1.

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A Louis,
il mio esempio di forza.

A Harry,
il mio esempio di coraggio.

A Harry e Louis,
che mi hanno fatto innamorare del loro amore. Insegnandomi che l'amore, quello vero, può superare qualsiasi cosa.



















Vedere di prima mattina il cielo grigio, per molti, stava a significare l'inizio di una giornata cupa, vuota e anche abbastanza noiosa, ma per Harry era tutto il contrario. Non aveva mai amato svegliarsi tardi; aveva sempre preferito svegliarsi presto, così da poter fare tutto con calma, difatti quella mattina la sveglia suonò puntuale alle 6:30 del mattino.

Si diede una veloce sciacquata, prima di vestirsi con tuta e scarpe da ginnastica per andare a fare la sua solita corsa mattutina. Correre la mattina presto, soprattutto con quel fresco, lo faceva rilassare e anche pensare molto a tutto ciò che avrebbe dovuto fare durante la giornata. Preferiva organizzarsi la giornata passo per passo, cosicché non avrebbe avuto problemi riguardo nulla.

Dopo essersi fatto uno chignon bello stretto, uscì di casa e raggiunse il parco più vicino. Preferiva andare la mattina presto anche perché così non avrebbe incontrato i fan, o per lo meno, non così tanti. Non gli dispiaceva fermarsi a chiacchierare con le persone che lo seguivano, in fin dei conti è solo grazie a loro se si trovava a quel punto.

La corsa durò all'incirca un'ora e mezza, come suo solito, e una volta tornato a casa si fiondò in doccia. Amava restare sotto il getto d'acqua, fosse stato per lui sarebbe rimasto ore e ore, ma il lavoro chiamava. Perciò insaponò i capelli - ovviamente con dello shampoo al cocco - e passò la spugna su tutto il corpo.

Lavò i denti, indossò i boxer e poi si diresse in camera da letto. Raggiunse la sua cabina armadio, ma sapeva già cosa indossare, infatti estrasse degli skinny jeans neri, strappati sulle ginocchia, e una semplice maglia nera. Come scarpe, invece, infilò i suoi amati stivaletti dorati che a suo dire davano un tocco in più all'outfit e successivamente recuperò gli occhiali da sole - anche se del sole non c'era neanche l'ombra - e se li mise in testa per portare indietro i ricci che lo infastidivano. Mentre per coprirsi dal solito freddo londinese indossò un cappotto, anch'esso nero.

Notò l'orario e capì di essere leggermente in ritardo - e lui odiava essere in ritardo - così, molto velocemente, arrivò in cucina e afferrò una banana e una bottiglia d'acqua dal frigo, prima di uscire di casa. Non appena salì in macchina il suo telefono prese a squillare, un sorriso nacque sul suo volto non appena notò chi lo stesse chiamando: era sua madre, Anne.

«Mamma!».

Anne sorrise immediatamente non appena udì la voce di suo figlio. «Buongiorno tesoro, come stai?».

«Un po' stanco, ma tutto sommato bene».

«Sei in macchina?».

«Sì, sto andando in studio. Lì ci sono già Niall, Liam e Louis che mi aspettano».

«Va bene, allora non ti disturbo. Ci sentiamo dopo con calma».

«Tu non disturbi mai».

«Questa volta si, però. Ciao amore mio e ricordarti di richiamarmi!».

As It Was - Larry Stylinson Where stories live. Discover now