acqua

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(ricordo che in questa storia la tribù dell'acqua del sud è più importante, quindi l'ambiente è un po' diverso da come è nel cartone)

Sokka stava aspettando seduto nel porto della sua tribù osservando la nave grigia che si avvicinava piano alla cosata, ormai sarebbe arrivata nel giro di una ventina di minuti. Era un po' una scocciatura: sua sorella era appena tornata dal suo ultimo viaggio alla tribù dell'acqua del nord, dove era andata per allenarsi nelle sue cose magiche da Avatar, e lui non poteva neanche stare con lei e godersi la sua presenza dopo mesi e mesi di lontananza il tutto perchè era estate ed era il momento in cui il suo promesso sposo doveva venire in visita per conoscere la sua tribù. Insomma, va bene che Zuko non si era rivelato così male, dopo il primo giorno, in cui forse e dico forse era stato lui ad essere troppo aggressivo, si era dimostrato relativamente gentile, gli aveva procurato un insegnate di scherma e dei vestiti leggeri e comodi, gli aveva mostrato le papere-tartaruga che erano molto carine, gli aveva presentato suo zio e un po' di altre persone notevoli e aveva perfino provato a preparargli un te, fallendo miseramente, ma comunque la compagnia di Katara restava preferibile!

La nave della nazione del fuoco si fermò e venne calata l'ampia passerella metallica per far scendere il suo promesso, rigorosamente solo. Sokka notò subito che gli strati di vestiti indossati dal corvino rasentavano l'assurdo, ma di certo degli abiti cuciti in un luogo dove si moriva dal caldo non sarebbero mai riusciti a proteggere qualcuno dal freddo del polo, infatti appena il principe mise piede a terra rabbrividì violentemente a causa del gelo.

-Benvenuto principe Zuko!

Gli venne in contro con un sorriso, parzialmente sincero e si affrettò ad avvolgerlo con la seconda pelliccia che si era appositamente portato dietro e che lo coprì fino ai piedi

-Con questa dovresti stare meglio

Il principino gli sorrise e sembrò illuminarsi di colpo vedendolo, anche se, probabilmente era più felice per la pelliccia calda che per la sua presenza

-Sokka, è un piacere rivederti

-Il piacere è mio, vieni ti faccio fare un giro della città, qua non abbiamo certo visite turistiche come da voi, ma io sono fra i più informati riguardo tutto quello che c'è da sapere sulla tribù dell'acqua del sud, vedrai che passerai una settimana piacevole, a proposito come è andato il viaggio?

-Bene

-Ne sono felice, vieni allora

Si incamminarono lungo le strade fatte di ghiaccio, che dal porto conducevano verso l'interno della città, mentre il figlio del capotribù parlava di questo o di quell'edificio e gli presentava tutte le persone che incrociavano, dalla moglie del pescivendolo, al maestro del dominio dell'acqua, al capo delle guardie, al figlio più piccolo dell'insegnante che aveva avuto da piccolo. Sapeva di parlare parecchio, ma anche durante il loro precedente incontro l'altro non aveva mai dato segno di essere infastidito da questo. Dopo un oretta abbondante di tour, si fermò davanti ad una torre che svettava per altezza su tutti gli edifici

-Hai freddo?

-Un po' a dire il vero

-Allora facciamo le scale che così ci scaldiamo!

Lo portò dentro all'enorme torre conducendolo sempre più su lungo una ripida scala a chiocciola, rigorosamente di ghiaccio, come il resto dell'edifico

-Questo è in assoluto il mio posto preferito, quando ero piccolo venivo sempre qua fingendo si essere un soldato, è la torre d'avvistamento, nonché l'edificio più alto di tutta la città.

Arrivarono in cima entrambi col fiatone, uscendo all'aperto in un ambiente circolare non troppo ampio delineato da una ringhiera e completamente vuoto

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