Il prom

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"Harper" rispose scocciata la ragazza. Non aveva la minima intenzione di parlare a qualcuno in quel momento, specialmente perché era l'unico in cui poteva restare da sola con i propri pensieri, così, con noncuranza lo scartò e continuò dritta per la sua strada.
Lui non si diede per vinto, la seguì e continuò insistentemente "ti ho osservato oggi in classe..." ma fu subito interrotto da lei "cosa sei uno stalker per caso... no anzi non mi importa, scusa ma oggi sono un po' sovrappensiero e poi sono arrivata, ci vediamo."
Non fece in tempo a finire la frase che lo risentì controbattere "anche io sono arrivato, a domani vicina" e lo vide attraversare la strada e piazzarsi proprio davanti alla porta della casa da cui quella mattina aveva intravisto i suoi vicini. "A domani stalker" concluse lei con un accenno di sorriso sul volto.
Non ne concepiva il motivo, però non le dispiaceva saperlo suo vicino, c'era una parte di lui che la intrigava, ma anche una parte che la spaventava e la intimoriva. Sicuramente non poteva nascondere che il fascino non gli mancava e che non le sarebbe dispiaciuto se quella sera anche lui si fosse presentato al prom.

Entra in casa molto euforica per il mix di emozioni che aveva provato nell'arco di quella giornata, saluta sua madre molto velocemente, ma non ricevette risposta capendo così che nessuno era a casa. Salì le scale ancora più eccitata proprio perché i momenti in cui era da sola erano quelli in cui si sentiva più libera di essere se stessa.
Si fiondò così in camera sua mettendo nello stereo uno delle sue cassette. Come prima scelse quella dei The Clash e partì Should I stay or Should I go, una delle sue canzoni preferite, iniziando così a ballare e a cantare in giro per la sua stanza, saltando sul letto di qua e di la facendo finta di essere al suo concerto, uno dei suoi sogni a cui lei aspirava fin da bambina.
Fu interrotta dallo stesso suono che aveva sentito la sera prima, ma non ci diede peso e alzò al massimo il volume dello stereo, a cui seguì un frastuono proveniente dal piano di sotto. Il sangue le si gelò nelle vene e con il cuore in gola prese coraggio e scese le scale, trovando ai piedi del tavolo una padella e un vaso rotto.
Con le mani tremanti raccolse i pezzi di vetro, ma qualcosa di ancora più inquietante gli fece venire la pelle d'oca; sentiva dietro di se un brusio di persone che bisbigliavano. Nel cuor suo sapeva che era una cosa impossibile dato che in quella cosa era sola, ma quelle voci sembravano chiamarla.
L'unica cosa che aveva a portata di mano era la pentola che un minuto prima era caduta, la prese e decise di seguire quell'angosciante rumore che la condusse davanti allo stanzìno del suo sotto scala. Con l'intento di aprire mise la mano sul pomello, ma si fermò. Fece un lungo respiro, prese coraggio lo girò, nello stesso attimo in cui qualcuno suonò al campanello.
Per la paura fece cadere la padella e le voci di colpo si fermarono, lasciando dietro la porta dello sgabuzzino semi aperta soltanto una scopa e un vecchio aspirapolvere.
Intimorita dato che non aspettava nessuno raccolse la padella e di soppiatto si avvicinò alla porta. Pronta a colpire, la aprì e mostrò i suoi due migliori amici: Allison e Sam.
Tirò un sospiro di sollievo, abbassò "l'arma" e con gioia li abbracciò. Loro ricambiarono con facce confuse chiedendo cosa fosse successo e lei rispose che era semplicemente felice di vederli, facendogli un sorriso a trentadue denti.
Li fece entrare per prepararsi e le ore passarono veloci, si scambiarono i gossip del giorno e uscì l'argomento Cole.
"Parlando di Cole, oggi l'ho intravisto solo soletto a scuola, e dato che io sono buona di cuore, gli ho chiesto se questa sera voleva unirsi a noi e lui ha accettato molto volentieri, specialmente quando ho fatto il tuo nome Harper" concluse Allison facendole un occhiolino fugace.
Sam si rivolse verso di lei con uno sguardo sorpreso ma non troppo, sospirando "peccato un altro etero!!"
Harper in modo giocoso riprese Sam dandogli una spintarella urlando "frena i tuoi ormoni!!!" e tutti e tre si misero a ridere insieme.
Questo momento fu interrotto dall'arrivo della madre di Harper che bruscamente entrò dalla porta tutta contenta con la sua nuova macchina fotografica in mano. Tutti a questo punto sapevano cosa fare, si misero in posa e iniziò una sequenza di scatti che continuarono anche dopo l'arrivo di Cole.

La serata si spostò al prom, dove si divertirono e ballarono tutta la sera, fino a quando non si divisero: Allison venne chiamata per fare una foto di gruppo con le cheerleaders, mentre Sam aveva trovato qualcuno con cui ballare, Thomas, sua cotta da sempre, facendo così rimanere Cole e Harper da soli, impalati a guardarsi straniti.
Lui fu intento ad avvicinarsi a lei per parlarle ma fu portato via da un'ondata di ragazze che volevano conoscerlo, lasciando così Harper perplessa, in balia dei suoi pensieri e con la sua peggior paura, ovvero rimanere da sola.
Mentre guardava i suoi amici divertirsi e godersi la serata, ad un tratto la musica rimbombante delle casse si fermò, e quel fastidioso brusio che poche ore prima aveva sentito ricomparve.
Senza timore decise di seguirlo per l'ennesima volta, e si ritrovò nel corridoio deserto della sua scuola. Le vocine continuavano imperterrite e man mano che avanzava erano sempre più rumorose, fino a quando tacquero.
Ora sentiva soltanto il suo respiro affaticato, e quando alzò lo sguardo vide che le voci l'avevano portata davanti al suo armadietto.
Spinta dalla curiosità, lo aprì e davanti allo specchietto ci trovò una foto; ci vollero pochi secondi per capire che era quella che aveva tenuto in mano la sera prima nel sogno che aveva fatto.
La sua attenzione però fu catturata da un particolare che era riflesso nello specchio; Harper capì così che non era da sola, infatti nella penombra intravedeva una sagoma di una ragazza che continuava a urlare il suo nome.
La rossa era come pietrificata, non riusciva a muoversi, chiuse gli occhi come che sperasse che fosse tutto un brutto sogno. Gli riaprí soltanto quando sentì qualcuno toccategli la spalla, e quel qualcuno fortunatamente era la sua migliore amica.
Subito fu riempita di domande dai suoi amici e Cole notò come prima cosa la cartolina che la ragazza teneva in mano e senza dare a vedere sgattaiolò via.

Spazio autore
Ciao ragazzi, ecco il secondo capitolo. Scusate per la lunga assenza, ma la scuola mi ha portato via molto tempo. Detto ciò spero di essere molto più attiva.
Ps: buone feste!!! :)

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