Soggetto V94

Strano

《Questo messaggio è stato eliminato》.
Cesare non elimina mai messaggi su WhasApp, è strano.
Che si sia pentito di ciò che aveva scritto?
Che abbia scritto qualcosa di importante che non potevo leggere?
No.
Si sarà semplicemente sbagliato.
Mi alzo.
Lascio Beatrice a dormire nel letto e mi avvio in cucina.
Mi faccio un caffè.
Lo guardo.
Ci penso.
Lo butto.
Bea ha ragione, devo berne di meno.
Non ho fame, ripenso ancora al corpo di lei senza vita
Se mangiassi, probabilmente, rimetterei.
Ancora quella sensazione addosso.
Qualcuno mi osserva.
Sono sicuro.
Non sono pazzo.
Non sono pazzo.
Fingo di andare in bagno e aspetto che mi venga dietro.
Aspetto.
Aspetto.
Non succede nulla.
Quando credevo di aver perso le speranze, sento dei passi.
Il rumore si fa sempre più intenso.
Si avvicina.
Fatti vedere, fai vedere chi sei.
Sempre più forte, sempre più vicino.
*Tump*. *Tump*.
È qui, è dietro la porta, lo so.
Faccio un passo in avanti.
Ne faccio un altro.
Deglutisco e prendo coraggio.
Il telefono vibra.
I passi si allontanano fino a sparire.
Leggo il nome sul display.
Tonno.
"Pronto, Tone"
"Nels, ma ti sei perso stamattina? Manchi solo tu"
"Scusa, ho avuto dei problemi, arrivo subito"
"Ok, sbrigati"
Riaggancio.
Devo tornare alla realtà, sono solo stanco e stressato.
Solo stanco e stressato.
Ovvio, è cosi.
Cerco di non pensarci e mi avvio allo studio, oggi c'è molto lavoro da fare, mi aiuterà a distrarmi da questa assurda situazione.
Chiudo la porta alle mie spalle.
Perché sento questa malinconia?
•••
Con quasi un'ora di ritardo, varco la soglia dello studio, appendo la giacca vicino la porta e mi preparo alla tirata d'orecchie di Tonno.
"Regaz sono arrivato, scusate il ritardo"
Silenzio.
Mi guardo intorno, non vedo nessuno.
Se ne sono andati a causa del mio ritardo?
No, non potrebbero mai.
"Raga non sono in vena di scherzi, venite fuori e facciamola finita"
Silenzio.
Mi sto spazientendo.
Mi affaccio verso la cucina, cos'è quella cosa sul bancone?
Mi avvicino, guardo meglio, è un portadocumenti.
Pff, Cesare si sarà scordato di metterlo a posto come al solito, ci penso io.
Lo prendo e mi avvio verso la libreria, ma mi cade l'occhio sul lato del fascicolo.
《Soggetto V94》
Ma che vuol dire? Questi non sono documenti del canale.
Provo ad aprirlo e a leggere qualcosa, magari riuscirò a capire di cosa si tratta.
《Aspetto e comportamento spontanei. Arrivò piangendo, si rifiutò di entrare nel reparto, fece a stento il bagno, non mangiò. Alterna stati di ansia a risate isteriche, è solito a digrignare i denti e ad invocare il nome di qualcuno. Nome invocato incomprensibile. In cura sotto i seguenti medici...》
"Nels era ora!"
Sobbalzo portandomi una mano al petto.
Sospiro.
"Cesare mi hai fatto prendere un colpo! Ma dove eravate? Vi ho chiamati più volte ma non rispondevate"
"Stavamo allestendo il set e non ti abbiamo sentito"
Guarda il portadocumenti e poi me.
"Che stai facendo?"
"Ho trovato questo in cucina, ma non è roba del canale, stavo cercando di capire cosa fosse"
"Roba mia tranquillo, dai pure a me"
Glielo passo.
"Cos'è?"
"Niente di che, documenti vari"
Cos'è questa atmosfera tesa?
"Ah Cesare"
Lo fermo e lui si volta.
"Stamattina ho visto che mi hai scritto ma hai cancellato il messaggio, tutto ok?"
Lo vedo strano, forse non si aspettava che glielo chiedessi.
"Si, è che avevo sbagliato chat, volevo mandarlo a Sofia"
"Ah va bene, ho capito, tranquillo"
Mi sorride e si allontana col portadocumenti.
Ci penso.
Ci ripenso.
Perché Cesare mi ha detto una bugia?
Ho incontrato Sofia ieri e mi ha detto che stanotte avrebbe dormito da Cesare, che senso avrebbe mandarle un messaggio stando nella stessa casa?
Mi ha mentito.
Ma per quale motivo?
Sono confuso.
Cos'era quella cosa che ho letto?
Non vorrei sbagliarmi, ma aveva tutta l'aria di essere la cartella clinica...di un malato di mente?
Ma Cesare ha detto che è sua.
Cesare? Un malato mentale?
No.
È il mio migliore amico, me ne sarei accorto se avesse avuto qualcosa che non va, no?
Giusto...?
Allora a chi si riferivano le cose scritte lì sopra?
Qualcosa non quadra.
Qualcosa non va.
È tutto troppo strano.
Decido di non dirgli niente.
Devo assolutamente parlare con Tonno.