5. Giù nelle ombre

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Mark non aveva raccontato neppure a Paul Grimm quell'episodio in cui suo padre lo aveva quasi ucciso frustandolo con una cintura; «Non mi è più successo» aveva detto soltanto «Crescendo ho perso la mia affinità con la natura. Non ero buono a fare lo sciamano, quindi non ho imparato».

Il becchino si era massaggiato le tempie con aria esasperata.

«Una linea secondaria... e per giunta un ragazzo maschio, non-istruito e quasi non-magico».

Mark aggrottò le sopracciglia. Paul si aspettava che lui fosse "magico"? E perché? E soprattutto, perché sembrava seccato dal fatto che lui fosse un "ragazzo maschio"? Esistevano anche i ragazzi femmina?

«C'è un sacco di lavoro da fare con te!» Paul gli poggiò una mano aperta sul petto «E non è neanche detto che ne possa uscire fuori un Ministro Oscuro decente»

«Un Ministro Oscuro, signore?»
«Sì, un Ministro Oscuro» il becchino gli rivolse un sogghigno nauseato «Senti dentro di te qualcosa che si affloscia e avvizzisce di paura, quando lo dico? Ministro Oscuro».

Ora che ci faceva caso, Mark percepiva qualcosa: era come un ricordo, più che una sensazione, che sguazzava sul fondo della sua mente e lo pungeva. I ricordi erano suoni, luci, colori, ma questo non aveva luce, aveva l'odore del muschio e suonava come l'organo di una chiesa durante un funerale. Cos'era?

«Proprio così» Continuò Paul, socchiudendo le palpebre «Lo sento, il tuo cuore: in te c'è questo atavico timore, lo stesso di tutte le creature oscure, di essere in ogni momento visti e giudicati dal Ministro»

«Non parliamo... di un politico, vero? » chiese sottovoce Mark, sperando che Paul spostasse finalmente la mano pallida e grassoccia dal suo petto, contro cui invece stava premendo sempre più forte

«Certo che no! Non parliamo di politica. E normalmente non mi sarei azzardato a farti il suo nome il primo giorno, ma come mi hai già ampiamente dimostrato siamo troppo indietro sulla tabella di marcia»

«Quale tabella di marcia, signore?»

«Il mondo ha bisogno di un Ministro Oscuro: deve essercene sempre uno attivo. E invece ora non c'è, il posto è scoperto, il mondo è indifeso nelle grinfie del lato luminoso. TU!» gli strillò in faccia Paul «Tu, inutile ammasso di tendini, ciccia, capelli e barba sfatta, diventerai il nuovo Ministro Oscuro».

Mark rimase in silenzio, le sopracciglia aggrottate. Davvero il tizio obeso lo aveva apostrofato "ammasso di ciccia"?

«Non mi fai la domanda?» Incalzò Paul «Sei proprio stupido, eh, ragazzo...»
«Cos'è un Ministro Oscuro?» chiese Mark, sperando che fosse la domanda giusta

«Ora rilassa le gambe, ragazzo» ordinò il becchino.

Era una strana richiesta, ma Mark obbedì: si piegò un po' sulle ginocchia, rilassando i muscoli che fino ad ora lo avevano mantenuto perfettamente dritto. Paul gli diede uno spintone con la mano aperta sul petto e la sua forza fu terribile, irresistibile.

Mark cadde all'indietro, preparandosi ad un impatto che non avvenne: il suo corpo discese oltre il pavimento, passando attraverso la sua stessa ombra come se fosse acqua. Il ragazzo trattenne il fiato e credette di annegare mentre l'oscurità lo avvolgeva come un bozzolo, ma durò solo un istante e lui si ritrovò seduto per terra, ansimante e con il cuore in gola. Cosa era successo? Perché era al punto di partenza, aveva avuto le allucinazioni?

E anche Paul che usciva dal pavimento di pietra, emergendo come fuori da uno specchio d'acqua, era un'allucinazione? Il becchino venne fuori tutto tranquillo e rimase per un po' a guardarlo dall'alto, fermo, tale e e quale ad un grosso fungo nero e velenoso cresciuto in un attimo.

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⏰ Last updated: Nov 12, 2021 ⏰

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Il giovane McWoodland - 1. Il ragazzo che ne sapeva pocoWhere stories live. Discover now