CAPITOLO 20: TUTTI IN MENSA

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Eleonora, dal canto suo, si strinse convulsamente le ginocchia con le mani. Il giorno prima aveva dovuto per forza usare il pannolino due o tre volte, ma era una sensazione che detestava dal profondo del cuore. Non esisteva che se la facesse addosso davanti a tutti. No, si disse, l'avrebbe tenuta fino a casa.

Pochi minuti dopo, Milena rientrò in classe tenendo per mano sia Miriam che Alessandra. Non si sentivano più BIP, quindi i pannolini che indossavano erano puliti.

"Ecco qua." annunciò infatti la maestra "Le bimbe ora sono belle asciutte e pronte per la pappa."

Miriam sfoggiava un sorriso, mentre Alessandra aveva ancora lo sguardo basso, piena di imbarazzo.

Come furono entrate, Rossella si alzò dalla sua sedia e si avvicinò ad Alice, guardandola severamente.

Le rimosse il ciuccio, e le chiese "Allora? Posso sentire delle scuse?"

Alice annuì velocemente, non vedendo l'ora di alzarsi.

"Sì, sì!" esclamò, singhiozzando "Mi dispiace, maestra, non accadrà più, lo giuro!"

Rossella le sorrise. Prese il cappello da somaro e glielo tolse dalla testa, appoggiandolo di fianco, poi si estrasse un pacchetto di fazzoletti di carta dal taschino della divisa. Prese un fazzoletto e le ripulì per bene il volto, poi con un altro le asciugò gli occhi. Il terzo fazzoletto glielo tenne al naso, dicendole "Soffia, amore."

Era una cosa parecchio imbarazzante, ma in quel momento Alice ne fu solo felice: ripulirsi a dovere le sembrava un sogno date le circostanze. La ragazza soffiò fragorosamente, svuotandosi il setto nasale dal muco rimasto, e Rossella le pulì bene il naso una volta che ebbe finito.

La maestra sorrise alla bionda e la aiutò ad alzarsi, indirizzandola dolcemente verso il resto della classe.

La ragazza avanzò verso il proprio posto, massaggiandosi finalmente il sedere, per la prima volta tenendo lo sguardo basso. Sembrava che quella sculacciata fosse riuscita a vincere perfino la sua indole ribelle.

"Ok, bimbi, ora della pappa!" proclamò a quel punto Rossella "Mettetevi in fila per due tenendovi per mano con il vostro compagno di banco."

Ciò detto, la maestra si mise davanti alla porta, per aprire la fila.

Senza alcuna esitazione Miriam si mise subito dietro, con la mano protesa verso Alessandra. L'altra ragazza sospirò e si mise accanto a lei. Un po' imbarazzata, le prese la mano.

Riccardo e Francesca si misero dietro di loro. Il ragazzo timidamente tese la mano. Si erano già tenuti per mano non molto prima, ma era per una situazione di emergenza, in quel caso era diverso. Francesca arrossì come un peperone, ma altrettanto timidamente gli afferrò la mano, che lui subito strinse. Il saldo contatto della mano di un esponente del sesso opposto le fece balzare il cuore nel petto, e per fortuna che la vescica si era da poco svuotata, o avrebbe rischiato un altro incidente. Riccardo, dal canto suo, avrebbe preferito tenere per mano Eleonora, ma dovette ammettere che quella di Francesca fosse molto morbida.

Eleonora fu la più esitante. Si mise dietro a Riccardo, e fu presto raggiunta da Alice, che si mise accanto a lei. Le due si guardarono in cagnesco, tenendo le braccia incrociate.

"Bimbe, le mani." disse loro Milena, mettendosi a chiusura della fila.

Alice digrignò i denti, non volendo dare la mano ad Eleonora, ma aveva ancora il sedere che faceva male. Ingoiando le proprie rimostranze, allungò la mano con un gesto scocciato.

Eleonora scrollò le spalle e si voltò verso la maestra, chiedendole "Devo proprio? Non siamo esattamente amiche."

In risposta, Milena la guardò con sguardo severo e con un movimento rapido estrasse la pagaia. Come lo strumento ligneo fu in vista, Eleonora sussultò e nella frazione di un secondo afferrò saldamente la mano della rivale. Strinsero entrambe con molta più forza di quanto fosse necessaria.

La TatocraziaWhere stories live. Discover now