CAPITOLO 14

2.2K 152 164
                                    

Stavolta scegliere a chi dedicare il capitolo è stata una dolorosa lotta con me stessa, poiché molte nuove persone hanno commentato.

Comunque, il capitolo è dedicato a Smoker33! Uaaaaaaa *sclero*

"Io so come si toglie? Ma scherzi?!?" Chiesi ma lui ormai era già uscito.

"Io so come si toglie eh?" Ridacchiai "non credo proprio." Il mio sguardo vagò per la stanza fino a posarsi su un camino. Ne avevo visti un paio nella mia -corta- vita però quello era davvero enorme. Completamente in pietra sembrava troneggiare sull'intera stanza.

Mi avvicinai incuriosita, all'interno c'era della cenere, segno che era stato utilizzato non troppo tempo fa.

Quasi tre giorni fa, quattro parole che mi lasciarono di stucco. Io sapevo che tre giorni prima quel camino era stato utilizzato. Ma perchè? Era forse un potere derivante dalla mia Abilità?

"Fico" constatai.

La legna era posizionata in ordine e tra i ciocchi c'erano quelli che riconobbi come aghi di pino e... carta da giornale? Molto umano.

Una voglia irrefrenabile di accenderlo si impossessò di me. "Oh no" mormorai, "sto diventando piromane."

Lasciai stare quei pensieri negativi e ironici che la mia mente contorta, o meglio la mia vocina ritardata, mi dicevano e accesi; con un semplice gesto della mano il focolare.

Pensavo di non avere più i poteri (temporaneamente) e che si fossero "riaccesi" era rilassante, in un certo senso.

Qualche secondo dopo la carta e gli aghi di pino si erano infiammati, il legno invece provava a resistermi. Con la mano fra le fiammelle che mi guizzavano intorno avvolgendomi la pelle, provai a incendiare il ciocco grande. Quello si disintegrò.

"Ma così non vale..." piagnucolai stringendo i pugni. Rimisi in ordine i ciocchi che erano crollati, dopotutto avevo incenerito la loro base.

"Quindi questa mia resistenza al calore non è scontata eh?" mormorai "gli altri dominatori del fuoco... Oh oh! Come nel film!" Scoppiai a ridere e poi tornai seria, ma non mi riuscii.

"Ufff... È così complicato. Io evoco al fuoco ma non per forza posso non scottarmi. Uh." Esclamai. "Oh."

Il fuoco stava riflettendo un'immagine, mi avvicinai. Era tutto sfuocato ma distinsi tre figure. Continuai a sporgermi fino a quando non mi sentii risucchiata da quelle fiamme invitanti.

Era tutto abbastanza scuro, era notte? La sveglia indicava le 3 del mattino. Chi erano i matti svegli a quell'ora?!

Anche se era buio e una piccola lampada era l'unica fonte di luce, riconobbi subito la stanza: era la mia camera da letto.

"Sono tornata" urlai di gioia. Mi girai, ricordandomi delle tre figure: Sean, Alaska e Miles. I tre però, sembravano non avermi notata. Erano seduti a terra, ciascuno in posizioni diverse e giocavano a carte, vicino alla lampada, c'era aria da funerale.

"Ehi ragazzi" li salutai con voce commossa, erano lì, dopo tanto tempo erano lì davanti a me.

Loro non si voltarono. "Ehi" alzai la voce con il timore che non mi avessero sentita e il terrore che non fossi lì davvero.

Io non ero lì. "Ragazzi..." mormorai lasciandomi crollare a terra, gattonai verso di loro. Alaska pescò svogliatamente una carta dal mazzo. "Oh Al" le accarezzai i capelli arruffati per le poche cure.

Lei rabbrividì, ero forse un fantasma? No, era lei che tremava a causa dei singhiozzi.

"No non no Al, sono qui sorella, sono qui" la vista si fece sfuocata e mi spaventai all'idea di andarmene. Volevo stare lì anche se mi faceva male. Miles accorse in suo aiuto e la resse per le spalle. Sean rimase in disparte, lui non provava gli stessi sentimenti, sapeva che stavo bene... Più o meno.

Squame di DragoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora