Parte 10

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"A te va di rischiare insieme.?"

Parte 10

La lezione menomale era finita e io in puntata dovevo fare un pezzo di latino con Mattia. Così tornammo in casetta
"Novità.?"
Mi chiese Luca mangiando la fetta biscottata con la nutella

"Devo fare un pezzo di latino con matti in puntata."
Dissi assonnata legandomi meglio i capelli

"Ti sta piacendo il latino?"
Chiese con la bocca piena ridendo e chiedendomi scusa con la mano

"si comunque."
Risi rispondendo

Vidi venire Simone che indifferente prese la tovaglia mettendola.
Eppure secondo me era una scusa, una scusa per controllarmi ancora una volta.
Controllasse quello che vuole, tra me e Luca c'era solo una grande amicizia che ci legava; aldilà del paese in cui abitavamo ovvero Napoli, ma anche caratterialmente era una persona con cui io andavo d'accordo.

Non mi aveva rivolto la parola dopo stamattina Simone e sentivo una strana sensazione tipo paura; paura che avevo mandato tutto a puttane, che non ci tornava più da me.
Paura di tutto
Aldilà di tutto era un ragazzo che a me piaceva, ancora dovevo capire cosa ma mi faceva impazzire anche questo comportamento che aveva

Mi grattai la nuca sorridendo sotto i baffi vedendolo aggiustare la tavola

"vado a fumare fuori."

"Hai fumato poco fa."
Mi disse il siciliano intervenendo prendendo la forchetta per terra

"Non mi avevi detto che non te ne fregava più un cazzo di me a te!?"
Chiesi io scontrosa

"Mai detto una cosa del genere."
Mi disse guardandomi negli occhi

"Il "voglio stare solo lontano da te" allora come era interpretato?"

Chiesi io soddisfatta dal mio atteggiamento andandomi a prendere la sigaretta e andando fuori

Mi accesi la sigaretta

"Oggi proviamo?"
Mi chiese Mattia

"Va bene. Mi fa piacere provare con te credimi."
Dissi io avendolo considerato fin dalla prima puntata un gran talento.

Lui mi sorrise così anche io
Simone mi guarda da dentro con la coda dell'occhio

Finito di fumare andai dentro mettendo l'acqua della pasta sul fuoco sentendo una presenza di dietro e riconoscendo le mani ai miei fianchi mi schiantai subito avanti contro il mobile mordendomi le labbra
"Girati."
Mi girò

"Perché ti devi attaccare?"

"E perché mai dovresti provare con Mattia ?"
Mi chiese Simone sghignazzando

"ho una coreografia di latino con lui."

"Non sei banco di latino."

"Parla tu con todaro a sto punto Simone. Che vuoi che ti dica." Mi rigirai cucinando

"Attenta a come ti comporti samira. Non dico altro."

"In che senso!"
Mi girai io vedendolo andare sulle gradinate

"Nel senso che hai capito."
Mi disse lui assonnato chiudendo gli occhi sdraiandosi sulle gradinate

Non capivo proprio il senso, così lasciai la pasta a Luca andando sulle gradinate sedendomi

"Una coreografia è."

"E infatti ti ho semplicemente detto attenta a come ti comporti perché sto scoppiando."
Si mise più verso il muro per stare lontano da me

"Così paranoico sei?"
Chiesi io ridendo ma non rispose

"Eppure uno con la bellezza tua non dovrebbe avere tutte ste paranoie."

"Me le hai fatte venire tu forse. Che ne dici?"

"Che ho fatto."

"Vai a cucinare non voglio più perdere tempo."
Mi disse nervoso con l'accento palermitano

Io lo guardai da dietro rimasta male

"Sei proprio merda simo."
Mi alzai dalle gradinate con gli occhi lucidi andandomi a sciacquare la faccia mentre lui chiuse indifferente gli occhi
Andai in cucina sedendomi al tavolo con il telefono tra le mani.

"Qualcosa ti turba? Ne puoi parlare con me."

"cosa mi turba chiedi? Un esagerazione per tutto c'è. Una coreografia pure."

"Simone intendi?"
Io feci di si con la testa

"Ma guarda, io ieri l'ho rincorso in camera perché aveva deciso di non mangiare, ma se tu vedevi non stavamo facendo nulla io e te." Mi disse Luca

"Appunto."

"Io a volte lo capisco pure perché pure io sono paranoico, ma non in questo modo che è un esagerazione."
Mi disse Luca

"Se è un'esagerazione o meno lo fai decidere a lei."
Si alzò Simone dalle gradinate buttato indietro da Guido

"Che cazzo fai."
Lo attaccò al muro Guido

"Sei normale? Ti stavi avviando verso una persona in tono minaccioso simo."
Gli disse Guido

"Stava parlando male di me."
Si stropiccia gli occhi

"E non credi siano solo provocazioni le sue no?" Chiese Guido guardandolo storto venendo in cucina
Io mi alzai andando da lui
"Non ti voglio vede Sami."
Mi disse Simone girando la faccia dall'altra parte

"lo avevo capito, non avevo bisogno che me lo ripetevi."

"Appunto, vattene vai."
Mi disse nervoso

"Ma perché mi stai rompendo così?"
Gli girai il mento mettendomi su di lui a cavalcioni legandomi i capelli

"Spostati dal mio collo."
Mi disse ansimando mentre io gli diedi baci sotto il collo lentamente
"Spostami tu."
Dissi passandoci la lingua sapendo che non c'è l'avrebbe fatta.

Che ne pensate?

"A te va di rischiare insieme?" SimoneRusso #amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora