🎅🏼|I THINK SHE'LL HAVE FUN IN OUR CHRISTMAS SWEATERS

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"Serve che lo dica?" chiede, come per tastare il terreno.

Daniel stringe le labbra, mordicchiandole dall'interno, mortalmente serio.

"Sì."

Max alza gli occhi al cielo. Quando parla di nuovo, ha l'aria di un professore che tenta di spiegare l'ovvio ad un suo alunno non particolarmente sveglio. Se fosse qualcun altro, si offenderebbe, ma è Daniel- e Daniel non si offende mai per nulla.

troppo" dice Max, ed ora è il suo turno di alzare gli occhi al cielo. Così, l'altro prosegue con il suo consiglio richiesto-ma-assolutamente-irrilevante, per circostanziare.

"Candele, Champagne, la macchina per la neve, mazzi di vischio ovunque, i maglioni coordinati, la cena da Cécile" elenca, indicando a destra e sinistra. "È troppo. È solo Natale, uno come altri cinquanta che passerete insieme, uno uguale all'altro. Qui hai preparato un set up da proposta di matrimonio e- Dio, Dan, non le vuoi chiedere di sposarti,vero?"

Dan ripensa alla scatolina quadrata nascosta nell'armadio, in mezzo allo scomparto coi suoi vecchi vestiti dei tempi della Red Bull, con dentro l'anello che aveva comprato un mese dopo che avevano iniziato ad uscire insieme. Ai tempi era stato sul punto di inginocchiarsi più di una volta –nonostante fosse stupidamente giovane e nessuno dei suoi amici pensasse che fosse una buona idea- ma era da un po' che non considerava concretamente l'idea di farle la proposta.

C'è una breve pausa di silenzio in cui strofina le mani l'una contro l'altra, come se stesse soppesando la decisione. Poi cammina a passi lenti e decisi verso di lui, senza aggiungere altro.

"Max, amico mio, tu sei un genio" dichiara, afferrandolo per le spalle. Riesce a sentire la tensione nei muscoli del collo e a vedere il pomo d'Adamo fare su e giù, ma quello che più lo diverte l'espressione di assoluto terrore che gli si dipinge sul viso. "Gran bell'idea, ma comunque...no."

Max gli assesta un pugno nello stomaco.

"Molto divertente." Borbotta –come se fosse tutto fuorché divertente- e sguscia via dalla sua presa, scrollandosi di dosso le mani di Daniel con decisione, facendolo ripensare a quanto era secco la prima volta che lo ha incontrato, tutto zigomi e ginocchia, e a come è adesso. Uomo. "E comunque" aggiunge, serio "non cambia il mio pensiero. È troppo, sembra che tu debba farti perdonare qualcosa."

E Daniel pensa a quanto è ingenuo, il suo amico Max. E a quanto corta sia la sua memoria.

Non direbbe così, se si ricordasse di quel weekend a Venezia nel bel mezzo della stagione –della Gondola affittata per tutta la notte solo per girare fra i canali nell'abbraccio del cielo stellato- o di quella volta che sono saltati su un jet e si sono trovati senza il minimo preavviso sulle spiagge di Tenerife, o del collier di diamanti a 2.7 carati che le aveva fatto recapitare quando non era riuscito a tornare in tempo per il suo ventisettesimo compleanno.

Si liscia la felpa sul petto, sorridendo. Pomposo e fiero di sé.

"Stai parlando con Daniel Ricciardo, innamorato dell'amore. E questo sarà il Natale più indimenticabile della sua vita, almeno fino al prossimo, in cui stai certo che supererò tutte le sue aspettative."

Max fa schioccare la lingua contro il palato. Non sembra convinto.

"Come no"

Poi, con una scusa, si congeda. L'aereo da Londra non arriverà prima delle otto, quindi sa che non sta andando a Nizza a prendere lei, e non crede nemmeno che si stia scapicollando per recuperare un regalo last-minute. Se conosce Max almeno un po', sa che è tutto pronto da molto molto tempo. Minimale, probabilmente con un gran significato e un budget stellare.

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