45. In rotta di collisione - I Parte

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Ho sbagliato ad accettare l'invito di Neil, ma lui è stato tanto insistente che alla fine mi sono decisa ad affrontarlo di persona, come mi ha consigliato mio padre. Fino a stamattina mi sembrava la scelta giusta, ma adesso, che mancano pochi minuti al suo arrivo, ho lo stomaco sotto sopra. Non mi piace questa sensazione che ho dentro, l'idea di poter ferire qualcuno con le mie parole. E se poi non riuscissi a essere abbastanza delicata con lui? Se la situazione degenerasse?

«Non dovrei andarci.»

«Leah, l'hai già ripetuto mille volte. Ormai hai accettato» mi fa notare Kristin, mentre mi aiuta ad allacciare il corsetto dell'abito che indosserò al suo matrimonio.

«Fai più piano, così non respiro, poi ci vuole ancora tanto? Son curiosa di vedere come mi sta» mi lamento.

«E allora io cosa dovrei dire, che ho atteso un'intera settimana che tu guarissi per poter provare il mio abito da sposa?» Domanda giusta la sua, non posso biasimarla. «Porta pazienza, ho quasi finito» aggiunge, facendo mutare il suo tono da severo ad allegro.

«A proposito perché non abbiamo iniziato dal tuo?»

«Perché abbiamo meno di mezz'ora e voglio godermi quel momento. Ah, volevo chiederti anche un piacere.»

«Dimmi!»

«Potresti custodire l'abito da sposa nel tuo armadio fino al giorno del matrimonio?» Sento le sue dita allacciare il fiocco del mio corsetto, ora ha davvero finito. «Leah? Ci sei ancora?»

La sua proposta mi ha lasciata un po' sorpresa. Prima di dirigermi verso lo specchio, mi volto a guardarla.

«Perché non puoi tenerlo tu?» chiedo agitata dalla responsabilità che vuole affidarmi.

«Ho paura che Steven possa vederlo per sbaglio, non voglio correre rischi e inoltre... la notte prima del matrimonio mi piacerebbe dormire qui in compagnia della mia testimone, nonché della mia migliore amica. Sai gli sposi non possono vedersi...»

La mia mente è rimasta bloccata a "migliore amica", d'istinto l'abbraccio e interrompo il suo discorso, non è necessario che aggiunga altro.

«Sarai la benvenuta!» affermo emozionata. «Anche se vivi da tempo con Steven, questo appartamento resterà per sempre anche il tuo.»

«Dovrai però sopportare tutti i miei deliri, le mie ansie e probabilmente ti terrò sveglia tutta la notte» mi avverte, facendomi ridere.

«Non importa, il compito di una testimone è anche quello di placare le paranoie della sposa, no?»

«Forse, non lo so» dice con tono ansioso.

Mi libero dal nostro abbraccio per fissarla negli occhi, ha lo sguardo terrorizzato, ma so che è anche molto felice per il passo che sta per compiere, un passo che segnerà inevitabilmente la sua vita.

«Posso chiederti una cosa?»

«Sì, certo.» Sospira e si siede sul mio letto, pronta a ricevere la mia domanda.

«Non hai paura che tra te e Steven possa cambiare qualcosa con il tempo?»

Non dovrei far venire certi dubbi alla sposa, dovrei invece rassicurarla, ma mi sono sempre chiesta come faccia a essere così convinta della decisione presa.

«Quando sono andata a convivere con Steven avevo questa paura, ma più i mesi passavano più capivo che con lui stavo bene. I momenti che trascorriamo insieme, anche quelli più banali, sono speciali. Speciali perché sto accanto alla persona che amo e mi ama. Non so come spiegartelo, ma quando stai assieme alla persona giusta lo senti. È una sensazione chiara e forte.»

L E A HWhere stories live. Discover now