𝑺𝒆𝒊 𝒄𝒐𝒔ì 𝒃𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒅𝒊 𝒍𝒂 𝒑𝒂𝒛𝒊𝒆𝒏𝒛𝒂.

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Io e Caitlyn eravamo ancora a giro per la città cercando informazioni per la nostra 'nuova missione'.
Essendo sincera, non avevo nemmeno ben capito cosa fosse quello che stavamo cercando, avevo accettato solo perché c'era lei e a sua volta Cait non sprecò troppo tempo a spiegarmi bene cosa dovevamo fare, o forse non l'avevo ascoltata perché avevo la testa altrove.
Colpa mia per questa volta... o colpa sua che aveva la voce così bella e mi portava a immaginarla in qualsiasi modo.
Ogni tanto mentre era intenta a controllare mappe, fogli, documenti o quel che fossero, mi divertivo a farle perdere la concentrazione con qualche battuta... e lei perdeva così tanto facilmente la pazienza che mi faceva impazzire.

« Mhh.. Stavo pensando... »

Lei sospirò scocciata ed abbassò di poco i fogli che teneva in mano, probabilmente aveva già capito che volevo darle fastidio e mi rispose un po' come si risponde ad un bambino al quale si vuol dare un contentino per farlo star calmo.

« Cosa...? »

« Se tu avessi un gusto... Saresti sicuramente un gustoso cupcake ai mirtilli. »

Voltò gli occhi al cielo senza calcolarmi a quell'affermazione e cercò di tornare a leggere provando ad ignorarmi per non perdere il filo della sua ricerca.
Mi avvicinai un po' davanti a lei e tirando giù con la mano i fogli mi sporsi sul suo volto
« Che ne dici, posso assaggiare se sai davvero di cupcake ai mirtilli? »

Notai un suo piccolo sorrisetto, penso di averla fatta finalmente rilassare un po' e ridere, ma lo nascose subito tirandomi i fogli i faccia scherzosamente, senza farmi male.
Adoravo quando faceva così...

« Se hai fame la prossima volta ti porti uno snack, andiamo. »

E così la mia bella fanciulla fuggitiva ritrovò la via da seguire e tornò al suo lavoro.
Io mi limitai a lasciarmi sfuggire una risatina e seguirla, sperando che fosse davvero arrivata ad una conclusione su questo caso.
Dopo un po' però, cominciai a guardarmi intorno per trovare qualcosa che potesse tornare utile a Cait, ma senza trovare niente di interessante già da svariati minuti.
Ormai giravamo, secondo me, a vuoto da qualche minuto ma lei si rifiutava di ammettere che si era persa, o che semplicemente non sapeva dove andare.

« Pasticcino, se proprio non sai dove andare potremmo sempre andare a casa tua, che ne dici?
Hai un bel letto...
Mi andrebbe di testare quanto resiste. »

« Quanto resiste prima di tirartelo in testa? »

« Non era proprio quello che intendevo, e poi non credo tu ci riesca con quelle braccia fini »

Mi sporsi verso di lei mentre continuavamo a camminare con un sorrisetto un po' provocatorio, lo ammetto, lo facevo di proposito per farla arrabbiare.
Le presi poi un braccio lasciando un bacio su quest'ultimo, quasi come per farle notare quanto fosse piccolo.

« A me non serve un paio di bei muscoli per farti fuori. »

« Tu pensi che io abbia dei bei muscoli? Oh bhe quindi li hai guardati...
Ma senti tu, questo è il lato segreto della rigida e lavoratrice Caitlyn allora.
Ha un vero e proprio fetish per i muscoli sulle ragazze. »

« Oh ti prego, non mi interessano di certo quelli- »

« Ah no?
Allora cosa guardi in una donna pasticcino? »

Mi misi davanti a lei bloccandole il passaggio, così che fosse costretta a guardarmi mentre le pronunciavo quelle parole.
Avevo una voglia matta di vedere quel bel faccino arrossire.
Ed infatti notai subito la sua espressione che da corrucciata ed arrabbiata si trasformò pian piano nel volto di una persona che colta sul fatto non sapeva più cosa dire.
Sbattè le palpebre più volte e penso stesse pensando a cosa rispondere prima di mettermi una mano in faccia per spingermi via e ribadire un seccato « Pensa a lavorare piuttosto che a queste stupidaggini!»

Adoravo quando borbottava in quel modo, voleva sembrare seria e minacciosa ma io la trovavo solo adorabile e sempre più interessante.

« Che è successo pasticcino al mirtillo? Ti hanno messo della salsa di fragole sulle guance? Perché sei tutta rossa. »

« Non sto arrossendo! »

« Ah no?~
E poi, per me non è una stupidaggine sapere cosa ti piace...
Quindi? Non mi rispondi? »

Lei aveva già ripreso a camminare quasi come per superarmi e mettersi alle spalle quell'argomento, o probabilmente per non farmi vedere come fosse diventata un peperone sul viso.
Ma a quell'ultima mia insistenza si fermò e si voltò verso di me, puntandomi un dito sul petto come per farmi indietreggiare.

« Sai cosa non mi piace? Non mi piace chi già da giovane è una pregiudicata con la fedina penale sporca! »

« Ah ma davvero? Ed io che pensavo fosse la cosa che più ti eccitasse, principessina... »

Presi la sua mano e la trascinai davanti al mio viso, racchiudendo il suo dito fra le mie labbra, rimanendo a fissarla negli occhi per catturare qualsiasi sua più piccola esitazione.
Ed eccola lì, lo faceva ogni volta che si imbarazzava e non voleva darlo a vedere.. Per mezzo secondo spalancava gli occhi e subito dopo crucciava lo sguardo come per sgridarmi.
Tenendo sempre la sua mano la tirai verso di me, stette per inciampare ma fu salvata dal mio petto al quale si appoggiò.
Continuai a stuzzicarla, avvicinandomi al suo volto pericolosamente, sfiorai la punta del suo naso e con un fil di voce le sussurrai quelle parole sulle labbra
« Ti prego fai ancora quello sguardo...
Sei talmente sexy pasticcino. »

Mi aspettavo uno dei suoi soliti "smettila di perdere tempo" o "concentriamoci sul lavoro" ma quel che fece mi stupì del tutto.
Cait poggiò una mano sul mio collo e poi sul mio viso, attirandomi verso di lei.
In quei pochi secondi così lenti ma veloci allo stesso tempo mi prese e mi baciò, ero stata colta completamente alla sprovvista e socchiusi gli occhi di istinto per godermi quel momento.
Le nostre labbra si unirono in un caldo scambio di attenzioni, e le mie mani la strinsero sempre più forte a me, facendo bruciare entrambi i nostri corpi in quella strada così fredda e gelida.

Cait si distaccò dopo poco e credo di essermi sentita per la prima volta io quella spiazzata e senza parole.
Incrociai il suo sguardo quasi spersa ed i suoi occhi appena schiusi dopo quel bacio erano a dir poco... stupendi.

« Adesso fa la brava e seguimi.
Prima finiamo questo lavoro e prima torniamo a casa. »
Aveva una voce così dolce nel pronunciare quelle parole...

« Wow...
Ai suoi comandi allora, sceriffo sexy... »

Lei scosse di poco la testa con un sorrisetto appena accennato ed adorabile sul volto, mi prese per la mano e ricominciammo a camminare insieme.
Io in fine mi accostai a lei, le lasciai un semplice bacio sulla guancia e le sussurrai
« Non vedo l'ora di tornare a casa insieme, allora... »

{D}

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