai cosa, Zulema?" dissi a bassa voce sorridendole maliziosamente e le sue labbra si appoggiarono sul mio collo.
"Cosa?" disse stringendomi i fianchi e morsicò un lembo di pelle, forte.
Gemetti dal dolore e le diedi uno schiaffo sul braccio, facendola borbottare.
"Voglio fare l'amore con te." dissi emozionandomi un minimo e l'araba mi guardò dritta negli occhi, si emozionò come al solito e risi mentre mi riempiva di baci facendomi ridere.
"Quanto ti amo, piccola." sussurrò lasciandomi dei piccoli baci e la strinsi a me accarezzandole i capelli.
"Anche io, ora alza quel tuo bel culo che è solo mio e prepariamoci." dissi mordendole il labbro e annuì invitandomi a fare lo stesso.

"Sembriamo due adolescenti." disse la donna al mio fianco appoggiando una mano sulla mia coscia nuda.
Stava guidando da una buona mezz'ora e il riscaldamento era azionato al massimo, era vestita da dio e sorrisi.
Indossava un blazer completamente nero ed era truccata molto pesante ma il tanto giusto da farmi uscire fuori di testa.
Io invece avevo un vestito mozzafiato con una scollatura abbastanza profonda e la mora ovviamente si era lamentata.
Diceva che attiravo troppe persone.
Come se lei non fosse perfetta.
"Partiamo tra due giorni, perché non ti lasci andare un pochino? Non lo facciamo da un po' e mi manca bere." dissi rilassandomi e le indicai un locale a caso che avevo cercato prima.
"Okay, hai ragione." disse parcheggiando non tanto distante e mi infilai il capotto non prima di averle lasciato un lungo bacio sulle labbra.
"Sei bellissima." sussurrai lasciandole altri piccoli baci e volevo provocarla da morire, avevo bisogno di sentire il fuoco puro dentro di me come non mai.
È difficile aspettare qualcosa che sai che non potrà mai accadere: ma è ancora più difficile arrendersi quando pensi che è l'unica cosa che vuoi.
Volevo provare qualcosa di diverso.
"Sembra un bordello." disse Zulema afferrando la mia mano e sorrisi notando i nostri anelli, ci calzavano a pennello.
"Io lo trovo, attraente." dissi facendo spallucce ed era vero, era un locale abbastanza particolare anche all'esterno.
Si sentiva la musica provenire e mi accorsi che avevano buon gusto.
Chissà chi diavolo lo gestiva.
"Questa canzone, l'abbiamo usata molte volte per scopare bionda." disse ad una certa la mora e alzai gli occhi al cielo per la sua sfrontatezza.
I nostri tacchi facevano rumore nell'asfalto e questo posto era strano dato che non c'erano persone fuori.
"Sei sicura di voler entrare qui? Ho visto un locale molto figo più avanti." disse indicandolo ma il mio sesto senso mi diceva di entrare qui dentro, era assai inquietante ma il bodyguard ci stava già guardando da vari minuti stranito.
Non volevo fare figuracce.
"Siamo qui ormai, dai." dissi afferrando la sua mano e la trascinai dentro, ci fecero passare dopo aver visto i nostri documenti e sorrisi trionfante.
Spalancai la bocca incredula nel vedere alcune cubiste e a quanto pare questo posto era frequentato da persone assai importanti, come me e mia moglie.
Zulema si guardò attorno con la mascella contratta e circondò la mia vita stretta con il braccio possessivamente.
"Non mi piace, bionda." sussurrò contro i miei capelli lasciandomi un piccolo bacio e sbuffai, trascinandola al bancone.
"Cosa vi offro, bellissime?" disse il ragazzo davanti a noi guardandoci estasiato e mi tolsi il capotto scoprendo tutta la mia scollatura e il mio corpo.
Zulema si leccò le labbra con un sorrisetto in viso e ordinai vari shottini mentre sganciavo il suo blazer nero.
Volevo che fosse libera un pochino.
Studiai bene questo posto e non era male, i miei occhi vagarono per la sala enorme e notai delle scale.
"Secondo te quanti piani ha?" dissi a mia moglie che stava mordicchiando la scorza di limone e la vidi pensarci.
"Tre, piccola." disse indicandomi l'altra scalinata e da fuori non si notava.
Il barista mi porse i miei shottini e osservai la mora afferrandola poi per i fianchi, leccai il suo collo facendola gemere e ci sparsi un pochino di sale.
"Il limone, amore." sussurrai mettendolo in bocca e mi sorrise maliziosamente mentre tolsi lentamente il sale con la lingua bevendo velocemente, e senza replicare mi attaccai alle sue labbra.
"Sembrate due persone importanti." disse il barista ad una certa e mi staccai da mia moglie, annuendo piano.
"Lo siamo, a dir la verità." disse Zulema tentando di abbottonarsi la giacca ma la bloccai, scoprendola ancora di più.
Mi guardò basita e le sorrisi mentre alcuni uomini d'affari ballavano con le cubiste.
Erano ragazze abbastanza belle e le guardai mentre si strusciavano addosso ai loro corpi, in modo lento e sensuale.
"Che guardi?" disse Zulema passandomi un bicchiere di vodka che bevvi tutto d'un fiato.
C'era freddo e dovevo riscaldarmi.
"Te la vorresti scopare?" dissi ad una certa indicando una ragazza mora e mia moglie sussultò sul posto.
"Che cazzo dici, bionda?" disse ridendo ma io ero maledettamente seria, questo posto mi faceva pensare cose assurde.
I suoi occhi neri si scontrarono con i miei verdi e diventò seria di colpo, guardando la ragazza che le stavo indicando.
"No, non mi piace." rispose bevendo dal suo bicchiere e l'afferrai per la mascella baciandola con passione, scesi verso al suo collo e glielo morsicai mentre la sua mano strinse il mio fianco, provocandomi dei brividi assurdi.
L'amavo da morire.
"E cosa ti piace?" sussurrai ansimando contro al suo orecchio e a quanto pare qui, potevi fare ciò che volevi.
"Mi piaci tu." disse mettendo la testa di lato e ordinò un'altro drink mentre io ero impegnata a baciarle la gola piano.
"Facciamo qualcosa di diverso." le proposi notando che la musica si stava alzando e alcune persone si radunarono nel piccolo palco posizionato al centro.
"Tipo?" disse la mora stranita e pensai bene a cosa volessi per davvero, indicai le fedi incoraggiandola a toglierla.
"Scordatelo, sono la tua donna e tu sei la mia col cazzo che ti lascio libera." borbottò ingelosendosi e mi morsicai le labbra scuotendo la testa.
"E se mi lasciassi libera per stanotte? Non so, voglio fare nuove esperienze." sussurrai provocandola e mi sfilai la fede sotto al suo sguardo, mettendola in mezzo al mio reggiseno.
"Sei fuori di testa, perché?" sbottò l'araba fulminandomi con lo sguardo e volevo solamente che si rilassasse dato che ci rimaneva poco tempo e questo posto era davvero formidabile.
"Per provare fuoco puro, insieme." le sussurrai afferrando la sua mano e sfilai anche a lei l'anello che ci univa, da anni.
"Scusami, non lo facciamo già?" disse con le lacrime agli occhi e la baciai dolcemente facendola rilassare, la sua lingua si intrecciò con la mia e percepii le sue mani scivolare nello spacco che avevo sulla coscia, stringendola forte.
"Sento qualcosa di strano qui.." dissi a bassa voce indicando il posto e Zulema mi guardò dritta negli occhi mentre le luci si abbassavano, diventando improvvisamente blu e rosse per poi alternarsi ad alcune viola e verdi.
La musica in sottofondo era fantastica e non dava fastidio anzi, era assai piacevole facendo aumentare la tensione sessuale che io e mia moglie provavamo.
Mi piaceva stare qui.
"Qualcosa di potente, forte." continuai alzandomi e camminai verso ad un divano appartato vicino alle scale.
Mi sedetti rilassandomi e incrociai le gambe portandomi i capelli all'indietro in modo impeccabile.
Zulema camminò verso di me appoggiando il bicchiere nel tavolino e davanti al mio sguardo si rimise la fede.
"Non ci sto mi dispiace, però se tu vuoi sentirti libera fallo." disse sedendosi al mio fianco e sbuffai.
Non aveva capito nulla.
"Voglio esserlo insieme a te." dissi regalandole un sorriso amorevole e mi baciò sorridendo contro le mie labbra.
Il nostro rapporto era stato abbastanza libero fin dall'inizio e avevamo provato tante cose, ci amavamo davvero e non l'avrei mai tradita.
Volevo solo che stesse bene.
"Okay piccola, cosa proponi? Però questa.." disse alzando la mano e indicò la fede con il broncio addosso.
"La lascio." sussurrò infastidita e la baciai subito, mordendole le labbra.
Mi abbassai la scollatura sotto al suo sguardo e il mio scorpione capì al volo afferrando la mia fede, d'oro.
"Macarena Ferreiro, vuoi sposarmi?" disse inginocchiandosi e scoppiai a ridere accettando, mi infilò l'anello e la baciai con passione mentre sentii un rumore di tacchi, abbastanza assordante.
Aprii gli occhi mentre baciavo mia moglie e una rossa impeccabile scese le scale, stringendo la ringhiera con forza.
La guardai come un'idiota e i suoi occhi verdi erano fissi sui miei, anche se non c'era molta luce potevo vedere la distesa di lentiggini che aveva sul suo viso magro rendendola ancora più bella.
Che cazzo stava accadendo?
Zulema si staccò dalle mie labbra dato che avevo smesso di baciarla e osservai la rossa, che camminò davanti a noi regalandomi un sorrisetto autoritario.
Era me, quella che guardava, solo io.
"Amore?" disse mia moglie sedendosi al mio fianco e guardò anche lei la donna che avevamo davanti, andare tranquillamente al bancone per bere.
"Non ho mai visto una così." mormorai toccandomi il viso nervosamente e mi voltai di poco per guardarla ancora.
L'osservai mentre si appoggiava sul bancone e aveva una coda di cavallo impeccabile con tanto di frangia.
"Le rosse, sono strane." disse Zulema facendo spallucce e non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.
"Strane? Mi ispira potenza, passione, sembrate quasi la stessa persona perché anche con te mi sento così." le spiegai afferrando la sua mano e le baciai ogni singola nocca dolcemente.
"E cosa vorresti fare?" disse inarcando un sopracciglio confusa e non le risposi, guardandola ancora incantata.
La squadrai mordendomi il labbro e indossava degli stivali alti al ginocchio, con delle calze autoreggenti a rete e una giacca elegante lunga con tanto di body.
Aveva un corpo da urlo.
"Vorrei farla mia, Zulema." dissi piano e mi voltai verso la sua direzione, spalancò la bocca incredula e rise amaramente.
Ero sicura di quello che stavo dicendo.
"Sei fuori di testa? Vai, scopatela." sbottò alzando di poco la voce e alzai gli occhi al cielo, afferrandola per il viso.
"Lo voglio fare con te." ammisi con tutta la sincerità del mondo e una scintilla attraversò il suo viso, era sconvolta.
Non avevamo mai fatto una cosa del genere e volevo divertirmi assai.
"Una cosa a tre? Sei ubriaca." disse abbassando la voce di poco e risi scuotendo la testa, baciandola piano.
"Cazzo ma l'hai vista?" sussurrai contro le sue labbra e già la vedevo contorcersi dal piacere sotto di me, stavo entrando in un mondo completamente fantastico.
"Sì che l'ho vista, ma tu sei mia." disse la mora ingelosendosi e la baciai amorevolmente dicendole che l'amavo.
Volevo fare un'esperienza diversa.
"Certo che sono tua, e non ti voglio assolutamente sostituire ma.." le spiegai balbettando appena e intanto tenevo d'occhio la rossa che stava ordinando l'ennesimo drink, rilassandosi.
Tutti non le staccavano gli occhi di dosso e provai in un certo senso, tanto fastidio.
Si appoggiò nel ripiano e la sua giacca era sbottonata, il suo seno era tanto evidente e molti uomini la indicarono.
"Ma cosa?" disse Zulema capendo il mio ragionamento e sbuffò ingelosendosi.
"Voglio lasciare il segno in questo posto e secondo me potremo fare qualcosa di diverso, di pericoloso." le spiegai trovando le parole giuste e il mio scorpione ci pensò, per davvero.
"Sei assurda, cazzo." disse scuotendo la testa e mi misi a cavalcioni sopra di lei mentre la rossa, accidentalmente posò lo sguardo su di noi mettendo la testa di lato sorseggiando il suo drink piano.
Mi faceva impazzire.
"Ci sta guardando e non sai quanto vorrei scoparmela contro quel bancone, in questo momento." dissi stringendo mia moglie contro al mio collo e mi morsicò un lembo di pelle.
Si stava arrabbiando ma si fidava di me.
Ed io mi fidavo di lei.
Ci amavamo.
"Macarena." gemette la mora sentendomi parlare in questo modo e lo stavo facendo apposta per farla cedere.
"Trasciniamola in una camera." dissi mordendomi le labbra e Zulema imprecò sottovoce, si stava eccitando.
"Stai facendo pensieri perversi su una donna in mia presenza, tua moglie. Ti rendi conto di quanto sei fuori di testa? Io cogliona, che ti ascolto." disse ridendo incredula e si appoggiò sul divano mentre io la guardavo dall'alto, mi abbassai e la baciai dolcemente.
"Ti amo, ma voglio divertirmi con quella rossa e tu mi seguirai. Vorresti forse insinuare che non te la faresti? Guardala, è stupenda." dissi facendo spallucce e le mani di mia moglie finirono sotto al mio vestito.
Strinse le mia coscia affondandoci le unghie e si alzò piano per guardarla, facendo scorrere lo sguardo in tutto il suo corpo snello e allenato.
La stava studiando, tantissimo.
Mi avvicinai al suo orecchio e le morsicai piano il lobo mangiandoci con lo sguardo quella rossa che mi faceva impazzire.
"Immaginala nel nostro letto, oppure io che la bacio con passione." le sussurrai sensualmente e sentimmo la sua risata stupenda, stava scherzando con una delle cubiste e la sua coda oscillava in modo perfetto.
Passò distrattamente le dita nel collo e mi guardò, leccandosi piano il labbro come per invitarmi a provarci con lei.
Maledetta provocatrice.
"Non vorresti baciarla anche tu?" dissi provocando mia moglie che se la stava mangiando con lo sguardo, sicuramente immaginandosi tutto lo scenario.
"Non mi sembra una che è intenzionata a fare una cosa del genere, quindi non saprei." disse stuzzicandomi e mi stava sfidando.
Ormai la conoscevo.
"Mi stai mettendo alla prova? Ricordati che sono una donna d'affari e so trattare benissimo con i clienti." dissi serrando la mascella e Zulema strinse i miei glutei, leccandosi le labbra.
"Voglio vedere cosa fai, sei libera piccola vai da lei." sussurrò baciandomi con passione per alcuni secondi e capii che era appena iniziata una sfida.
E avrei vinto.
"Ti amo, da morire." dissi contro le sue labbra e mi tirò il labbro inferiore piano.
"Anche io ti amo, ma vedi di non farmi incazzare sennò ti sto caricando nel primo volo per Madrid." disse furiosa e le lasciai dei piccoli baci sul viso.
Successivamente mi alzai in tutta la mia altezza e mi sistemai mentre Zulema mi guardava quasi con divertimento, curiosa di vedere cosa stessi per fare.
Mi toccai i capelli facendoli ricadere lungo le mie spalle e la guardai facendole l'occhiolino incamminandomi verso al bancone in tutto il mio splendore.
Che i giochi abbiano inizio.
La rossa non mi calcolò minimamente e sentivo lo sguardo di mia moglie trapassarmi le ossa, letteralmente.
"Piaciuto il drink?" disse il barista sistemando alcune bottiglie e la rossa si sedette nello sgabello facendo intravedere le sue calze a rete.
Che figlia di puttana.
"Sì, ne vorrei un'altro." dissi con un tono di voce sensuale e con la coda dell'occhio notai che la donna misteriosa mi guardò velocemente, riuscivo a percepire il suo profumo da qui.
"Rio, metti tutto sul mio conto." disse ad una certa e sussultai per il suo tono di voce che mi fece eccitare il triplo.
Aveva una bella voce, calma, piena di controllo e di tranquillità.
"Okay capo, come desideri." disse il ragazzo sorridendo e mi paralizzai, quindi lei gestiva questo posto.
"Bel gesto, carino da parte tua." dissi divertita mentre bevevo quello che mi aveva offerto e rise leggermente.
"Figurati." disse tracciando il bordo del bicchiere con le dita e chissà come sarebbe stato sentirla dentro di me.
Aveva delle mani curate e alcuni anelli sparsi, ma non aveva la fede.
Era libera.
"Gestisci questo posto?" dissi voltandomi del tutto verso di lei e di profilo era ancora più bella, intanto Zulema mi sorrise maliziosamente e le mandai un piccolo bacio innamorata.
"Sì, già da diversi anni." disse finendo l'alcool con un colpo secco e mi guardò, facendomi tremare letteralmente le gambe per la sua autorità e bellezza.
Da vicino era uno spettacolo.
Non si fece nessuno scrupolo a guardarmi attentamente e si leccò le labbra dipinte da un rossetto rosso.
Ero io quella che voleva, glielo leggevo in faccia e mi guardava come la guardavo io già da diversi minuti.
Con assoluto desiderio.
"Posso sapere il tuo nome?" le domandai con un tono di voce calmo e mi sorrise, mostrandomi i suoi denti perfetti.
"È più eccitante non saperlo." disse facendo spallucce e si toccò il collo, gemendo leggermente dal dolore.
Dio, mi ricordava Zulema.
"Tesa? Posso aiutarti se vuoi." dissi di getto e mi guardò inarcando un sopracciglio confusa per la mia frase.
"Tesoro, tua moglie mi sta guardando da quando sono entrata e non voglio problemi, sono onesta." disse alzando subito le mani in avanti e mi paralizzai rendendomi conto che stavo perdendo la sfida eccome.
"Voglio conoscerti." dissi facendo spallucce finendo il mio drink e la rossa scosse la testa, alzandosi dal posto.
Era alta quanto me e gli stivali la slanciavano ancora di più.
"Puoi guardarmi, in quel palco." disse indicandolo e alzai gli occhi al cielo, si divertiva a stuzzicarmi parecchio e non pensavo che facesse gli spettacoli.
"Ti esibisci per me? Eccitante." dissi porgendomi verso al suo viso e potei giurare di sentire Zulema sogghignare.
Inspirai il suo profumo meraviglioso e secondo i miei canoni indossava Chanel, numero cinque per l'esattezza.
"Tua moglie non è gelosa?" disse ad una certa facendo un cenno verso la mia mora che sollevò il bicchiere severa.
Mi eccitavano entrambe, e chissà insieme cosa avrebbero potuto farmi.
"Stanotte sono libera, tu invece?" dissi sensualmente e presi ad accarezzarle la mano molto piano, facendola sussultare.
Guardò il mio gesto sbuffando una risatina e si leccò il labbro, guardandomi poi dritta negli occhi intensamente.
"Io sono sempre stata libera." disse sorridendomi e volevo baciarle tutta quella distesa di lentiggini.
"Buono a sapersi." sussurrai attirandola per la giacca e sfiorai le labbra con le sue ma si ritrasse di colpo, divertita assai.
"Sono libera, non ingenua e tu non puoi avermi come vuoi quindi vai a casa e scopati tua moglie." sussurrò facendole un cenno e Zulema la guardò molto attentamente facendola tremare.
La potenza di mia moglie, era assurda.
"E se volessi scoparmi te?" dissi non lasciando la presa sul suo polso e la strinsi facendole un pochino male.
La rossa mi guardò sconvolta ma non appena le feci un sorrisetto rassicurante si rilassò un pochino, era indecisa.
"Sei pazza? Tua moglie mi uccide e vedo che è molto possessiva nei tuoi confronti, quindi rifiuto grazie." disse con un tono di voce menefreghista e si avvicinò piano al mio viso, fissò le mie labbra e le sfiorò porgendosi all'orecchio.
"E poi sai con quante donne vado a letto ogni notte? Non sei l'unica." disse mordendomi piano il lobo e le aprii le gambe sperando che si infilasse in mezzo ma rimase rigida come una statua.
Mi voleva far impazzire ed era tremendamente uguale a quella figlia di puttana che avevo sposato da anni.
"Piccola, non sai cosa ti farei io invece se tu fossi mia per una notte." dissi mettendo la testa di lato e sussultò per il nomignolo che le avevo dato.
Ma dovevo provarci, fino all'ultimo.
"Magari pensaci mentre sei con tua moglie, che ne dici?" disse infilando una mano sotto al mio vestito e mi morsicai il labbro, eccitandomi per il suo tocco.
Accarezzò la mia coscia nuda sfiorandola appena con le dita e i brividi riusciva a provocarmeli solo Zulema.
"Entra nel nostro mondo." dissi infilando le mani dentro alla sua giacca e strinsi i suoi fianchi saldamente.
"Nei tuoi occhi vedo che c'è qualcosa che brucia dentro di te, sono io?" disse a bassa voce sorridendo divertita e feci finta di pensare, stuzzicandola.
"E se ti dicessi di sì?" sussurrai volendo afferrarla per la coda e sbatterla contro a questo misero bancone.
Chissà come sarebbe stato vederla gemere per me, con quelle labbra che volevano avere tutti quanti qui dentro.
"Interessante, e tua moglie sarebbe d'accordo se andassimo a letto insieme? O mi brucerebbe viva?" disse facendosi scappare una risatina e la mia mano vagò lungo i suoi glutei perfetti.
Mi tolse la mano sgridandomi con lo sguardo e la stavo fissando come un'idiota perché era troppo bella.
"Provaci, e vediamo." dissi tentando di baciarla ma strinse il mio viso, mettendomi poi la testa di lato scivolando via dal mio corpo.
Spalancai la bocca per il suo gesto e la vidi dirigersi nelle scale, Zulema si alzò guardandola attentamente e sorrisi mentre la rossa neanche la guardò.
Si voleva far desiderare.
Raggiunsi mia moglie che mi guardò alzando gli occhi al cielo e sbuffai, mentre la rossa si era volatilizzata.
"Che ti avevo detto? Non è come pensi ed è assai intelligente." disse sedendosi nel divano a la seguii a ruota.
"Sì ma non voglio arrendermi." dissi decisa e la mora scoppiò a ridere, voltai la testa verso di lei e mi baciò dolcemente, decisi di raccontandole del nostro discorso.
"Ah quindi, la rossa è il capo." disse ridendo divertita e mi porsi osservando quella scalinata enorme.
Ero amareggiata, mi aveva rifiutata.
"Vuoi che ci provi io?" disse Zulema ma scossi la testa, era come se fosse una questione solo nostra.
Per il momento.
Non volevo dargliela vinta.
"Vuole me." dissi guardandola e notai un pizzico di gelosia sul suo sguardo, serrò la mascella e mi porsi lasciandole un dolce bacio sulle labbra, facendole capire che tanto la donna della mia vita era lei.
"Vabbè ci sono altre ragazze qui, no?Guarda per esempio quella." disse facendo un cenno verso al palco ma erano tutte ragazzine, mentre la rossa era una donna vera e maledettamente bella.
Era pericolosa.
Volevo fuoco puro e lei idem.
"No Zule, ormai sono decisa." dissi alzandomi e andai verso quella ragazza, che mi guardò abbastanza stranita.
"Dimmi, splendore." sussurrò quest'ultima sorridendomi e mi guardai attorno trascinandola in un posto isolato.
"La rossa, chi è?" dissi sperando che mi rispondesse e la ragazzina sussultò, si guardò attorno terrorizzata e poi con molta cautela si porse al mio orecchio.
"Si chiama Alicia Sierra." disse piano e mi morsicai le labbra lentamente, anche il nome era maledettamente bello.
"Voglio sapere dove si trova il suo ufficio, sai è per affari." mormorai facendo spallucce e la ragazza mi indicò semplicemente la scalinata.
Annuii felice e ritornai da mia moglie, afferrai la borsa al volo e la trascinai nelle scale molto piano, tanto estasiata.
"Stiamo andando da lei?" sussurrò Zulema dato che era molto buio e annuii porgendomi poi verso al suo viso, mi baciò lentamente e ansimai eccitata.
"Non ti ho mai vista così, cazzo devo tingermi i capelli di rosso?" borbottò l'araba infastidita e risi mentre percorrevo un corridoio abbastanza lungo.
"Sei l'amore della mia vita." dissi lasciandole dei piccoli baci sulla mano e la vidi sorridere come un'idiota.
Sentimmo delle voci in lontananza e le intimai di fare silenzio, la voce era sua e bussai abbastanza forte.
"Avanti." disse Alicia con un tono di voce annoiato e aprii molto piano la porta, Zulema fece per mettersi al mio fianco ma rimase alle mie spalle autoritaria.
La rossa appena mi vide sbuffò e scosse la testa, questo sicuramente era il suo ufficio ed era assai grande.
"Come hai fatto a trovarmi?" disse appoggiando il telefono sulla scrivania e si alzò stranita, appoggiandosi piano.
"Boh, chi lo sa." rispose Zulema guardandola attentamente e gli occhi verdi di Alicia la fissarono intensamente studiandola più da vicino.
"Non sono in vena di scherzare." disse la rossa arrabbiandosi e mia moglie rise sedendosi elegantemente nel divano, si accese una sigaretta e mi sorrise.
"Nemmeno io anzi, sono furiosa." dissi avanzando fino ad arrivare ad un centimetro dal suo viso e inspirai nuovamente il suo profumo meraviglioso.
"Per quale motivo?" disse mettendo un broncio adorabile in viso e le sue lentiggini si notarono ancora di più.
"Non è stato carino, il modo in cui mi hai rifiutata poco fa Alicia." dissi a bassa voce e sussultò dato che avevo pronunciato il suo nome, era sconvolta.
"Ha rifiutato mia moglie, assurdo." borbottò Zulema e le lanciai un'occhiataccia zittendola subito.
"Cosa vuoi, Macarena?" disse abbassando la sua giacca molto piano, volevo stracciargliela io di dosso.
"Te." mormorai afferrando il suo polso esile e si lasciò andare, un pochino.
La feci sedere affianco alla mora che la guardò estasiata, osservando me ricca di desiderio per la mia autorità.
"Quanti anni hai?" le domandai alzandomi di poco il vestito e mi sedetti a cavalcioni sopra alle sue gambe.
"Non sono cazzi tuoi." disse infastidita e afferrai la sua mano, appoggiandola dritta sulla mia coscia scoperta.
"Stai calma, hai bisogno di rilassarti no? Ti si legge in faccia." sussurrò Zulema provocandola e Alicia mise la testa di lato guardandola molto male.
Insieme erano bellissime.
"37, contenta?" disse dopo un po' rilassandosi un minimo e non aveva il coraggio di toccarmi sotto lo sguardo penetrante dell'araba che le faceva capire che ero solamente sua.
"Siamo più grandi noi, piccola." dissi facendola arrossire di poco per il nomignolo e sia io che Zulema avevamo entrambe quasi quarantacinque anni.
"Buono a sapersi, quindi a quanto pare entrambe mi volete no?" disse ridendo per l'assurda situazione ma io ero maledettamente seria e Zulema idem.
"Siamo qui in vacanza e partiamo dopodomani, la bionda ha avuto un'idea diversa dal solito." spiegò la mora facendo spallucce e Alicia strinse appena la mia coscia facendomi sussultare per la sua presa forte.
"Non sei gelosa?" domandò con un tono di voce autoritario e mia moglie la guardò estasiata per la sua autorità.
Stava già pensando a come punirla.
"Macarena è mia, con lei ho perso la fottuta verginità e ci siamo fatte delle
promesse che abbiamo intenzione di rispettare per tutta la vita. Ma sia lei che io siamo sempre pronte a fare delle esperienze diverse." disse spiegandole la nostra situazione e mi porsi verso al suo viso lasciandole un lungo bacio sulle labbra.
Alicia ci guardò mordendosi piano il labbro inferiore e le regalai un sorriso amorevole, ritornando a guardarla.
"Ha visto te, scendere quelle scale ed è uscita letteralmente fuori di testa. Mentre io beh, l'ho assecondata." aggiunse facendo uscire il fumo dalle sue labbra e la rossa capì il nostro discorso.
"Ammetto che siete delle belle donne entrambe e state benissimo insieme." disse dopo vari secondi e il suo corpo era molto più rilassato del solito.
"Amo correre il rischio e sopratutto prendere in mano la situazione. Le cose nuove sopratutto, mi fanno provare tanta adrenalina in corpo perché molto spesso sono spenta. Ma non so perché voi, sembra che riaccendete qualcosa in me." ci spiegò raccontandoci di lei e il mio scorpione si alzò togliendosi la giacca, le sue braccia erano scoperte e Alicia la guardò intensamente.
"Beh, anche a me se per quello. Quindi su una cosa non siamo d'accordo mi dispiace, cosa significa poi "sembra"? Devi essere sicura di ciò che dici." disse nervosa e la guardai malissimo, pensando a cosa fare per non fare scappare via la rossa.
"Prendete in mano la situazione su di me e tutto è sistemato." dissi facendo spallucce e Zulema rise, la donna sotto di me invece era sconvolta e mi avvicinai al suo viso non resistendole più.
I nostri occhi verdi si scontrarono e le nostre labbra si sfiorarono a stento, era ancora bloccata un pochino e mossi piano il bacino sopra al suo.
"Siamo solo io e te." sussurrai baciandole piano la guancia e affondò di poco le unghie sulla mia pelle delicata, mi scappò un piccolo gemito e la vidi mordersi il labbro inferiore molto piano.
Sembrava così intimorita da noi due mentre quando eravamo sole, sapeva tenermi testa in modo impeccabile.
Ma aveva tante sfumature.
Zulema intanto ci guardò fumando tranquillamente e le sorrisi ritentando di baciare la rossa come dio comanda.
"Mostraci la vera te, ci stai?" le domandai dolcemente e mi guardò dritta negli occhi, facendo scorrere lo sguardo lungo il mio corpo esposto.
Focalizzandosi poi sulla mia scollatura profonda che sfiorò con la mano, gliel'afferrai dopo mezzo secondo e leccai ciascun dito molto piano fissandola.
"È quello che volete?" disse percorrendo le mie labbra con il pollice e sorrisi mentre glielo succhiavo.
"Sì, hai presente il fuoco? Vogliamo una persona che ci permetta di lasciare questo posto soddisfatte, purtroppo per amore devi seguire le follie e mia moglie vuole te stanotte. Quindi, se vuoi farlo veramente alzati da questa poltrona e divertiti." disse Zulema mettendosi in mezzo e a quel punto Alicia annuì, facendomi alzare.
"Venite con me." disse afferrando il suo telefono e intrecciò la mano con la mia, osservai Zulema estasiata e squadrai il corpo della rossa da dietro mentre salivamo una rampa di scale molto piano.
"Piccola." mi richiamò Zulema e strinsi la sua mano attaccandola al mio corpo mentre Alicia prese delle chiavi.
Eravamo davanti ad una porta e la rossa si inchinò sulla serratura dato che era buio, io ero dietro di lei e mi morsicai il labbro afferrandole i fianchi da dietro.
"Non distrarmi." disse riprendendomi e Zulema rise appoggiandosi sullo stipite mentre le faceva luce con il telefono.
La mia mano si infilò tra le sue cosce e soffocò un piccolo gemito, testai bene la zona ed era maledettamente bagnata.
"Qualcuno qui, si sta eccitando." dissi facendo un po' di pressione e le chiavi caddero a terra facendomi ridere.
"Come biasimarti, tesoro." disse l'araba avanzando verso di lei e Alicia si fece piccola mentre facevo scorrere le mani lungo i suoi fianchi esili, baciandole molto piano il collo da dietro rubandole dei piccoli gemiti che mi fecero eccitare.
Zulema arrivò alla sua altezza e strinse il suo viso, mordendo piano il suo labbro inferiore facendola ansimare forte.
Stavo per svenire.
Alicia prese le chiavi più decisa e aprì la porta con un colpo solo mentre Zulema entrava guardandosi attorno curiosa.
"Fate con comodo." disse accendendosi un'altra sigaretta a prima che Alicia potesse avanzare afferrai la sua lunga coda rossa e la spinsi sulla porta di legno, senza nessuna pietà molto forte.
Un gemito rumoroso fuggì dalle sue labbra e la baciai infilandole la lingua in bocca, ansimando molto piano.
Il nostro bacio era passionale e le nostre lingue si intrecciarono tra di loro mentre alzavo la sua coscia portandola nella mia vita, in modo tale che potesse stringerla.
Mi staccai di poco vedendo il suo volto eccitato e la sua coscia snella era inchiodata con decisione sul mio fianco mentre spingevo di poco il bacino.
"Vuoi che ti scopi qui? Dimmelo." dissi stringendole il mento e si porse verso al mio viso mordendomi forte il labbro.
"Sei tu quella che mi implorerà." disse sfidandomi e la guardai mordendomi il labbro per la sua sfrontatezza.
"Ah sì? Eccitante." dissi contro la sua bocca con il fiatone e stavamo parlando mentre le nostre lingue facevano una lunga lotta tra di loro.
"Non sottovalutarmi, bionda." disse Alicia afferrandomi per i capelli e la mia schiena andò a sbattere contro il legno.
Questo intendevo, era forte, pericolosa.
"Cazzo, sono in paradiso." disse l'araba estasiata e risi contro le labbra della rossa mentre leccavo sensualmente il suo labbro inferiore mordendolo.
"Ci stai ripensando? Dimmi." dissi stringendo la sua gola e la vidi pensarci mentre le sue mani vagarono sui miei glutei, li strinse per portarmi più vicina al suo corpo e Zulema borbottò.
"È mio quello." la sentii dire e alzai gli occhi al cielo mentre baciavo il collo della rossa lentamente, con baci umidi e caldi.
"No, voglio divertirmi." disse alzandomi di poco il vestito ed era stupenda vederla con quegli occhi verdi eccitati.
Alicia si staccò con il fiatone e mi trascinò in camera, afferrando la mano di mia moglie molto piano ma era decisa.
Chissà cosa ci aspettava.
"Sedetevi." ci ordinò indicando il letto e mi sedetti rilassandomi, Alicia gettò la sua giacca a terra e Zulema al posto di guardare lei fissava me come un'idiota.
"Amore." ringhiai sottovoce e guardò la rossa che con un colpo secco sciolse la sua coda, i suoi capelli rossi erano lunghissimi e le ricaddero lungo la vita.
Era bellissima.
"Cosa tolgo?" disse sfidandoci e il body che aveva risaltava tantissimo il suo seno facendomi uscire fuori di testa.
"Tutto." rispose Zulema e risi per come ci stavamo divertendo entrambe, questa esperienza ci avrebbe segnato a vita.
"Zulema Zahir giusto?" disse Alicia avanzando verso di lei e la mora si distese sul letto appoggiandosi sui gomiti.
"Per te, posso essere chi vuoi." disse stuzzicandola e abbassò la voce di un'ottava mentre lo diceva.
"Vuoi che mi tolga tutto?" le domandò la rossa con le labbra gonfie a causa mia e l'eccitazione che stavo provando era davvero assurda, dio come la volevo.
"Sì." disse ancora mia moglie e non volevo mettermi in mezzo a questa piccola discussione che mi stava piacendo da morire.
Alicia un secondo dopo si mise a cavalcioni sopra alle sue gambe facendola distendere e la sua mano percorse la valle dei suoi seni piano.
Si baciarono con passione e la rossa strinse i polsi di mia moglie portandoli sopra alla sua testa, dominandola con una forza che io non possedevo.
Mai.
Il mio scorpione riuscì a liberarsi dopo vari secondi che si baciavano e le sue mani finirono sulla sua vita stretta che strinse forte, facendo scivolare le mani sui suoi glutei testando la zona.
Gemette estasiata e le mani di Alicia stavano stringendo il suo seno scoperto.
Non avevo mai visto Zulema così ed era eccitante mentre la baciava, vedevo chiaramente le loro lingue e percepivo un caldo assurdo dentro di me.
E l'atmosfera di questo posto era a dir poco perfetta.
Però non avevamo mai fatto una cosa del genere ed eravamo inesperte, infatti Zulema cercò il mio sguardo mentre la rossa le baciava il collo e la vidi chiudere gli occhi stringendole i capelli.
Non si lasciava mai andare del tutto e lo stava facendo perché mi amava.
"Maca." sussurrò Zulema e pensai bene a cosa fare, mi avvicinai sensualmente togliendomi le scarpe e le labbra della rossa erano sul suo seno scoperto.
Sganciai i suoi pantaloni con una mano ma un secondo dopo Alicia era inerme sotto di lei, con il collo stretto dalla mora.
"Mi ricordi la biondina, sai?" sussurrò porgendosi verso al suo viso e le morsicò il labbro tirandolo molto molto forte.
Alicia mi guardò facendomi capire che mi desiderava e spinsi Zulema di lato mettendomi sopra al suo corpo magro.
Ed ecco che si rilassò subito, insieme erano una bomba pronta ad esplodere dato che dominavano il controllo.
"Apri le gambe, piccola." sussurrai prendendola in giro e sbuffò eccitata mentre sfilavo le sue calze a rete.
Mi infilai in mezzo dopo vari secondi e con il ginocchio sfregai piano sulla sua intimità facendole sgranare gli occhi.
L'araba ci guardava con un sorrisetto in viso e il suo sguardo vagò nei nostri corpi mentre la donna sotto di me ansimava.
"Ti eccita, Zulema?" dissi un'attimo dopo abbassando le spalline del body di Alicia e le morsicai piano il collo.
La mora era imbambolata come un'ebete e le diedi uno schiaffo sul braccio svegliandola dal suo stato di trance.
"Sì, molto." disse maliziosamente e continuai a baciare la rossa mentre la guardavo dritta negli occhi, Alicia afferrò mia moglie per un polso e l'attirò verso di noi infilandomi piano la lingua in bocca.
Ero infilata in mezzo alle sue gambe e stuzzicai il suo centro tramite il tessuto dei suoi slip facendola gemere.
"Quanto sei fradicia, cazzo." dissi gemendo contro le sue labbra e volevo assaggiarla per davvero, tanto.
Zulema intanto baciava il suo collo e le stavamo dimostrando il nostro desiderio nei suoi confronti come non mai.
Inarcò la schiena mentre ansimava con la bocca spalancata e la mora gemette nel vederla godere grazie a me.
"Alicia, guardami." dissi stringendole la gola e sorrisi baciandola con passione mentre Zulema stringeva il suo seno mordendole la mascella lentamente.
I suoi occhi verdi erano carichi di eccitazione e la musica si sentiva in sottofondo rendendo l'atmosfera unica.
Mi allargò le gambe ancora di più e abbassai le spalline del mio vestito per stare più comoda sopra al suo corpo.
Le sue unghie smaltate di rosso si depositarono sulla mia schiena e sussurrò il mio nome, insieme a quello di Zulema che stava mordicchiando uno dei suoi capezzoli turgidi tramite la stoffa.
Che mondo strano il nostro.
Le stracciai il body di dosso facendola rimanere in intimo e la guardammo dall'alto colme di desiderio.
"Hey rossa, quanto sei bella." disse l'araba baciandole la guancia e sorrisi mordendomi il labbro inferiore.
Alicia afferrò il mio viso allacciando le cosce attorno alla mia vita e chiuse gli occhi baciandomi con tanta passione.
Zulema sorrise divertita e soffocò un piccolo gemito nel vedermi baciare un'altra donna che non fosse lei.
La guardai mentre Alicia mordeva il mio collo e afferrai la sua mano stringendola, dicendole con lo sguardo che l'amavo.
"Scopami." sussurrò ad una certa la rossa contro la mia bocca ansimando e sorrisi cercando il consenso nel suo sguardo, sfilandomi piano gli anelli.
Tranne la fede.
"Alicia Sierra che cede? Chi lo avrebbe mai detto." sussurrai eccitata e sicuramente il mio rossetto era a puttane, Zulema rise e vidi la sua lingua percorrere il collo della rossa lentamente.
La cosa che mi eccitava era il tocco di mia moglie sul suo corpo, non voleva farle male perché non la conosceva.
"Decidi, la bionda o la mora." disse mia moglie lasciandole un lungo bacio sulle labbra e Alicia rise, tanto estasiata.
"Entrambe." disse facendo spallucce e scoppiai a ridere dedicandomi al suo collo che marchiai appena con i denti.
"Ti ho vista per prima, quindi devo avere io questo privilegio." sussurrai inspirando il suo profumo meraviglioso che mi sentivo addosso un minimo.
Zulema borbottò alzando gli occhi al cielo e le afferrai il viso baciandola dolcemente sulle labbra mentre Alicia ci guardava sorridendo, i suoi capelli rossi erano sparsi per tutto il cuscino e sorrisi poi riportando l'attenzione su di lei.
Ero a cavalcioni sopra al suo bacino e dal basso i suoi zigomi erano risaltati più del solito, evidenziando le sue lentiggini.
"Da quanto state insieme?" disse un'attimo dopo e mi inchinai baciandola dolcemente sulle labbra.
"Le domande dopo, abbiamo tutta la notte no?" dissi accarezzandole quella distesa di lentiggini e annuì.
Zulema intanto si tolse i tacchi gemendo dal dolore e la guardai mentre mi alzavo in tutta la mia altezza e abbassai la zip del mio vestito aderente.
Sia Alicia che Zulema mi guardavano estasiate e la mora si morsicò il labbro sfilandosi gli anelli che portava nelle dita appoggiandoli poi sul comodino mischiandoli con i miei.
Intanto rimasi in intimo e la rossa afferrò un telecomando abbassando le luci creando un'atmosfera unica.
Mi misi a cavalcioni sopra al suo corpo ma Zulema era dietro alle mie spalle e strinse i miei capelli saldamente.
"Aspetta il tuo turno, amore." dissi riprendendola e mi ero scordata di quanto fosse impaziente nell'avermi.
Voleva sempre tutto subito, e se osavo andarle contro era ancora più rude.
Zulema era proprio la mia persona.
La sentii borbottare e Alicia rise mentre l'attirava vicino a noi, la baciai dopo mezzo secondo e non appena inarcò la schiena sfilai il suo reggiseno mozzafiato lasciandola letteralmente mezzonuda.
Guardai Zulema che se la stava mangiando con gli occhi e feci scorrere un dito lungo le sue clavicole esposte.
Volevo baciarle ogni centimetro di pelle e mi abbassai baciando piano il suo ventre piatto facendola ansimare forte.
"Maca." mi richiamò inarcando la schiena ma Zulema la zittì baciandola con passione, facendomi eccitare.
Era nostra, letteralmente.
"Io lo sapevo che saresti finita sotto di me rossa, te lo leggevo in faccia." dissi stuzzicandola e baciai il suo interno coscia in modo lento e preciso.
Era questo quello che voleva.
Sia io che Zulema avevamo troppa esperienza alle spalle, ormai eravamo abituate a questo genere di cose.
Sapevamo come far impazzire le donne ma non eravamo mai andate oltre.
Alicia Sierra era la nostra prima volta.
"Fottiti." disse la rossa severa e per vendicarmi le morsicai forte un lembo di pelle facendola quasi piangere.
"Non sei nella posizione di parlare o sbaglio?" disse Zulema stuzzicandola e sorrisi mentre le abbassavo di poco gli slip, facendola ansimare più forte.
"Sei mia Alicia, stanotte sei mia." dissi stuzzicando il suo centro con i pollici e massaggiai strappandole un urlo.
"Nostra." mi corresse l'araba e la guardai male continuando a massaggiare molto piano quel fascio di nervi pulsanti.
Feci scivolare successivamente quel misero pezzo di stoffa e mi alzai di poco per osservarla così indifesa, in tutta la sua nudità e perfezione.
"Sei bellissima." sussurrai baciandola molto piano e presi ad accarezzare i suoi lunghi capelli rossi.
Mugugnò volendo un bacio e l'accontentai subito, entrando successivamente molto piano dentro di lei senza farle nessun tipo di male.
Volevo capire perché questa donna fosse così maledettamente fredda, doveva per forza esserle successo qualcosa.
Sussultò di scatto affondando le unghie sul mio braccio e l'araba sorrise catturando le sue labbra in un bacio.
"Volevi il fuoco puro? Mhm?" dissi guardandola contorcersi dal piacere e con lei mi sentivo tanto tanto forte, volevo darle ciò che desiderava.
Volevo farla stare bene.
"Sì." sussurrò con il respiro accelerato e aggiunsi un secondo dito muovendomi più velocemente dentro di lei, le sue vene erano gonfie per tutto il piacere che le stavo dando e morsicai il suo collo.
Lasciandole un grosso livido.
Zulema non riusciva a muovere un muscolo nel vedere tutta la passione che ci stavo mettendo e guardava la rossa godere nel vero senso della parola.
"Dio." sussurrò l'araba gemendo e la strinse al suo corpo mentre cercava le sue labbra, rubando i gemiti che solo io ero in grado di regalarle.
Percepii le sue gambe tremare e sapevo che se avessi aggiunto un terzo dito sarebbe venuta ma volevo gustarmi ancora per un po' questa visione.
Strinse i miei capelli lacerandomi la schiena e mi nascosi nell'incavo del suo collo mentre il suo bacino si muoveva.
E venne, tra le mie braccia.
I suoi muscoli si rilassarono mentre le baciai il viso e mi abbracciò contro al suo corpo mozzafiato, facendomi sorridere.
Percepivo una strana sensazione e il suo volto era così bello tutto arrosato, una gocciolina di sudore scendeva lungo la sua valle dei seni e sorrisi felice per il fatto che finalmente l'avevo fatta mia.
Sapevo fin dall'inizio che non si sarebbe mai lasciata andare così, cadendo in basso con due sconosciute come noi.
Era troppo sveglia, intelligente.
"Io.. non-" sussurrò Alicia prendendo un lungo respiro profondo e sorrisi mentre le lasciavo spazio per riprendersi.
"L'hai distrutta, bionda." disse Zulema al mio fianco e le afferrai subito il viso baciandola forte per zittirla.
"Non ricevevo un orgasmo del genere da mesi, cazzo Macarena." sussurrò la donna sotto di me e la guardai mentre le toglievo una ciocca ribelle dal viso.
L'avevo fatta stare bene davvero.
"Ancora non hai visto niente, ma sopratutto non hai testato quello che potrei farti provare io." disse l'araba percorrendo le sue labbra con il pollice e si inchinò per lasciarle un lungo bacio.
"Ecco che se la tira." borbottai prendendola in giro e un secondo dopo il corpo di Alicia era sopra al mio.
Sgranai gli occhi per la sua forza improvvisa e mi sentivo maledettamente piccola, aveva ancora il fiatone ma si era ripresa assai.
I suoi occhioni verdi mi fissavano e la sua frangia era scompigliata, Zulema la guardò sogghignando e si leccò le labbra nel vedermi così inerme sotto di loro.
Si sarebbero divertite.
Appoggiai la testa sul cuscino per stare più comoda e Zulema si infilò tra le mie gambe mentre con un colpo solo mi faceva voltare impugnando i miei capelli.
"Cazzo." sussurrò Alicia vedendo la potenza vera della mia regina araba e Zulema si inchinò baciandomi la spalla.
Togliendomi poi il reggiseno, mi morsicai il labbro e uno schiaffo mi arrivò dritto sul gluteo destro, facendomi tanto male.
Era la solita figlia di puttana lurida.
"Questo è perché ti sei appena scopata un'altra donna davanti ai miei occhi, bionda del cazzo." sussurrò al mio orecchio e mi eccitava quando mi puniva così.
"Dopo lo farai anche tu, tanto." dissi provocandola e mi diede un'altro colpo facendomi ridere e piangere allo stesso tempo, mi divertivo a provocarla.
Da sempre.
E doveva marchiarmi davanti a tutti, infatti mi aveva lasciato tantissimo il segno.
"Quanto la vuoi? Dimmi." disse poi guardando la rossa che ci fissava estasiate e misi la testa di lato, per guardarla negli occhi.
"Molto." sussurrò mordendosi le labbra e Zulema mi diede un piccolo bacio sulla mia schiena nuda, facendomi voltare.
La guardai bene in viso e l'attirai a me baciandola con tanta passione, mentre accarezzavo le sue spalle toniche.
"Ti amo, da morire." sussurrai con le lacrime agli occhi e misi la testa di lato dato che mi stava baciando il collo.
Ma si alzò.
"Anche io." disse marchiandomi il collo come suo solito e osservai la rossa che ci guardava con uno sguardo triste.
Strinsi la sua mano e l'attirai a me, la baciai mentre Zulema era attaccata al mio collo e gemetti per la potenza che emanavano queste due donne.
"Soddisfala rossa ma non dimenticare che è mia, fino alla mia morte." disse mia moglie lasciandomi un ultimo bacio e sussultai per le sue parole, solo ora mi accorsi che il suo telefono stava squillando e per il lavoro non dovevamo mai perdere nessuna chiamata.
Erano affari tanto tanto importanti.
"Vado, divertitevi." disse chinandosi verso la rossa e le accarezzò piano il viso lasciandole un bacio sull'angolo della bocca mentre io ero inerme in questo letto enorme con una donna nuda al mio fianco che mi guardava vogliosa.
Vogliosa di me.
"Torna dopo, Zule." mormorò Alicia afferrandole la mano e la mora annuì mentre mi regalava un ultimo sorriso.
Aveva capito anche lei che qualcosa non andava, letteralmente.
In stanza rimanemmo da sole e voltai la testa di lato verso di lei indicando le mie labbra, volevo che mi baciasse.
"Ciao." mi salutò lei aprendomi le gambe e si infilò in mezzo combaciando i nostri seni, ansimai velocemente mentre baciava il mio collo e affondai le unghie sulla sua schiena, lentamente.
"Hey." dissi facendomi scappare un gemito e strinsi i suoi capelli rossi saldamente in un pugno, avvicinandola al mio viso pronta e morderle le labbra.
"A quanto pare, sei tutta mia." disse giocherellando con l'elastico dei miei slip e risi, strusciandomi apposta sotto di lei.
"Penso che Zulema dopo si vendicherà, quindi preparati Ali." dissi stuzzicandola e alzò gli occhi al cielo, stringendo con entrambe le mani il mio seno facendomi sussultare.
"Non ho paura, sai?" disse dopo un po' portandosi i capelli all'indietro e questa donna era maledettamente bella.
E stronza, da morire.
"Devi essere terrorizzata ed io mi divertirò tanto nel vedervi." dissi alzandomi sui gomiti e le morsicai il labbro tirandoglielo lentamente.
"Cosa vorresti, da me?" mi domandò semplicemente e squadrai il suo corpo nudo che si incastrava molto bene con il mio, accarezzai le sue lentiggini e lei si accoccolò sulla mia mano lasciandomi un lungo bacio sul palmo.
"Semmai, cosa vuoi tu da me? Mi impegnerò affinché possa aiutarti. Nei tuoi occhi vedo sofferenza." dissi con un tono di voce calmo e Alicia sbuffò accoccolandosi nell'incavo del mio collo, capii che non voleva parlare e scese lentamente baciando ogni centimetro del mio corpo facendomi ansimare.
"Le domande dopo, giusto?" sussurrò sfidandomi e risi mentre baciava il mio punto sensibile tramite il tessuto dei miei slip molto lentamente, era precisa.
"Non sono l'unica eccitata qui." disse abbassandoli piano e passò la lingua lentamente facendomi gemere.
Ero estasiata.
"Mi sono eccitata non appena ti ho vista scendere quelle scale." dissi dicendole la verità e gemette nel sentirmi parlare in questo modo, spalancò le mie cosce leccandosi le labbra e la spinsi in mezzo sperando che mi accontentasse.
"Cosa hai pensato?" mi domandò graffiando la mia pelle liscia e notai una scia rossa, mi stava marchiando.
E Zulema l'avrebbe uccisa.
"Mi dai energia, mi hai fatta sentire per un'attimo alleggerita e ho pensato subito a quanto questo posto parli tanto di te, sei ricca di energie forti." dissi facendo spallucce e i suoi occhi verdi ebbero una scintilla, eccitata.
Alzai i fianchi e fece scivolare l'ultimo indumento che mi copriva, ero nuda sotto di lei e mi stava mangiando con gli occhi.
"Zulema è fortunata, tanto." disse semplicemente e l'attirai a me facendo scontrare le nostre labbra.
Ma dopo mezzo secondo il suo viso affondò tra le mie cosce e il tocco della sua lingua mi portò in paradiso.
Strinsi i suoi capelli morbidi arrotolandoli nel mio pugno e la spinsi, urlando con tutto il fiato che avevo in corpo.
Succhiava, leccava e mordeva con una passione unica creando il fuoco puro.
E venni, dritta sulla sua bocca.
"Alicia-" dissi urlando con le lacrime agli occhi dato che era entrata dentro di me e si stava muovendo, molto piano.
Di nuovo.
Aggiunse un secondo dito creando dei piccoli spasmi sul mio corpo e tremai, graffiandola con tantissima forza.
Si avvicinò al mio viso baciandomi e percepii il mio sapore nella sua lingua esperta che mi aveva regalato piacere per minuti interminabili che erano durati un secondo per me, e la volevo.
"Comunque, ti ho scelta anche io non appena i miei occhi si sono posati su di te, ma sei di un'altra donna." disse contro le mie labbra e sorrisi mentre gliele mordevo, gemendo molto forte.
"Stanotte sei mia, tutta quanta." dissi guardandola dritta negli occhi e mi strinse la gola abbastanza forte.
Mi tolse tutto il fiato che avevo in corpo e allacciai le cosce sulla sua vita, mentre godevo come se non ci fosse un domani.
Gemevo, ansimavo contro la sua bocca e percepii un sorriso da parte sua mentre mi portava sempre di più all'apice.
E infine venni una seconda volta mentre la rossa diminuiva i movimenti apposta
per vedere il mio volto provare piacere fino all'ultimo secondo.
Avevo la bocca spalancata e le mie gambe tremavano a dismisura, Alicia sorrise mordendosi le labbra nel vedermi e mi baciò a lungo con tanta forza.
"Come sei bella, mentre vieni sai?" disse sensualmente e sbuffai alzando gli occhi al cielo divertita, la strinsi a me accarezzandole la schiena e la porta si aprì mostrando la figura slanciata di mia moglie in tutto il suo splendore.
Ci guardò con la mascella contratta nel vedere la rossa infilata in modo impeccabile tra le mie gambe ma non appena le sorrisi si rilassò subito.
"Tutto bene, tesoro?" dissi invitandola a raggiungerci e mi raccontò velocemente dell'offerta che aveva accettato poco fa.
Alicia sgranò gli occhi e non pensava che fossimo delle donne così importanti che facevano affari di ogni tipo.
"Sentivo le tue urla da fuori, inutile dire che sono eccitata morire." disse sganciandosi i pantaloni e gemetti mentre squadravo il suo corpo mezzo nudo, portava solo i pantaloni a vita alta.
"Buono a sapersi." disse la rossa con tutti i capelli scompigliati e sorrisi accarezzandole il braccio piano.
Zulema la intimoriva e volevo che si sentisse al sicuro con noi, tutto qui.
"Vieni qui." sussurrò la mora a bassa voce e Alicia si girò verso al mio viso per cercare il consenso che le diedi subito.
Mi lasciò un ultimo bacio sulle labbra e andò dritta verso al diavolo, in persona.

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