42. La stagione dei temporali

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«È questo ciò che pensi? Ti sta proteggendo?» Annuisco senza parlare, mentre gli occhi di Margareth si trasformano in due fessure, sta riflettendo. «In quali occasioni tua madre si mostra protettiva nei tuoi riguardi?»

Ci penso su: «Quando si tratta di compiere scelte che possono influenzare il mio futuro, e si mostra protettiva quando ritiene qualcuno o qualcosa pericoloso per me, come ad esempio mia zia...»

«Tua zia!» esclama, interrompendo il mio discorso. «Se fosse stata lei a inviarti quei fiori?» fa un'altra supposizione.

«No, non credo, sono anni che è scomparsa dalle nostre vite.»

Scaccio via quest'idea assurda, non voglio nemmeno considerarla, rischierei di illudermi inutilmente.

«E allora non resta che dare tempo a tua madre per sentirsi pronta a parlarne con te.»

«Dubito che si deciderà a farlo» commento nervosa.

«Non puoi sapere come reagirà in futuro. Tua madre è una persona che tende ad avere il controllo della situazione, ora non ce l'ha e questa cosa la rende ancora più chiusa e diffidente.»

«In realtà mi ha chiesto lei di aiutarla, ma se non parla come faccio?»

«Capisco le tue ragioni, ma non si aprirà con te se si sentirà sotto pressione o impaurita.»

«Quindi mi stai suggerendo di lasciarle tempo?» domando perplessa.

«Sì, sarà lei a venirtene a parlare, se vorrà.»

Non lo so, non so se sia il caso di aspettare che sia mia madre a fare un passo verso di me. La conosco bene e so che finché si sentirà in diritto di proteggermi, non mi racconterà nulla di nulla.

«Cosa posso fare allora? Aspettare e nient'altro?»

«Puoi aiutarla, dimostrandole che sei una donna adulta ormai, che sei cresciuta, che può fidarsi di te. Che sei pronta ad affrontare qualsiasi problema si presenterà in famiglia.»

Lo sono davvero pronta?

«Dovrei supportarla e mettere da parte i miei risentimenti...» mormoro.

«No, non devi fingere e nascondere le tue emozioni negative, ma puoi aiutarla senza dover pretendere da lei spiegazione. Se si sentirà obbligata, si chiuderà a riccio e non te ne parlerà.»

«Come fai a esserne certa?»

«Perché tu sei fatta così, non ti piace quando qualcuno ti mette con le spalle al muro, ti senti minacciata ed è per tua madre la stessa cosa.»

«Va bene, hai ragione, devo lasciarle del tempo e nel frattempo proverò a darle il mio sostegno, anche se al dire il vero mi riesce più facile stare dalla parte di mio padre» confesso dispiaciuta.

«In questo caso è normale stare dalla parte di chi ti dà più fiducia, però devi comprendere che anche tua madre sta soffrendo e se la lasci sola non è detto che reagisca, potrebbe al contrario deprimersi.»

A pensarci è quello che sta accadendo, almeno così mi è parso le ultime volte che l'ho vista, era a terra, non sembrava nemmeno lei.

«Potrebbe cadere in depressione?» domando preoccupata.

«Sì, separarsi dal proprio coniuge, anche se momentaneamente, è una sofferenza, un fallimento e una grossa fonte di stress. Stai accanto a entrambi se puoi» mi avverte con premura. «Ma prenditi cura anche di te stessa, cerca di circondarti di persone positive, perché troppa negatività può far male, Leah.»

«Lo so e sono stata fortunata su questo punto» accenno con un sorriso flebile. Margareth sembra aver compreso.

«Ti riferisci a Percy e Kristin?»

L E A HWhere stories live. Discover now