22 - Obbligo o verità

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<<Sì, mi piace questo gioco>>.

Hayley iniziò a battere le mani come una bambina e si andò a posizionare accanto a Lorenzo.

<<Perfetto, quindi se siete tutti d'accordo, io proporrei di far iniziare il padrone di casa>>.

Tutti annuirono quindi a iniziare il gioco fu proprio Lorenzo.

Guardò tutti i presenti, poi decise di iniziare dalla persona alla sua destra.

<<Bene Cirù, obbligo o verità?>> chiese quasi con fare malefico.

<<Obbligo>> rispose senza paura, anche se di Lorenzo avrebbe dovuta averne e anche tanta.

<<Ti obbligo ad arrivare fino in fondo alla via con addosso solo le mutande>>.

Ciro accettò di buon grado l'obbligo da parte del suo migliore amico, si tolse tutti i vestiti e con solo le mutande uscì di corsa, si fece tutta la via illuminata e poi tornò in casa, rimettendosi in cerchio insieme ai suoi amici.

Anche lui si volse alla sua destra, trovando Nicolò a ridere come un matto.

<<Tu che ridi tanto, obbligo o verità?>> gli domandò infatti.

<<Verità>> rispose quest'ultimo.

<<Con quante ragazze sei stato in questo periodo?>>.

Nicolò fece per pensarci su, poi rispose nella maniera più sincera possibile <<difficile contarle, sono parecchie>> esclamò sotto i cori di apprezzamento dei suoi amici, tutto il contrario della ragazza che invece lo guardava quasi schifata.

<<Bene Fede è il tuo turno, obbligo o verità?>> domandò Nicolò.

<<Verità>> rispose.

<<Provi qualcosa per Hayley?>>.

<<No>> fu la sua risposta secca <<io e Lily siamo amici da anni, non potrei mai provare niente per lei, solo un bene infinto>> si congedò sorridendo dolcemente alla ragazza <<comunque Teo, obbligo o verità?>> continuò guardando l'amico.

<<Obbligo>> rispose coraggiosamente.

<<Ti obbligo a fare un balletto, uno qualsiasi, qui in mezzo a tutti>>.

Tutti sapevano quanto Matteo fosse timido, perciò vederlo alzarsi e muovere il suo corpo a ritmo di musica, era una cosa che aveva lasciato tutti a bocca aperta.

<<Principessa tocca a te>> disse infine Matteo mettendosi nuovamente a sedere, mentre il fiato corto la faceva da padrone <<obbligo o verità?>>.

La ragazza ci pensò su un attimo: se avesse risposto verità, tutti avrebbero iniziato a dirle che non aveva coraggio, il che era vero, poi non aveva voglia di rispondere a domande scomode su di lei e sulla sua vita amorosa, se invece avesse scelto obbligo, le avrebbero fatto fare gli obblighi più assurdi esistenti sulla faccia della terra, ma era anche vero che a porgerle quella domanda era Matteo e lui era il più buono lì dentro, quindi alla fine si decise.

<<Obbligo>> rispose dopo un po' di titubanza, aspettandosi di tutto.

Finalmente per Matteo era arrivato il momento di mettere in atto il suo piano

<<Ti obbligo a dare un bacio a Nicolò>>.

Il viso di Hayley si tramutò in terrore puro, che razza di obbligo era quello? E perchè proprio a lui? Con tutti i ragazzi che c'erano in quella stanza, non se la sentiva proprio di dare un bacio al ragazzo che più odiava in assoluto.

<<Devo proprio?>> domandò sperando di ricevere un no.

<<Mmmh fammici pensare? Certo che devi, è un obbligo>>.

La ragazza dopo un grosso respiro a pieni polmoni, si alzò in piedi sotto gli occhi e i mormorii di tutti, avanzò piano mentre Nicolò la squadrava da capo a piedi, arrivò a un centimetro dal suo viso, sentiva la gola andare in fiamme e il respiro accellerarle.

<<Baciami>> sussurrò il ragazzo di fronte a lei <<cosa stai aspettando?>>

<<Dai piccola Hayley, sappiamo tutti che vuoi farlo>> urlò Lorenzo mettendo benzina sul fuoco, ovviamente scherzava, ma questo lo sapeva solo lui.

"Dai, che sarà mai un bacio?" si domandò mentalmente "al massimo dopo vado a lavarmi la bocca con l'acido muriatico".

E proprio in quel momento, le loro labbra si incontrano in un bacio delicato, dolce e quasi inaspettato. Durò meno di un minuto, ma in quel minuto vi erano tutte le parole che non erano stati in grado di proferire.

<<Hai un buon sapore>> le sussurrò subito dopo Nicolò, leccandosi le labbra e stando attento a non farsi sentire dagli altri, ma questo bastò per mandarle in tilt il cervello.

Dimmi che ne vale la pena || Nicolò BarellaWhere stories live. Discover now