Miller House

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Si ergeva di fronte alle sue colline, l'aria era cupa e all'orizzonte solo una fitta nebbia. Avanzando si poteva intravvedere un edificio enorme, le mura rovinate, mattoni mancanti, ed edera sempreverde arrampicata su di essi.
L'atmosfera era tetra, l'aria pizzicava gli occhi e dalle grandi finestre sembrava quasi che ombre oscure osservassero ogni suo singolo movimento.
Dentro, i muri salivano dritti ed imponenti ricoperti da un vecchio strato di carta da parati celeste, i pavimenti erano solidi ma ad ogni singolo passo uno scricchiolio attirava l'attenzione del silenzio.
Sembrava li da un secolo o forse più, in ogni angolo della casa si innalzavano grandi colonne decorate da foglie d'acanto e ricoperte interamente di edera.
Il silenzio incombeva eterno sui mattoni e le assi di Miller House.

Harper si trovava in mezzo ad un enorme e continuo corridoio, ogni passo che faceva smozzava quel silenzio sconfinato, fino a quando un tonfo non attirò la sua attenzione.
Seguendo l'eco di quel frastuono, si ritrovò davanti ad un quadro che a colpo d'occhio le sembrava risalire alla prima guerra mondiale.
Ai suoi piedi, immersa tra le macerie e la polvere, intravide una cornice rovinata dal tempo, raffigurante una famiglia. Osservando meglio l'immagine vide che c'era un croce sulla faccia di uno dei componenti, ma l'attenzione cadde sul volto vicino, che le pareva familiare.
Su un angolo della foto si riusciva a leggere a stento, a causa del passare del tempo ma anche della calligrafia poco curata: "7 novembre 1972" "famiglia Mil..."
Un urlo alle sue spalle interruppe i suoi pensieri; si girò di scatto, quando una figura le stava correndo contro, d'istinto chiuse gli occhi, mentre un rumore assordante le continuava a ronzava in testa.

Quando li riaprì , vide soltanto il muro celeste della sua stanza capendo di non essere più in quella stramba casa, ma nel comodo letto di camera sua.
Ancora stordita e assonnata spense la sveglia che continuava a suonare ininterrottamente e che le disturbava il sogno. Guardò l'ora e si accorse di essere in ritardo, in un giorno in cui doveva essere tutto perfetto.

Appena uscì di casa vide il suo autobus già lontano, ma la sua attenzione venne catturata da un gruppo di persone, le quali si erano appena trasferite dall'altra parte della strada.
La cosa le sembrava strana per un avvenimento accaduto la sera prima, ma essendo tardi non ci diede importanza, e si diresse con passo accelerato verso scuola.

Arrivata in classe con leggero ritardo, notò che il suo posto era occupato da un ragazzo, che non aveva un volto famigliare, ma che guardandolo meglio, per qualche istante, le sembrava di averlo già visto prima, senza però riuscire a ricordarsi dove.
Fu riportata alla realtà dal richiamo del suo professore che la invitava a sedersi. Mentre si dirigeva nell'unico posto libero lanciò un'occhiataccia verso il compagno nuovo, che lui ricambiò con sguardo confuso.

Finita la lezione si incontrò con la sua amica che le chiese il motivo di questo ritardo. Lei le raccontò del sogno e dei rumori che la sera precedente, prima di dormire, aveva sentito provenire dalla casa di fronte, e che pensando fossero i nuovi vicini non ci aveva dato importanza fino alla mattina, dove aveva scoperto che erano appena arrivati.
Allison avendo visto Harper molto agitata e scossa per i fatti accaduti, per distrarla decise di cambiare totalmente argomento, focalizzandosi sulla serata che stava per arrivare, il prom.
La rossa si accorse, che tra tutti i pensieri che le scorrevano in testa in quel momento, si era totalmente dimentica del ballo; non che a lei interessasse particolarmente, ma per Allison, a detta di lei, era una delle cose più importanti che potessero accadere in un anno, e Harper avrebbe fatto di tutto pur di veder felice la sua migliore amica, anche andare ad uno stupido ballo.

Finite le lezioni, per svuotare la testa dai mille pensieri che le ronzavano da tutto il giorno, tirò fuori il suo mp3 e si mise ad ascoltare la musica a tutto volume. Mentre si stava incamminando verso casa, qualcosa o meglio qualcuno improvvisamente le si piazzò davanti, e le porse la mano. Harper si tolse le cuffie giusto in tempo per sentire "piacere Cole"

Spazio autore
Ciao ragazzi, questo è il primo capito della storia, spero vi possa piacere. Fatemi sapere cosa ne pensate!!!

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