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Arriviamo al locale. È pieno di gente. Ci sono molte belle ragazze. Spero che qualcuna mi si fili, stasera ho voglia di figa. Saltiamo la lunga fila, prendendoci insulti da coloro che erano in fila, e andiamo direttamente dal buttafuori. Un omone grande e grosso con occhiali da sole e uno smoking. Guardo Jessy parlare con il buttafuori.
"Mi spiace bellezze, non siete sulla lista." C'è una lista? Wow.
"Dai amore, facci entrare." Prega Jessy facendogli delle lente carezze sul petto con il dito mentre si lecca il labbro. Il buttafuori si guarda intorno come per accertarsi che non ci sia il suo capo.
"Ok, ma voglio il numero della tua amica." Jessy mi guarda per un consenso. Io annuisco alzando gli occhi al cielo. Gli scrive il numero sul braccio e il ragazzone ci da l'ok e ci fa entrare mentre tutta la fila dietro di noi protesta. Musica fortissima, luci ovunque e di tutti i colori e un forte odore. Un mix tra alcol e sudore, ma anche di sesso. Mi giro e noto dei bagni. Ecco da dove proviene l'odore di sesso. Facendoci largo tra la folla che spinge, ci dirigiamo al bancone. Il barista, moro, occhi chiari e molto muscoloso, ci chiede cosa vogliamo.
"Due birre, grazie." Urla Jessy al barista per farsi sentire. La musica è troppo alta. Per dirlo io, ovvero una che ascolta musica sempre al massimo, è davvero troppo alta.
"Due birre per queste bellezze al bancone Carl." Urla il ragazzo all'altro barista. Subito vengono fatte scivolare sul bancone due bottiglie di birra. Le afferro entrambe con prontezza e ne passo una a Jessy. Dopo aver finito le birre il barista ci offre dei cicchetti di un liquido azzurro e subito dopo altri con liquido rosso e altri ancora con liquido verde chiaro. Il barista fissa Jessy mentre beve, così, con una scusa, porto Jessy sulla pista.
"Sai, secondo me il barista vuole scoparti. Insomma, hai visto come ti guarda?!" Le urlo in un orecchio.
"Si, l'ho notato. Infondo è carino, quasi quasi me lo porto in bagno." Mi lascia un bacio sulla guancia e si dirige al bancone. Vedo che dice qualcosa al barista e lui sorridendo scavalca il bancone e urlando qualcosa a Carl se ne va con Jessy, la quale gli sta già facendo le fusa come una gatta in calore. Ottimo! Lei ha rimorchiato. Ora tocca a me.

Jess è in bagno con il barista, che si chiama Jason, mentre io sono ancora sulla pista a scatenarmi. Mentre ballo sento un caldo corpo appiccicarsi al mio da dietro e seguire i miei movimenti. Mi giro e mi ritrovo davanti una ragazza molto molto bella. Occhi neri come la pece, capelli corvini, pelle bianchissima e lineamenti del viso pungenti. Indossa solo un mini top che a stento le copre l'abbondante seno e una minigonna di jeans che le arriva appena sotto il sedere. Ha solo un paio di tatuaggi sul collo, ma le braccia sono piene. Cazzo se è gnocca! Continua a strusciarsi contro di me e il che non è che mi dispiaccia tanto. I nostri bacini continuano a strusciarsi, il che è molto eccitante. Quando la tensione sessuale è alle stelle, mi prende finalmente la mano per portarmi nel cesso, una mano le stringe il polso. Alzo lo sguardo ed è un ragazzo con un cappuccio, molto magro e abbastanza alto. Il volto non gli si vede. La ragazza molla la presa dal mio braccio e guardando in cagnesco il ragazzo se ne va. Il ragazzo mi prende e, come un sacco di patate, mi porta in spalla. Lo colpisco più volte con dei pugni sulla schiena ma sembra non sentirli. Urlo e dimeno le gambe sperando di colpirlo in faccia con un piede ma nulla. Mi da un forte schiaffo sul sedere e mi porta in uno sgabuzzino buio. Chiude la porta a chiave e prima di farmi scendere mi da un altro paio di schiaffi sul sedere. Ci ha preso gusto il bastardo. Subito gli do un ceffone in faccia. Prima che la mia mano si stacchi dal suo viso la afferra e mi attira a se. Senza dire una parola si avvicina al mio viso. Riesco a sentire il suo respiro sulla mia guancia, dove lascia un bacio.
"Chi sei?" Tento di togliergli il cappuccio ma lui lo ritira davanti. Nessuna risposta. Cerco il cellulare il borsa ma lui mi prende la mano e mi spinge contro una parete della stanza. Mi blocca i polsi contro la parete con una mano mentre con l'altra mi tocca il viso.
"Ti prego, dimmi chi sei. Se devo scoparmi qualcuno devo sapere chi è no?"
"Indovina." Un leggero sussurro esce dalla sua bocca prima che questa sfiori la mia. Prima un leggero bacio a stampo, poi uno più profondo. Quando ci stacchiamo ansimiamo. Colgo quel momento per togliergli il cappuccio e vedere chi è. Un raggio di luna illumina la stanza da un piccola finestrella e l'unica cosa che vedo sono dei capelli bianchi.
"Cal." Sussurro. "La tua fidanzata mi ucciderà se scopre ciò che stiamo facend-" Interrompe la mia veloce parlantina con un altro bacio. Subito lo spingo via.
"Volevo baciarti da quando quella sera ti salvai. Sei una fottuta calamita." Porta il ciuffo ribelle di capelli che gli ricade sul volto indietro con una mano.
"Si ma come farai adesso con la tua fidanzata?"
"Non posso mollarla." Si limita a dire.
"Perché?"
"Storia complicata." Odio quando fa l'enigmatico.

Good or Bad Girl?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora