Una nostalgia per un luogo perduto – o una persona – dove non si può più fare ritorno
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(Padre Paul Hill) •••
Ha perso il conto dei giorni che ha passato lontano da Crockett Island e, l'unico pensiero che gli balena nella testa, mentre quella barca quasi raggiunge la riva, è che ha dentro al cuore una bomba ad orologeria pronta ad esplodere e che non sa quando succederà. Potrebbe essere ora, come mai, come tra poco o alla fine. John – no, non è più questo il suo nome; adesso è Paul, l'apostolo dei gentili, il missionario del Vangelo, colui che aveva avuto il compito di annunciare la morte e la rinascita di Gesù. E non era successo proprio lo stesso, a lui? Forse Paul non era il nome giusto, ma qualcosa dentro – forse Dio – gli aveva detto che non doveva dubitare e così, John, aveva deciso di non voltarsi mai indietro, e abbracciare quella nuova vita, sebbene stesse tornando esattamente nel luogo dove aveva passato gli ultimi settant'anni, se non di più, con una nuova identità, un nuovo nome e una nuova missione.
Un baule di legno trascinato a forza da Gerusalemme, dove aveva lasciato la ragione e il suo vecchio sé, custodito gelosamente accanto a lui, sulla prua della nave, in attesa di toccare terra e conoscere – tornare di nuovo nella sua casa, nella sua chiesa. Non vedeva gli abitanti di Crockett da molto e, forse, la sua demenza senile non gli aveva dato modo di riconoscerli nemmeno più, prima del pellegrinaggio quasi imposto dalla curia locale. Da Bev? Era stata lei a insistere tanto? John ha questo ricordo vago: si poggia una mano sulla fronte, cercando di ricordare e, allo stesso tempo, di non tornare a inquinare la mente di quei pensieri antichi, appartenuti ad un uomo diverso.
Non li conosce, non sa chi sono, dovrà presentarsi di nuovo.
«Sono padre Paul Hill, sostituisco per un po' Monsignor Pruitt, siccome è malato», si ripete a bassa voce. Stringe tra le dita un rosario. Una mano ben salda alla maniglia del baule, che per un attimo scricchiola. Forse è il legno troppo vecchio, forse è l'angelo che è stanco di limitare la sua grandezza ad uno spazio così piccolo.
«Pazienta, messaggero del Padre. Pazienta», sorride Paul, ma sente ancora dentro quella sensazione di autodistruzione e di paura, la stessa che ha provato quando quell'essere divino si è mostrato ai suoi occhi.
Paul. Paul. Paul. Paul. È questo il suo nome, e l'angelo è il solo motivo per il quale è tornato su quell'isola. È un uomo nuovo, con più fede, più consapevolezza, più amore da dare. Non si guarderà indietro, Monsignor Pruitt è morto in quella grotta e non tornerà mai più.
Quella vita fa parte di un altro tempo.
Si alza in piedi, quando ormai la nave tocca terra. Un uomo che non ha mai visto si avvicina: ha una barba rossa e un cappello da pescatore. Sarà il figlio di qualcuno che conosce e che ora è cresciuto troppo per ricordarlo.
Gli sorride. «Lo so che non sono esattamente chi stavate aspettando. Mi chiamo Paul Hill, e sostituirò Monsignor Pruitt per un po'. Spero non vi dispiaccia.»
Farà di tutto purché nessuno resti deluso dai grandi piani che ha per quell'isola. Li salverà, è la sua sola missione, e poi il settimo giorno riposerà, proprio come Dio ha fatto quando ha creato quel mondo meraviglioso su cui ha di nuovo messo piede.
Non è di nuovo a casa, è appena arrivato in una nuova.
Si sente come un bambino che scopre il mondo intero, e vorrebbe poter sentire quella sensazione addosso per sempre.
Questa città si affaccerà quando ci vedrà giungere, mio Angelo, e si inchinerà a noi.
Fine
[Questa Shot partecipa alla Maritombola 12 indetta da Lande di Fandom con il Prompt: "Questa città si affaccerà quando ci vedrà giungere" - Maneskin Torna a casa]
Note Autore:
È molto probabile che io aggiorni questa raccolta con molta più assiduità, siccome sto partecipando alla Maritombola 12 indetta da Lande di Fandom e molti dei prompt ho deciso di usarli per questo fandom ♥ Quindi nulla, spero che la cosa vi faccia piacere!
Intanto vi invito a seguirmi sulla mia pagina instagram wattmirywant per vedere un po' i miei lavori di grafica e le mie stories molto stupide (molto spesso dedicate a questo prete così adorabile e deficiente allo stesso tempo **)
