Recensione di Fata Ignorante per "Rifiorisci dalle tue ceneri"

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Ciao, flowerising, eccomi a te.

La mia recensione esce prima del solito, perché è il giorno della Befana, e si sa, Fata Ignorante è pure un po' Befana, nel cuore. Ma una Befana che oggi ha, sulle spalle, un sacco con poco carbone!

Nella copertina, da cui parto, il font sfumato scelto per il titolo è splendido, meno quello del tuo nome autore. La foto è molto cupa, drammatica, la ragazza è infagottata con un giaccone e ha il viso e i capelli in ombra, oscurati. Ipotizzo che l'hai usata per dare il senso della drammaticità della storia e dei problemi della protagonista. Tuttavia, la tua è anche una storia rosa, di una coppia che si innamora e (presumo/spero) si darà forza a vicenda nel proseguo dei capitoli che non ho ancora letto (ma li leggerò...). L'immagine che hai scelto, però, non esprime nulla di tale  parte dell'opera; soffermandosi sulla cover non si ha la sensazione di leggere un racconto d'amore. Potresti cercare un grafico che ti aiuti a rendere meglio, a iniziare proprio dalla copertina, il contenuto globale della storia.

Il pitch, invece, è un disastro. Se avessi dovuto giudicare la tua storia sul minimo per essere ammessa al servizio di recensioni non ti avrei preso (e meno male che ho letto il primo capitolo per decidere, che è tutt'altro! Non spaventarti, eh!). Non so se ti fai betare, ma casomai fosse, va fatto betare pure il pitch che devi rendere perfetto, stilisticamente e nel contenuto.

L'impatto visivo è di frasi attaccate le une alle altre, vanno separate e devi andare a capo; ci sono due errori/orrori importanti, ovvero a pieno, che quando è utilizzato come avverbio va scritto appieno e sono ciò che gli accomuna in cui la forma corretta è: sono ciò che li accomuna. Nelle prime tre righe c'è la parola vita ripetuta tre volte, va sostituita con un sinonimo.

Apprezzo moltissimo l'introduzione sul tema del plagio. Anche per il mio curriculum legale tengo a sottolineare – ed è un punto evidenziato dai servizi che se ne interessano e dagli autori copiati - che il plagio è un reato perseguibile per legge e che, per le autorità, è semplice scoprire chi si nasconda dietro un nome utente. Consiglio a chi non ha idee proprie, di limitarsi a leggere.

Sulla grammatica ho poco da riferire, ti fornisco di seguito dei piccoli consigli (è il motivo per cui ti sei iscritta al servizio) ma nel complesso è buona!

Quel, quello, quella, aggettivi dimostrativi sono troppo usati; nel primo capitolo ne ho contati dieci, anche nella stessa frase. Li eliminerei o sistemerei.

Editorialmente è sbagliato scrivere "della Manfredini", si usa gergalmente e dialettalmente, va messo solo il cognome, pure se sembra strano. Quindi o scrivi di Manfredini oppure della (minuscolo) professoressa Manfredini.

Nel discorso diretto, dopo le virgolette, non si mette mai la lettera maiuscola.

Inoltre, perciò, ecc. intesi come combinazione introduttiva si separano sempre con una virgola, indipendentemente dalla posizione nella frase.

Alcune espressioni sono confidenziali, non troppo corrette o quantomeno non eleganti. Esempio. Anche io le indosso spesso le converse per andare a scuola, devi essere meno gergale: Anch'io indosso spesso le converse per andare a scuola.

Ho notato alcune ripetizioni (disagio/senso di disagio) che potresti sostituire con sinonimi.

Alla punteggiatura manca qualche virgola per segnalare momenti di pausa, molte nei vocativi. Mi rifaccio al suggerimento di Fata Anguana: prova a leggere ad alta voce prima di pubblicare, e inserisci la punteggiatura "sentendo" dove ti fermi, mentre lo fai.

Non ho trovato refusi, errori di battitura, spazi, d eufonica mal utilizzata. Ottimo!

Il lessico è ampio, curato, adatto all'età dei tuoi personaggi, giovane e diretto ma non volgare; mi piace come usi gli aggettivi e quelli che hai inserito, numerosi e calzanti, e alcune espressioni sono splendide, ad esempio: Sperai che la mia voce calma potesse posarsi con delicatezza sul suo nervosismo ecc.

Il personaggio di Clizia non compare nel primo capitolo; quando entra in gioco devi spiegare chi è, il lettore non deve intuirlo dal titolo del capitolo. Vale per ogni personaggio che fai entrare in scena.

Mi è piaciuta molto la caratterizzazione dei genitori, il loro atteggiamento completamente diverso quando Adele va in discoteca.

Il comportamento di Clizia, di cui avevamo parlato in privato e che mi avevi segnalato, certamente è meschino, una forma terribile di crudeltà mentale e soggiogamento verso un'amica più debole e problematica. Ho letto volentieri anche tale parte, perché non c'è una volontà autoriale di esaltazione del suo modo di fare o un'incitazione diretta o subliminale a tenere certi atteggiamenti.

Purtroppo Clizia è una personalità che si riscontra anche nella vita di tutti i giorni, una migliore amica non amica davvero ma tutt'altro, un demonio egocentrico e pieno di sé, che vive del nulla, di rossetti e stupidità, che denigra gli altri che dovrebbe proteggere alla luce delle loro fragilità (probabilmente migliori di lei) per cattiveria e insicurezza, una ragazza di una meschinità becera. L'abilità di un'autrice sta anche nel dipingere i personaggi negativi, nel farceli detestare. Se accade, vuol dire che è stata brava ed è il tuo caso. Quando Clizia si esprime nei confronti di Adele nella battuta delle occhiaie dovute ai dieci anni di mancato sonno, ho avuto un istinto omicida.

La tua descrizione dei personaggi, soprattutto la parte intimistica, è ottima, l'immedesimazione in Adele (come si fa a non amarla?) è forte, sana, e un simile effetto non scaturisce solo perché scrivi in prima persona; è questione di stile e di approccio alla scrittura, centrato. È un po' meno curata la descrizione dell'ambiente in cui si muovono i personaggi, potresti provare ad arricchirla di più.

Sul tema che hai scelto, ti riporto una riflessione, personalissima. Quando ti sei candidata e ho letto che il tuo libro era incentrato sui disturbi alimentari e l'amore tra due adolescenti con un bagaglio pieno di dolore ho avuto delle perplessità. Perché sulla piattaforma di Wattpad ci sono tante storie simili; alcune (poche) molto interessanti, mi è capitato di imbattermici. Il tema dei disturbi alimentari negli adolescenti, tuttavia, al di là di essere gettonato, a mio avviso non lo è mai davvero abbastanza. I disturbi alimentari, depressione e suicidi sono fra le prime cause di morte fra gli adolescenti. Per cui, complimenti per una scelta che tu non hai reso affatto un cliché ma che hai saputo gestire a meraviglia, per ciò che ho letto. Sono certa che lo farai pure nel proseguo.

Il mio solo consiglio a tutto tondo, su argomenti trattati anche da altri autori, in via generale, è semplice: cerca di rendere sempre unico il tuo lavoro, di discostarti da chi ha usato stessi temi prima di te, di metterci un po' di più, un po' di meglio, permettimi, pure se suona male; per tale aspetto, può essere utile leggere chi ha scritto di soggetti analoghi, per scartare gli spunti altrui che magari sono venuti in mente pure a te e dedicarti esclusivamente alla tua strada narrativa.

Ultima e sincera considerazione. Il servizio di recensioni è stato creato da noi Fate con lo scopo di aiutare autori e autrici nel loro lavoro, e con la speranza di scoprire delle storie di nicchia da leggere e recensire, dato il nostro amore per la lettura e la scrittura, indipendentemente da stelline e letture che non decretano certo la qualità o il valore della storia stessa. Nella mia biografia ho scritto che speravo di leggere qualcosa che mi emozionasse e con te è stato così. Tanto!

Studiando (e non bisogna mai smettere, in nessun campo, figurarsi nella scrittura, le cui regole stilistiche di una lingua difficile come la nostra sono in continua evoluzione), si può migliorare la grammatica, o ampliare il lessico; per la punteggiatura, se si vorrà pubblicare in un futuro, ci sarà un revisore di bozze che inserirà le virgole al posto giusto. L'emozione, che è soggettiva e personale, la dà lo stile, unito al talento, all'x factor, per usare un termine che va tanto di moda citare. E non si può imparare a dare emozioni, né si può insegnare: o si sa farlo o non si sa farlo. E tu sei eccellente, per tale aspetto.

La storia che hai scritto prende, ti conquista fin dai primi capoversi; sono andata più avanti dei quattro capitoli da leggere per la recensione e, credimi, non mi fermerò.

Per cui, in un sola parola... complimenti! Buona Befana!

IL SOGNO NEL CASSETTO Servizio di Recensioni di Le Fate della NotteWhere stories live. Discover now