Capitolo 5

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Stavo per andare via quando mi sento chiamare
"Ale aspetta!" Mi giro e mi trovo Kai davanti
"Ehi Kai, dimmi"
"Ma... Hai qualcosa da fare adesso?" Mi sta invitando ad un appuntamento? No, non può essere ci conosciamo solo da 2 giorni
"No, sono libera perché?"
"Ti va se ti porto in un posto?" Ok... Sì mi sta invitando ad uscire
"Si certo" detto ciò sorride e mi prende per mano: guardo le nostre mani e sorrido anche io. Ci avviamo verso la sua macchina e partiamo, c'è molta tensione ma cerco di spezzare il ghiacciaio
"Dove mi porti?"
"Non posso dirtelo. È una sorpresa"
"No dai, non puoi farmi questo. Io odio le sorprese"
si decisamente, ho brutti ricordi e stare sotto pressione mi mette ansia e poi magari mi faccio mille fantasie sul nulla
"Non te lo dirò comunque, lo vedrai quando arriveremo"
"E quanto ci manca?"
"Ma non ti stanchi a fare domande?" "No, sono una ragazza molto curiosa" dico facendo un sorrisino da bambina, ; lui gira lo sguardo verso di me per un secondo e sorride anche lui scuotendo la testa come segno di negazione.
Dopo qualche minuto arriviamo in un piazzale recintato con un edificio simile ad una baita; scendiamo e lui mi riprende per mano, lo sguardo ricade sulle nostre dita intrecciate: mi devo ancora abituare a tutto ciò se avrà un continuo. Entriamo nell'edificio e mi rendo conto di dove mi ha portato: in una pista da pattinaggio. Mi giro verso Kai cercando qualcosa per 'salvarmi' da questa situazione ma lui ricambia lo sguardo ridendo ' sisi ridi finché non dovrai sopportarmi per non cadere'; prendiamo i pattini, io un 38 che mi rendo conto che mi sta un po' grande, lui un 43 che gli va giusto; il primo ad entrare in pista è lui che si fa un giro in 3 secondi e ritorna davanti a me e  io, in tutto ciò,  stavo ancora cercando di allacciare i pattini, lo sento ridere e poi si avvicina, si mette in ginocchio come se non avesse i pattini e me li allaccia
"Principessa mi concede l'onore di pattinare con me?"
aggiunge quando si è rimesso in piedi e mi porge la mano
"Con molto piacere se solo sapessi come funzionano"
dico sorridendo un po' imbarazzata, lo vedo spalancare gli occhi per un secondo e poi comincia a ridere di gusto facendo girare alcune persone che pattinano; dopo qualche minuto mi guarda e mi dice
"Come fai a non saper pattinare" "Semplice, non mi ci hanno mai portato ed io non ho mai imparato" dico alzando le spalle
"Che onore che mi è stato concesso allora"
"Eh si, pure l'onore di vedere come mi romperò qualche arto ti è stato concesso"
e ci mettiamo a ridere. Dopo qualche secondo a convincermi mi prende per mano e mi aiuta ad alzarmi, cosa che mi risulta abbastanza difficile, poi mi fa vedere come si va avanti e mi aiuta a fare qualche passettino: devo dire che non è molto difficile e poi con un insegnante così quando mi ricapita, devo dire che non è facile rimanere concentrati soprattutto quando ci sono i contatti visivi, dove i suoi occhi mi rapiscono completamente. Dopo 5 minuti ero diventata modestamente brava e per un momento di distrazione di Kai sono passata davanti; e proprio mentre stavo continuando a vantarmi di come fossi diventata brava, inciampo portando tutto il peso all'indietro e chiudendo gli occhi per istinto, ma il mio fondoschiena non toccò mai il terreno perché Kai mi prese per i fianchi e mi avvicinó a lui: eravamo patricamente attaccati; sentivo il suo respiro sul collo e non riuscivo più a reggere questa situazione da una parte imbarazzante.
"Cosa stavi dicendo sul fatto di essere brava? No sai non stavo sentendo" dice ridendo e scherzando sulla mia poca atleticitá
"Sisi ridi che intanto ti sto ancora avanti"
dico ridendo e non pensando al contatto che c'è appena stato e che mi ha un po' destabilizzato, poi  riprendemmo a pattinare e scherzare.

𝘍𝘪𝘯𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘧𝘢𝘷𝘰𝘭𝘢 Where stories live. Discover now