Capitolo 2: La Morte di Mamma

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Mi svegliai all'alba prestissimo. Fennekin stava ancora dormendo. Mi alzai, aprii la porta di camera mia e subito sentii la mamma tossire. Mi diressi verso la camera di mamma e papà e vidi la mamma distesa sul letto, il papà in ginocchio accanto a lei che le tenva la testa. Mi avvicinai piano a loro.
Io:-Che succede papà?
Si voltarono di scatto a guardarmi: il viso di mamma era pallidissimo, le borse sotto gli occhi e i capelli ingrigiti. Sembrava invecchiata di anni.
Mamma:-Non... sto... molto... bene...
Respirava piano e mi parlava con un fil di voce. Mi avvicinai piano al letto e subito sentii urlare il mio nome. Mi voltai immediatamente e vidi Fennekin sulla porta. Allargai le braccia, mi saltò sul ventre, la tenni stretta e tornai a guardare la mamma. Lei mi sorrise ed allungò una mano per accarezzare Fennekin.
Mamma:-Malcom lasciaci un po' da sole.
Papà ci sorrise tristemente e uscì dalla stanza.
Mamma:-Tesoro devo parlarti. È una cosa molto importante.
Io:-Dimmi.
Mamma:-Tutto quello che è successo ieri... non deve accadere più. Fennekin non dovrà mai più utilizzare fiamma di cristallo, o succederà un disastro.
Io:-Ma come...? Cos'è successo? CHE TI È successo?!
Mamma:-Yveltal. È tornato per te e... Fennekin.
Quando mamma disse quelle parole Fennekin sussultò e guaì.
Io:-Ma non capisco! Cosa vuole Yveltal da me e Fennekin.
La mamma mi carezzò una guancia.
Mamma:-Ecco Diana... molti anni fa i pokémon leggendari Xerneas e Yveltal erano in guerra fra di loro. Yveltal voleva la forza vitale di ogni singola creatura, anche gli umani, per rafforzarsi e sconfiggere Xerneas, ma quest'ultimo, essendo immortale, donava la vita ai pokémon, così da formare un esercito e proteggersi da Yveltal. La guerra continuò per lunghissimi anni, fino a quando non sfociò in un faccia a faccia tra Yveltal e Xerneas. Stavano per essere sconfitti entrambi, quando un Fennekin bianco utilizzò la forza di fiamma di cristallo per separarli per sempre, o almeno finchè un altro Fennekin bianco non riutilizzasse quella mossa. Infatti nessun Fennekin riutilizzò più fiamma di cristallo e questo ha portatò all'estinzione di questa mossa... o così credevano tutti. Adesso Yveltal è tornato per prendere la forza vitale di Fennekin, per vendetta, perchè forse ha fame... non so il perchè. Ma so che tu e Fennekin siete in pericolo.
Io:-Ma io che centro?
Fennekin:"Tu sei la mia allenatrice! Per arrivare a me userà te!"
La mamma annuì. Strinsi forte Fennekin e qualche lacrima mi rigò la guancia.
Io:-Perciò... è stato Yveltal... a ridurti così?
La mamma mise la fronte cotro la mia e annuì. La abbracciai forte e lei ricambiò.
Mamma:-Promettimi che avrai coraggio e sarai te stessa. Combatterai per i tuoi sogni, ma sarai gentile. Perchè ricorda, Diana: il bene torna indietro. Sempre. Promettimelo.
Io:-Te lo prometto mamma!
Papà entrò, ci abbracciò a sua volta e si aggiunsero anche Fennekin e tutti gli altri pokèmon. Papà ci fece uscire tutti dalla stanza, avevo paura di sapere il motivo di quest'azione. Rimanemmo tutti sulla porta ad ascoltare ciò che stava succedendo. Papà stava supplicando la mamma, lei aveva il fiato corto e gli diceva di essere forte, di insegnarmi tutto sui pokèmon poi... alla fine sentii il suo respiro lunghissimo, tagliato all'improvviso... e i singhiozzi di papà. Mi inginocchiai a terra e tutti mi si avvicinarono e mi abbracciarono.

Un giorno. Solo un giorno. A Yveltal serve solo un giorno per privare della forza vitale una persona. Solo uno. Da quel giorno mi presi io cura del Gallade della mamma. Papà riaprì quasi subito la palestra e ogni giorno mi portava lì per mostrarni il mestiere di capopalestra. Finalmente il periodo di lutto per la mamma si trasformò in un ricordo lontano tanti anni. Avevo ormai compiuto 16 anni, e tra poco ne avrei compiuti 17, ma le cose che mi sbalordivano, però, era che, anche se dopo quasi dieci anni da quando i miei genitori mi hanno regalato Fennekin e la prima comparsa di Yveltal, non fosse più successo niente e Fennekin ancora non si era evoluta. Allora cercai dei chiarimenti da papà.
Papà:-Diana, devi capire che la tua Fennekin è diversa dalle altre. Gli albini ci mettono molto più tempo per evolversi, come gli umani: lo stato in Fennekin corrisponde ai bambini, Braixen agli adolescenti-adulti e Delphox ad un adulto-anziano... Penso che tra poco si debba evolvere... anche perché... tu ormai sei quasi un'adulta.
Guardai sorridente Fennekin che si divorava una una ciotola di cibo pokémon per cena. L'idea che si sarebbe evoluta a poco mi rallegrava.
Io:-Hai sentito piccolina? Tra poco potresti evolverti!
Fennekin mi giardò con la bocca piena ed un sorriso grandissimo e mi annuì contenta, poi tornò a mangiare.
Papà:-Senti Diana... devo parlarti, è importante.
Il tono di papà era serio e mi faceva preoccupare, ma cercai di mantenere il sorriso ed essere gentile per qualsiasi cosa mi avesse detto.
Io:-Dimmi. Cosa c'è papà?
Chiesi gentilmente.
Papà:-Ho conosciuto una donna...
Io:-U-una donna?!
Chiesi sbalordita.
Papà:-Sì... una vedova prematura, della mia età. L'ho conosciuta alla palestra, cioè... ho conosciuto le sue figlie. Pensa, mi hanno battuto usando solo un pokémon!
Io:-Ah... wow... devono essere state molto forti allora....
Le lotte nella nostra palestra erano diverse dalle altre: il capopalestra lottava con due pokémon contro una coppia di avversari con un pokémon a testa.
Papà:-Sì... ecco... Io e la madre di queste due ragazze ci siamo innamorati.
Io:-INNAMORATI?!
Urlai. Fennekin si bloccò e mi guardò. Cercai di calmarmi e riprendere in mano la situazione.
Papà:-Lo so Diana... è difficile da accettare, ma cerca di capire! Sei grande ormai. Hai quindici anni...
Io:-Lo so papà, lo so. Ti capisco. Accetto la tua scelta. L'importante... è... è che tu sia felice... Mi importa solo questo.
Gli sorrisi dolcemente e lui ricambiò. Mi baciò sulla fronte ed io corsi subito in camera mia, prima che le lacrime cominciassero a scendere davanti a papà. Singhiozzavo piano, in modo che nessuno mi sentisse, invece ottenni il contrario: Gallade uscì dalla sua pokèball e si mise davanti a me.
Io:-Sto bene... voglio solo... che papà siafrlice, anche se devo sacrificare la MIA felicità. Ha già sofferto troppo... non voglio che... che...
Scoppiai in lacrime e buttai le braccia al collo di Gallade. Mi calmai un po' e mi sdraiai sul letto. La porta si socchiuse ed entrò Fennekin.
Fennekin:"Tutto bene?"
Scossi la testa e sospirai. Lei saltò sul letto e appoggiò la testa sul mio petto. Cominciò a fare le fusa e io le carezzai in mezzo alle orecchie fino ad addormentarmi.

Pokémon XY- Cinderella, La Fiamma di CristalloWhere stories live. Discover now