Capitolo 26

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Sono le 23:47, Damiano non è venuto. Aveva detto che sarebbe passato e non lo ha fatto, di nuovo

Sei così impegnato da non ave' più tempo manco pe' me?

Mi metto a dormire un po' delusa e con il petto dolorante

"Buongiorno!" Nicolò è appoggiato a uno dei muri esterni della scuola che mi aspetta

"Nico, ti prego non gridare" mi lamento portando le mani alle tempie

"Nottataccia?" Chiede osservando le mie occhiaie

"Già"

"Vuoi raccontarmi?"

"È Damiano... non lo so, ultimamente è strano. Spero solo che questo periodo in cui è sempre così stressato passi velocemente" faccio spallucce

"Io e Maia usciamo con i miei amici stasera, vieni con noi" propone

"Non lo so.."

"Hai di meglio da fare?"

"In realtà no" sospiro

"E allora vieni! Ti divertirai, promesso"

Lo guardo indecisa

"Se non ti diverti ti riporto subito a casa" promette

"Ci penserò, ora scappo" gli lascio un bacio sulla guancia e corro in classe

Quando esco da scuola Ethan è davanti all'entrata che smanetta con il cellulare

È molto bello, più del solito, i capelli lunghi scuri sono sciolti lungo le spalle e la giacca lunga che indossa evidenzia la sua figura snella e alta

"Hey!" Gli vado incontro con un sorriso che credo mi stia per arrivare alle orecchie

"Eccoti, sono venuto a prenderti, pensavo di pranzare insieme" quando alza lo sguardo con una mano si porta gli occhiali da sole tra i capelli

"Va bene"

È tanto che io e Ethan non abbiamo un momento per noi, siamo molto amici e fino a qualche mese fa non facevamo praticamente un passo l'uno senza l'altra

Saliamo in macchina e lui mette in moto

"Ieri sera avevate le prove? O altre cose della band?" Ho bisogno di saperlo, anche se probabilmente mi farà male

"No, niente, mi sono addormentato alle 18:30 e mi sono svegliato stamattina, mai dormito così bene!"

"Damino mi ha dato buca di nuovo" sospiro persa nei miei pensieri

"Avrà avuto una buona ragione" mormora chiaramente dispiaciuto

"No, scusa Poca, non volevo chiederti di prendere le parti di nessuno dei due. Ragionavo ad alta voce" non voglio che si senta a disagio

"Tranquilla" mi regala un sorriso sincero

"Tu che mi dici? Come vanno le cose?"

"Tutto molto frenetico per ora" fa spallucce

"Però sei felice?"

"Sono molto felice, si"

"È questo l'importante"

Ethan lo merita, adoro il modo in cui sta superando pian piano tutte le sue insicurezze

"Posso darti un consiglio?" chiede staccando gli occhi dalla strada per guardarmi un secondo

"Sei il mio migliore amico, è il tuo mestiere" ridacchio

"sii paziente con Damiano"

"Ci provo, provo davvero a capire i suoi impegni, il suo stato mentale e il resto ma ultimamente mi sembra un'altra persona"

"Non voglio difenderlo, però forse ha solo bisogno di tempo per abituarsi a tutte queste novità"

Le parole di Ethan hanno senso ma io ho un brutto presentiamento e sento qualcosa di pesante nel cuore

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